Corriere della Sera, 18 dicembre 2014
Il presidente del Coni Malagò in difesa di Carolina Kostner, accusata di complicità e omessa denuncia nel caso doping dell’ex fidanzato Alex Schwazer: «Cosa avrei detto io agli ispettori che cercavano il mio fidanzato? Avrei detto: no, non c’è, se fossi stato convinto che non sarebbe stato un problema. Che poi è quello che ha pensato lei»
Con una nuova coreografa a bordo ring e idee originali per gli show a Selva (28 dicembre) e Bolzano (29), casa sua, Carolina Kostner torna oggi sull’amato ghiaccio a Ginevra, in Svizzera, per cercare di addolcire con gli applausi di un galà le tante amarezze dell’ultimo periodo.
E parole di miele per lei ieri sono arrivate da Giovanni Malagò, che del bronzo di Sochi 2014, per il quale la Procura antidoping ha chiesto 4 anni e 3 mesi di squalifica (complicità e omessa denuncia nel caso doping dell’ex fidanzato Alex Schwazer), ha parlato più da tifoso e innamorato che da presidente del Coni.
«Cosa avrei detto io agli ispettori che cercavano il mio fidanzato? Avrei detto: no, non c’è, se fossi stato convinto che non sarebbe stato un problema. Che poi è quello che ha pensato lei».
E ancora: «Mi sento di dire che sono in grandissimo imbarazzo. Devo accettare le norme di giustizia scritte da un organismo internazionale che prevede questo tipo di sanzione per chi non denuncia. Io non sono affatto d’accordo. Io faccio un grande tifo per Carolina e senza creare problemi con le norme esistenti forse scritte male o pensate da qualcuno nel modo sbagliato, onestamente la penalizzano e su questo nella mia pancia e anima faccio molto tifo per lei. Le voglio bene e glielo vorrò per tutta la vita».
Al «dramma personale» di Malagò va incontro il cambiamento del regolamento Wada (Agenzia mondiale antidoping), che fino al 31 dicembre 2014 prevede minimo 4 anni di squalifica per complicità e dal 1° gennaio 2015 la metà. È dunque in base alla nuova legge che Carolina verrà trattata dalla seconda sezione del Tribunale nazionale antidoping il prossimo 16 gennaio, quando rischierà uno stop di 2 anni e 3 mesi, devastante per la sua carriera e la sua immagine, comunque eccessivo per una parte dell’opinione pubblica (ma 6.873 firme sotto la petizione per salvarla non le rendono giustizia).
Con una decisione che le fa onore (avrebbe potuto essere giudicata in contumacia), la Kostner ha deciso di essere presente: rinuncerà alle prime tappe (e agli yen: il cachet della campionessa non è stato svalutato dagli eventi e oggi si aggira intorno ai 15 mila euro) della tournée Stars on Ice che toccherà Osaka, Sapporo e Tokyo per presentarsi a Roma e cercare di smontare, pezzo a pezzo, il durissimo atto di deferimento emesso contro di lei dalla Procura Coni.
Dovrà essere convincente, davanti all’avvocato Luigi Fumagalli. Sciogliere il cuore di un magistrato sarà ben più difficile che conquistare il numero uno dello sport.