Il Sole 24 Ore, 17 dicembre 2014
Niente libertà attenuata per i due Marò. Il ministro della Difesa Pinotti fa sapere che «la decisione della Corte suprema indiana è una doccia gelata incomprensibile anche dal punto di vista umanitario. L’Italia non può che reagire». Nuovo scontro India-Italia
Alta tensione fra Italia e India dopo che ieri la Corte suprema indiana ha respinto le istanze di attenuazione della libertà provvisoria dei due marò italiani. «La decisione della Corte suprema indiana è una doccia gelata – ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti – incomprensibile anche dal punto di vista umanitario. L’Italia non può che reagire». Ai microfoni di “Porta a Porta” ha aggiunto che Massimiliano Latorre non può tornare in India, «si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici. Noi non ci muoviamo da questa posizione». È di nuovo scontro aperto con l’India sulla vicenda dei due fucilieri del battaglione San Marco, accusati di aver ucciso due pescatori indiani su un peschereccio, al largo della costa del Kerala. Continua, dunque, l’odissea giudiziaria dei due fucilieri. Girone aveva chiesto alla Corte indiana un rientro in Puglia per tre mesi per essere vicino ai figli in occasione del Natale, Latorre domandava un prolungamento di quattro mesi della convalescenza in Italia per continuare le cure dai postumi di un ictus e sottoporsi l’8 gennaio a un intervento cardiaco.
«Fortemente contrariato dalle notizie giunte da Nuova Delhi» si è detto il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Una nota del Quirinale ha sottolineato che il presidente della Repubblica «resterà in stretto contatto con il Governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento». I ministri degli Esteri e della Difesa, Gentiloni e Pinotti, questa mattina riferiranno dinanzi alle commissioni riunite alla Camera. Gentiloni, ha espresso tutta «l’irritazione del Governo» per la decisione presa in India. «Una decisione grave a cui credo che il paese debba reagire con fermezza e unità», ha detto il ministro. Intanto il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, ha fatto ieri il punto della situazione sul caso marò durante il collegio dei commissari a Strasburgo. «La questione – ha detto Fedrica Mogherini – peserà sulle relazioni tra l’Unione europea e New Delhi».
Il premier Renzi a novembre aveva avuto un incontro con il nuovo premier Narendra Modi a Brisbane e Gentiloni appena un mese fa aveva parlato di un «significativo cambio di passo» nei rapporti diplomatici con l’India, assicurando con ottimismo che il governo stava procedendo con la via del dialogo «rispettoso». Resta il fatto che dopo tre anni senza una decisione, l’ennesimo no della Corte Suprema, e l’opposizione sempre più dura nei confronti del governo sulla vicenda, da più parti si riteneva necessario un cambio di passo. La Corte indiana ha usato termini duri contro i due marò, spiegando di non poter accogliere le richieste di Latorre e Girone mentre il processo deve ancora iniziare. Eppure a 34 mesi dall’evento di cui sono accusati il processo non è ancora iniziato. Unica piccolissima concessione fatta dalla Corte Suprema è stata quella di dare tre giorni in più a Girone, fino al 16 gennaio, per tornare in India.
Forti le reazioni in tutti i partiti. Per Nicola Latorre (Pd), presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama, «la sentenza della Corte suprema indiana è gravissima e determina un problema molto serio nei rapporti tra Italia e India». Gianluca Pini, vice capogruppo della Lega Nord, scrive che la risposta all’ennesimo schiaffo dell’India è nel suo ordine del giorno al decreto missioni che «condiziona la partecipazione dell’Italia all’antipirateria al rientro dei due entro fine anno». Su Twitter Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, scrive: «Marò, un nuovo schiaffo! L’#Italia si svegli. L’Europa pure! Renzi fai qualcosa. Maròliberi». All’attacco il M5S: «Ci aspettavamo – hanno scritto in una nota congiunta i senatori Cinque stelle delle Commissioni Difesa ed Esteri- più serietà e più determinazione nel perseguire la libertà dei nostri fucilieri».
Neanche questa volta i marò saranno tutti e due a casa per il Natale. «Una enorme ingiustizia nei confronti di due uomini, nei confronti dei loro cari, dei militari e nei confronti di tutto il popolo italiano», ha detto la compagna di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti. Nessuno dei familiari di Girone ha commentato la decisione.
E l’indignazione monta anche sui social: «Scandalosa la risposta della Corte Suprema indiana alle richieste dei marò #maroliberi», è uno dei tweet del popolo del web.
LE TAPPE DELLA VICENDA
15 febbraio 2012
I due marò in servizio antipirateria sulla nave commerciale Enrica Lexie, secondo le accuse, sparano contro un peschereccio, scambiandolo per una barca di pirati e uccidono due pescatori al largo di Kochi (Kerala). Gli italiani sostengono di aver sparato solo colpi di avvertimento. Vengono fatti scendere a Kochi e fermati L’Italia rivendica la competenza per una vicenda che coinvolge «organi dello Stato operanti nel contrasto alla pirateria sotto bandiera italiana e in acque internazionali»
20 dicembre 2012
In attesa del verdetto della Corte Suprema di New Delhi sulla giurisdizione, viene concessa una licenza di due settimane per Natale. Il 4 gennaio 2013 tornano in India
18 gennaio 2013
La Corte Suprema dispone la creazione di un tribunale speciale a New Delhi per esaminare la questione della giurisdizione, togliendola allo Stato del Kerala.
22 febbraio 2013
Secondo permesso ai marò, che tornano in Italia per 4 settimane per votare. L’Italia decide che i marò non rientreranno in India il 22 marzo perché New Delhi ha violato il diritto internazionale. Il premier indiano Singh minaccia «seri provvedimenti». Il 22 marzo ripartono per l’India e si trasferiscono all’ ambasciata italiana a Delhi. De Mistura: «C’è la garanzia che non ci sara’ pena di morte». Il ministro Terzi si dimette in «disaccordo con la decisione di rimandare i due marò in India»
14 gennaio 2014
L’Italia decide di tornare alla Corte Suprema per denunciare i ritardi e la possibilità di invocare la legge antipirateria che prevede la pena di morte
24 aprile 2014
Il ministro degli Esteri Mogherini annuncia l’apertura di una procedura internazionale con l’invio di una nota verbale all’India.
2 giugno 2014
Videoconferenza dei due marò alle commissioni Difesa ed Esteri della Camera e del Senato. Girone sottolinea: «Abbiamo obbedito ad un ordine, mantenuto una parola, e siamo ancora qui»
1° settembre 2014
Latorre ricoverato in ospedale, colpito da una leggera ischemia. Il 12 settembre l’Alta Corte autorizza il rientro in Italia di Latorre per quattro mesi di convalescenza
16 dicembre 2014
La Corte suprema respinge le istanze dei due marò che chiedevano l’attenuazione delle condizioni della loro liberta’ provvisoria, per permettere a Latorre un prolungamento della permanenza in Italia e a Girone di rientrare in Puglia per le festività natalizie. Napolitano «fortemente contrariato»