12 dicembre 2014
Giovanna Melandri finisce nei guai per colpa di amici e famiglia. Stefano Bravo, uno dei soci fondatori della Human Foundation, fondazione filantropica che fa capo all’ex ministro dei Beni culturali, è indagato per riciclaggio ed è accusato di essere il commercialista di Mafia Capitale
Libero
È «furiosa e addolorata» Giovanna Melandri. Stefano Bravo, uno dei soci fondatori della Human Foundation, fondazione filantropica che fa capo all’ex ministro dei Beni culturali, è indagato per riciclaggio ed è accusato di essere il commercialista di Mafia Capitale. Un nome, quello della Melandri, spuntato anche nei giorni scorsi, quando è emersa una parentela, seppur acquisito, e non più in essere, tra l’ex pupilla di Walter Veltroni e l’ex capo di gabinetto di quest’ultimo, Luca Odevaine, finito in carcere nell’inchiesta «Mondo di mezzo» per essere stato al libro paga della “cupola” guidata dall’ex Nar Massimo Carminati e dal grande capo delle coop rosse capitoline Salvatore Buzzi. Un legame, seppure alla lontana, Odevaine è infatti il fratello dell’ex moglie del cognato (il fratello del marito) della Melandri, che in queste ore appare scomodo e che si aggiunge allo scandalo della Human. Non c’è pace per l’ex deputato e ministro. È passato soltanto un anno mezzo da quando – nominata presidente del Museo romano delle arti del XXI secolo (Maxxi) dal 2012 a titolo onorifico «vado gratuitamente a rilanciare un’istituzione pubblica» – dovette giustificare, soltanto un anno dopo, 90mila euro di stipendio lordi piovuti dal cielo. Grazie ad un cambio di natura giuridica, che trasformò il museo in «ente di ricerca», permettendo, di fatto, l’elargizione di un compenso per la presidente. Adesso la vicenda è più spinosa. Melandri, che preferisce non lasciare dichiarazioni a riguardo, affidando il proprio sentire in una lettera «aperta ai soci e sostenitori» di Human, deve spiegare come mai Bravo, lo spallone della mafia romana, è finito in un’associazione la cui «mission», si legge sul sito, è «promuovere un capitalismo più umano». L’ex ministra dei governi Prodi prova a chiarire perché, forse in modo sprovveduto, ha nominato Bravo «socio fondatore» di Human. «Era il mio commercialista da un po’ di anni», spiega nella lettera. Un uomo scelto, aggiunge, per «la sua esperienza nata in anni di assistenza a fondazioni operanti nel campo del sociale». Per la Melandri la consulenza del «dott. Bravo» è stata addirittura «preziosa» nella costituzione della Human Foundation, «per la quale ha svolto il suo ruolo di commercialista in maniera ineccepibile». Allo stesso tempo il presidente del Maxxi tenta di allontanare ogni dubbio da quella «casa di vetro» che è Human e conferma di non «conoscere le sue attività al di fuori di Human» e nega qualsiasi legame con il Maxxi «nessun contatto, mai». Non c’è malizia, nemmeno, nell’aver fatto sparire in poche ore dalle pagine del sito di Human il profilo di quel socio fondatore ingombrante. «Alle prime notizie che lo riguardavano, che ci hanno naturalmente sconcertato e turbato», fa sapere l’ex ministro, «ho immediatamente convocato il consiglio direttivo della Fondazione (in data 3 dicembre) che lo ha prontamente sospeso da ogni incarico. Ho formalizzato al dott.Bravo tutto ciò in una lettera alla quale sono seguite le sue dimissioni e naturalmente l’aggiornamento del nostro sito con le cariche aggiornate». Poi segue l’atto di accusa contro la stampa che butta «nel fango le attività di una Fondazione integerrima e riconosciuta», nelle stesse ore in cui «vengono effettuati ulteriori arresti che dimostrerebbero perfino il coinvolgimento della ’ndrangheta nelle vicende capitoline». Una trattativa che pende a sinistra.
Chiara Pellegrini
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Il Messaggero
«Sono addolorata e furiosa per il modo in cui è stato accostato Human alle vicende, a noi del tutto estranee, di una persona indagata. Come ben sapete Human è sempre stata ed è una casa di vetro e dunque ci sarebbe ben poco da aggiungere; tuttavia, avendo io una responsabilità diretta e personale nella fondazione da me ideata, fondata e presieduta, non mi sottraggo certo al dovere di raccontare a chi generosamente si impegna in essa o a chi ne segue le attività ciò che sta accadendo in queste ore».
Così in una lettera a soci e fondatori la presidente di Human Giovanna Melandri dopo la pubblicazione dei verbali. «Bravo è il mio commercialista da un po’ di anni – aggiunge -. Quello che posso dire è che la sua esperienza nata in anni di assistenza a fondazioni operanti nel campo del sociale è stata preziosa quando decidemmo di costituire Human Foundation Giving and Innovating per la quale ha svolto il suo ruolo di commercialista in maniera ineccepibile. Non potevo conoscere le sue attività al di fuori di Human.
Alle prime notizie che lo riguardavano, che ci hanno sconcertato e turbato, ho convocato immediatamente il consiglio direttivo della Fondazione che lo ha sospeso da ogni incarico. Ho formalizzato a Bravo tutto in una lettera alla quale sono seguite le sue dimissioni e l’aggiornamento del nostro sito con le cariche aggiornate. Ribadisco ai soci e ai sostenitori che Human deve alla trasparenza, al rigore scientifico e operativo delle sue attività, la credibilità e l’autorevolezza che hanno portato la fondazione ad affermarsi a livello internazionale nel settore dell’impresa e finanza sociale, e che ci hanno anche consentito di partecipare alla Task Force del G8 sulla finanza ad impatto sociale».
Melandri garantisce che farà «di tutto, in tutte le sedi, per difendere l’onorabilità e la reputazione di un progetto straordinario fiorito in pochi anni. Siamo certi che la magistratura adempirà in modo ineccepibile al proprio dovere accertando le responsabilità di chi ha sbagliato».