la Repubblica, 18 dicembre 2014
Il tiro con l’arco in Piazza San Pietro: così il Vaticano è pronto a dare una mano a Roma per la corsa alle Olimpiadi 2024. Un sito olimpico che nessun’altra città può vantare. E che potrebbe convincere i membri Cio
Roma cala l’asso: nel 2024 le gare di tiro con l’arco, se il Cio dovesse davvero assegnarci le XXXIII Olimpiadi estive, si terranno in Vaticano. In piazza San Pietro. Il Coni ha deciso, con entusiasmo e commozione. La proposta è venuta dal cardinale Josè Saraiva Martins, ex calciatore nelle giovanili del Benfica: «È una cosa assolutamente fattibile, si tratta solo di un problema culturale. Le questioni logistiche si risolvono: è arrivato il momento per il Vaticano di scendere in gioco».
«Il Vaticano è dentro Roma, sarebbe una grande idea» ha detto Giovanni Malagò che proprio domani sarà in Piazza San Pietro, con molti campioni, per la Messa di Natale e l’incontro con Papa Francesco. Probabile che il n.1 dello sport italiano possa accennare al Santo Padre su questa clamorosa ipotesi che ha riscosso già il consenso del “Times”. L’autorevole quotidiano britannico infatti ha titolato: «Il Papa sportivo offre San Pietro per le gare olimpiche».
Un’altra ipotesi ventilata è quella di utilizzare i Giardini Vaticani a Castel Gandolfo per le gare olimpiche. Ma al Coni preferiscono Piazza San Pietro. «Lì non ci sarebbero problemi di accesso e nemmeno di vento: per il tiro con l’arco quindi sarebbe l’ideale rispetto ad altre discipline. Il Papa avrebbe una bellissima vista. E poi quale altra città al mondo può giocarsi una carta simile?», sostengono dal Foro Italico. La Piazza può contenere, secondo alcune stime, circa 200.000 persone: non ci sarebbe problema quindi per allestire le tribune e il campo per il tiro con l’arco, sport olimpico da Parigi 1900. L’Italia ha vinto due ori, due argenti e tre bronzi: la nazione leader è la Sud Corea.
I membri Cio, salvo poche eccezioni, potrebbero essere entusiasti di questa scelta e votare per Roma. Le polemiche politiche sulla candidatura italiana, polemiche che peraltro si stanno già affievolendo, andrebbero subito a scomparire. E chissà che il Papa fra dieci anni non possa affacciarsi dalla sua finestra a benedire gli atleti? Insomma, Roma 2024 adesso ha una... freccia in più da giocarsi e anche per il Vaticano ospitare i Giochi olimpici 2024 sarebbe un importante trampolino di lancio per il Giubileo dell’anno successivo. Malagò intervistato da “Un giorno da pecora” ha scherzato: «Ho letto che il presidente della Roma Pallotta voleva fare qualcosa al Colosseo. Certo si potrebbe fare qualcosa per le Olimpiadi nell’area simbolo del mondo. Cosa si può fare? Mah, ad esempio il tiro con l’arco. E la lotta greco romana...». Mancano solo i leoni: ma Malagò sa benissimo che un’alleanza con il Vaticano potrebbe cambiare le carte in tavola. Per vincere d’altronde non basta il dossier: Rio aveva il peggiore eppure il Cio gli ha dato i Giochi del 2016. Ci vogliono tanti fattori, dalla credibilità del Paese al prestigio dei dirigenti sportivi e un lavoro attento di lobby. Bisogna conoscere i membri Cio che votano, i loro hobby, e quelli delle mogli che a volte sanno essere decisive.
Le rivali, comunque, non dovrebbero mancare. «Noi ci saremo»: scendono in campo gli Stati Uniti e sfidano Roma 2024. La città sarà comunicata però solo a gennaio ma Los Angeles dovrebbe avere la meglio su Boston, Washington e San Francisco. Costi previsti intorno ai 7 miliardi di dollari, più le infrastrutture: per Roma meno. Da decidere anche i ruoli nel prossimo comitato promotore: Silvio Berlusconi vorrebbe alla presidenza Franco Frattini, maestro di sci, già titolare della Farnesina, ora consigliere di Stato e presidente del Collegio di Garanzia del Coni. Ma serve il via libera di Renzi. Restano in piedi intanto le candidature (eccellenti) di Luca di Montezemolo e Andrea Guerra.