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 2014  dicembre 18 Giovedì calendario

Le mazzette di Mafia Capitale arrivano fino alla Regione Lazio: «Ci facciamo 14 milioni, un botto». E ancora, dalle intercettazioni di Carminati e Buzzi: «Noi paghiamo 300 persone presenti ma nel campo nomadi ce ne sono solo 150»

Ci sono altri appalti pubblici assegnati all’organizzazione guidata da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. Uno riguarda il Cup, il centro unico di prenotazione per le visite mediche da 14 milioni di euro.
La scorsa settimana la Regione Lazio ha deciso di sospenderlo, ma nuovi accertamenti sono in corso per verificare chi lo abbia «pilotato». Anche perché è lo stesso imprenditore, dominus della cooperativa «29 giugno», ad elencare in diverse conversazioni le «mazzette» pagate per ottenere i lavori. Dazioni a politici e funzionari pubblici che i magistrati stanno identificando grazie all’esame di agende e libri contabili della segretaria Nadia Cerrito e del responsabile amministrativo Paolo Di Ninno. Sono proprio i colloqui intercettati a svelare che parte della documentazione relativa ai pagamenti «in nero» potrebbe essere stata buttata «perché è troppo pericolosa».
«Alla cicciona 2,5»
Il primo agosto scorso c’è una riunione alla cooperativa, partecipano Carminati, Buzzi, Cerrito e Di Ninno. Annotano i carabinieri del Ros: «Discutono ancora una volta della suddivisione dei compensi e l’elargizione degli ‘‘stipendi’’ da consegnare ai pubblici ufficiali. Una è indicata come ‘‘la cicciona’’: ‘‘me servono due e cinque per la cicciona’’». Un altro è il presidente della Giunta del Campidoglio Mirko Coratti: ‘‘Mille e cinque per Coratti’’». Versamenti fissi che la segretaria annotava nel quaderno che Buzzi le aveva ordinato di portare sempre con sé. Sono decine e decine, moltissimi riguardano il 2014. I beneficiari sono indicati soltanto con l’iniziale, ma incrociando le indicazioni contenute nei bilanci occulti con i colloqui intercettati, gli investigatori sarebbero già riusciti a individuare alcuni nomi.
L’appalto alla Regione
Uno degli affari più consistenti viene chiuso due mesi prima che scattino gli arresti. Il 3 settembre Buzzi parla al telefono con uno dei suoi collaboratori, Claudio Cardarelli, «gli dice che sta in prefettura e lo invita ad aspettarlo perché sta rientrando». Poco dopo le microspie captano il colloquio di Cerrito e Cardarelli «che iniziano a fare i conteggi».
Cardarelli : quelli so’ 5 (cinquemila euro)
Cerrito : a lui gli servono per giovedì, cinque... a Cla’ ma l’avemo vinto quel discorso de Formula Sociale per... dei Cup, dei Recup che era?
Cardarelli : stiamo, c’è va a pranzo oggi
Cerrito : ma è buono come appalto Cla’
Cardarelli : 14 milioni
Cerrito : un botto!
Le verifiche riguardano i contatti di Buzzi relativi proprio a questa gara, l’accenno al pranzo con qualcuno che avrebbe favorito la sua cooperativa fino a farla vincere. E soprattutto le dazioni di quel periodo proprio per scoprire chi si sarebbe fatto corrompere.
Il patto con Alemanno
Il 22 novembre 2013 Buzzi dice a Carminati che per il campo nomadi di Castel Romano «ho cacciato cinquecento veri».
Ma è la conversazione intercettata l’11 aprile scorso a interessare gli investigatori perché, annota il Ros, «chiarisce il sistema di pagamenti tra Roma Capitale e le Cooperative assegnatarie dei lavori». In quell’occasione Buzzi ribadiva a Caldarelli che il suo ruolo era di presentare presso i competenti uffici amministrativi comunali la documentazione contabile per ottenere il pagamento dei canoni di locazione dei campi nomadi di proprietà o gestiti dalle cooperative riconducibili allo stesso gruppo. La conversazione consentiva pertanto di evidenziare elementi di estremo interesse in ordine alla nuova esigenza nomadi del 2010 ed alla conseguente offerta di Buzzi all’allora Sindaco Gianni Alemanno di ampliare il campo di Castel Romano in cambio di un affidamento minimo di 24 mesi per rientrare dell’investimento: «Ci possiamo allargarci noi su questa parte del campo e ne facciamo un altro in cambio se tu me dai l’affidamento a 24 mesi». Ma anche alle garanzie date a Buzzi su una certa redditività dell’investimento sostenuto o comunque un rientro dello stesso attraverso una maggiorazione delle effettive presenze dei nomadi: «“Per raggiungere la cifra che noi avevamo pattuito con Alemanno deve mette 300 persone presenti... noi paghiamo... ti paghiamo 300 persone in realtà sono 150”».
«I nostri amici»
Nel luglio scorso Buzzi si preoccupa perché il sindaco Ignazio Marino vuole cambiare i vertici di Ama, l’azienda municipalizzata che si occupa di rifiuti. Dice Buzzi a un’amica: «Sto matto de sindaco ha convocato una giunta straordinaria per far fuori Fiscon e mettece Pucci. Quindi levava una brava persona e ce metteva un ladro... perché Pucci dice è un ladro rubava per il partito... ma tanta roba gli è rimasta attaccata quindi non rubava per il partito... allora abbiamo avvisato i nostri amici... i capigruppo e si è alzato un po’ de sbarramento... poi ha lavorato pure Passarelli con Sel. Io poi ho smessaggiato a Fiscon alla fine è finita bene avemo mandato il messaggio Marino 0 Fiscon 2».
Massimo Carminati è soddisfatto, intravede nuovi appalti all’orizzonte: «Cioè io diciamo sono come un polipo che sta attaccato qua... si sta ingrandendo perché c’ho fiducia...»