Corriere della Sera, 16 dicembre 2014
Ecco perché quelle 2.450 tonnellate di oro dello Stato non devono essere vendute
Caro Romano, poiché l’Italia dispone di una ingente riserva aurea, perché non si ricorre in una certa misura a detto tesoro per attenuare l’indigenza di milioni di cittadini? Perché lo Stato, che è il proprietario di 2450 tonnellate di oro, con una tesaurizzazione rischia di perdere definitivamente questo immenso capitale strategico per via di un incredibile decreto legge volto a modificare l’assetto dei proprietari di Bankitalia?
Tommaso Ciprì
Non credo che il decreto con cui sono state modificate le quote delle banche proprietarie (solo teoricamente) della Banca d’Italia abbia influenzato la politica aurea dello Stato italiano. Credo piuttosto che la vendita dell’oro avrebbe per l’Italia l’effetto negativo di destare preoccupazione e allarme. Ho letto con interesse, invece, un articolo di Alberto Quadrio Curzio ( Il Sole 24 Ore del 9 dicembre) che propone la creazione di un Fondo europeo per gli investimenti garantito da 100 milioni di once d’oro (grosso modo un valore equivalente a 100 miliardi di euro). Il fondo dovrebbe essere composto da contributi provenienti dai maggiori Paesi dell’Eurozona e proporzionati all’importanza delle loro riserve.