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 2014  dicembre 14 Domenica calendario

La carica delle tasse di fine anno • In Italia i consumi tornano indietro di quindici anni • Renzi mantiene la fiducia degli elettori • Berlusconi licenzia cinquanta dipendenti di Forza Italia • La madre di Veronica Panarello: «Ha ucciso Loris perché somigliava a me» • Il viaggio negli States del diciannovenne con la sindrome da invecchiamento precoce • Già spedite a Babbo Natale settantamila lettere

 

Tasse Sono ben 200 gli adempimenti fiscali previsti in questo mese di dicembre. Entro il prossimo martedì bisognerà pagare l’Imu e la Tasi, le tasse sugli immobili: previsti 44 miliardi di entrate per il Fisco. Ma dalle imposte sulle abitazioni arriva anche una buona notizia da parte del governo: nel 2015 non si verificherà il previsto caro-tasse. Un emendamento deciso ieri alla legge di Stabilità ha congelato le aliquote. Resterà invariato anche il canone Rai. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Consumi Nel 2014 i consumi in Italia si attesteranno a 813 miliardi di euro, un valore vicino in termini reali a quello del 1999. Lo dice il nuovo rapporto del «Club Consumo di Prometeia» che sancisce il dietrofront dei consumi, con 66,5 miliardi persi tra il 2007 ed il 2013 e un divario Nord Sud sempre crescente. A parità di spesa media, dice infatti il rapporto, nel Mezzogiorno tra il 2007 e il 2013, è come se fossero «sparite» 708 mila famiglie. (Cds).

Renzi A dieci mesi dall’insediamento di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, la fiducia nel governo da lui guidato ha perso soltanto cinque punti: oggi, secondo i dati di un sondaggio realizzato per “La Stampa”, è al 51%. Tra gli ultimi cinque presidenti del Consiglio Renzi è l’unico che, dopo 10 mesi, ha l’approvazione della maggioranza degli italiani. Enrico Letta si fermò al 45%, ma riuscì a stabilire una sorta di record: calo della fiducia, rispetto all’insediamento, pari a zero (ma. bre., Sta).

Berlusconi Silvio Berlusconi, che in mezzo secolo non aveva mai messo alla porta un solo dipendente, ne ha licenziat in un solo colpo 55 su un organico complessivo di 86 lavoratori a tempo indeterminato occupati da Forza Italia (in rosso per 25,5 milioni) nelle sedi di Roma, Arcore e Milano. Il documento con cui il partito comunica al ministero del Lavoro, alla Regione Lazio, alla Regione Lombardia e ai sindacati, tra gli altri, l’avvio della “procedura di licenziamento collettivo ex art.24 della legge 223 del ‘91” porta la firma della tesoriera e ormai amministratrice di fatto del partito, la senatrice Mariarosaria Rossi. La Rossi scrive della «impossibilità di sostenere finanziariamente l’attuale struttura del personale per le seguenti cause: totale abolizione del diretto finanziamento pubblico ai partiti; forte limitazione della possibilità di raccolta dei contributi volontari ugualmente determinata dalla stessa legge che penalizza in modo rilevante l’attività di fund raising; mancanza di riscontri positivi all’introduzione della destinazione del 2 per mille dell’Irpef». Se fosse un’azienda, insomma, dovrebbe portare i libri in tribunale. La conseguenza, continua la Rossi, è che la spesa «sostenibile» per il personale è di 1 milione 600 mila euro e non più i 5 milioni 700 mila euro sborsati fino all’anno scorso. Il quasi azzeramento fa vittime illustri, compreso Roberto Gasparotti, uomo immagine berlusconiano fin dal celebre collant sulla telecamera del primo video del ‘94. Ma anche i due riservatissimi addetti stampa da 15 anni in servizio ad Arcore. E per i 31 sopravvissuti è previsto il ricorso alla «cassa integrazione nella misura del 50 per cento» (Lopapa, Rep).

Loris Le intercettazioni ambientali dimostrano che i parenti di Loris erano convinti che ad ammazzare il bimbo fosse stata la madre già nei «giorni del sospetto», quando tutti gli indizi inducevano a stringere il cerchio intorno alla Panarello ma lei era ancora libera. Carmela Anguzza, madre di Veronica, in una telefonata dice: «Io ho l’impressione che l’abbia ucciso perché Loris somigliava a me. Così tanto mi odia questa disgraziata... ». Invece Davide Stival, appena tornato a casa dopo aver visto le immagini che inchiodano la moglie, si sfoga con i suoi genitori: «Ti rendi conto dei giri che ha fatto...», dice commentando l’inattesa visione della Polo della moglie nella strada poderale e i tempi di percorrenza. «Sei minuti», sottolinea. «Eh certo Davide, ha impiegato di più perché aveva Loris dentro la macchina», risponde nonno Andrea. «Sei minuti... Certo che aveva Loris dentro la macchina », commenta il papà del bambino. E nonno Andrea: «Aveva Loris dentro la macchina e non sapeva dove cazzo doveva buttarlo il bambino...».

Sammy Sammy Basso, 19 anni, il corpo piccolo e fragile, le ossa e il volto invecchiati – troppo e troppo presto – da una malattia genetica rarissima, la progeria, o sindrome da invecchiamento precoce (colpisce un individuo su otto milioni), figlio di Laura e Amerigo, che hanno fondato l’Associazione Italiana Progeria, vive a Tezze sul Brenta in provincia di Vicenza, studia fisica all’università di Padova, sogna di diventare uno scienziato del Cern e per festeggiare la maturità a settembre si è imbarcato nel regalo che mai avrebbe sperato: tre settimane e 3.755 chilometri da Chicago a Los Angeles, sulla Route 66: «È stato un viaggio tosto, stancante, bellissimo. Il luogo che mi ha più emozionato è stata la Monument Valley. Lì piove una volta l’anno e guarda caso ci siamo capitati in mezzo. Ma è stata una fortuna: abbiamo visto quel paesaggio magnifico con ben due arcobaleni. Veramente forte!». La progeria, di natura genetica, ma non ereditaria, ha sintomi che compaiono già nei primi anni di vita: la crescita che si ferma, il grasso corporeo e i capelli che spariscono, le giunture che diventano rigide. Una patologia che rende enorme il rischio d’infarto e in media offre una speranza di vita di 13 anni e mezzo (Rizzato, Sta).

Babbo Natale Ogni anno Poste Italiane raccolgono le lettere impostate per Babbo Natale. Quest’anno ne sono già arrivate 70 mila e Poste Italiane contano di chiudere il 2014 a quota 130 mila. Oltre a chi elenca giocattoli, c’è chi chiede un fratellino o un lavoro per papà. A scrivere ci sono anche adulti, come Giovanni: «Sotto l’albero portami un negozio nuovo, avevo un esercizio che serviva un intero quartiere, ora è solo fango e polvere, con me lavoravano tanti bravi operai che non hanno più lavoro, nessuno ci ha dato una mano...». Anche Simone è adulto e chiede a Babbo Natale un lavoro: «Da due anni la mia fabbrica ha chiuso, sono tornato a vivere da mia madre con mia moglie e mia figlia, la crisi mi ha tolto tutte le speranze, aiutami a ritrovarle». Teresa invece chiede un lavoro per il marito che vorrebbe emigrare: «Io pulisco le case altrui ma non basta, trovaglielo qui, il lavoro, non voglio lasciare l’Italia che amiamo tantissimo». (Conti, Cds).

(a cura di Roberta Mercuri)