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 2014  dicembre 12 Venerdì calendario

La qualificazione agli ottavi di Champions regala alla Juventus 60 milioni di euro. Ora Allegri può pensare agli acquisti di gennaio: nel mirino Lavezzi, Jovetic e Montoya

La solitudine paga e a volte può regalare sorrisi grandi così. Come quello che sta sfoggiando la Juve dopo essere rimasta l’unica squadra italiana in Champions League. Un onore e un onere, considerando la voglia di ribalta europea dei bianconeri e lo sforzo per migliorare il ranking Uefa del nostro calcio, ma anche e soprattutto un autentico tesoro per gli juventini. La qualificazione agli ottavi, infatti, non regala solo gloria alla squadra di Allegri, ma un ricco bottino tra premi e market pool. I campioni d’Italia, tralasciando gli incassi da stadio (5,5 milioni) e i ricavi pubblicitari, hanno già portato a casa 60,6 milioni di euro. Ovvero dieci milioni in più della scorsa stagione, con la finalissima di Europa League (allo Stadium) sfiorata dopo l’eliminazione di Istanbul, e quasi la stessa cifra di due anni fa. Quando la squadra di Conte si arrampicò fino ai quarti di finale e guadagnò 65,3 milioni, più del Bayern vincitore della competizione.
Nuovo record in vista
La Juve già da questa estate sapeva di poter contare su un ottimo introito grazie alla precoce eliminazione del Napoli, ma l’ingresso tra le migliori 16 e il contemporaneo ko della Roma hanno spalancato le porte a un potenziale nuovo record. Merito del market pool, ovvero i soldi delle televisioni spartiti tra le società in base ai risultati, che ha già toccato quota 45 milioni. Altri ne possono arrivare, fino a un ulteriore incasso di 27 milioni (compresi i premi qualificazione) in caso di vittoria della competizione, che in totale – aggiungendo il botteghino – potrebbe fruttare al club la bellezza di un centinaio di milioni. Numeri da capogiro, ma adesso per la Juve è preferibile restare con i piedi per terra e ripartire da quei 60 milioni certi. Soldi fondamentali per riportare il bilancio in pareggio (l’ultimo passivo parla di quasi 7 milioni di «rosso») e soprattutto finanziare quelle operazioni di mercato finora catalogate come impossibili o quasi. «Alla Juve – ha commentato Gigi Buffon al giornale spagnolo «As» – manca quello che manca a tutte le squadre che non vincono la Champions League: i Cristiano Ronaldo o i Lionel Messi. Quando si ha la sicurezza di avere due giocatori così, che come minimo ti fanno partire dall’1-0, è davvero un vantaggio».
Subito Montoya. E Jovetic...
Vero che i sogni sono desideri e questa volta ci sono almeno 60 milioni di buoni motivi per poterli trasformare in realtà, ma la Juve non ha un Pallone d’oro tra i suoi pensieri. I conti che tornano permettono di dare l’assalto a Lavezzi del Psg o Jovetic del Manchester City. Già a partire da gennaio e in modo particolare nei confronti dell’argentino ex Napoli, che vuole cambiare aria dopo le incomprensioni con il tecnico Blanc e ha un contratto in scadenza nel 2016. Musica per le orecchie di Marotta, che in questi giorni sta portando avanti la partita dei rinnovi (Lichtsteiner sarà il prossimo: accordo trovato fino al 2017 per 2,5 milioni di euro a stagione più bonus) e valuta le migliori opportunità possibili. Non solamente guardando ai propri gioielli che possono tornare alla Juve, ovvero Rugani dall’Empoli e Zaza dal Sassuolo, ma anche con uno shopping a tutto campo. Per la difesa non sono tramontate le ipotesi Savic (Fiorentina) e Nastasic (Manchester City), mentre i dirigenti bianconeri sono in pole position con il Barcellona per garantirsi il 23enne terzino spagnolo Martín Montoya. Ieri il suo procuratore ha incontrato la dirigenza blaugrana per ottenere la cessione. La Juve punta al prestito fino a giugno, con riscatto intorno ai 5-6 milioni di euro, per avere un giocatore che vuole andarsene dopo esser stato utilizzato una sola volta a metà settembre da Luis Enrique. Non sarà il rinforzo per vincere la Champions, ma l’antipasto di un’abbuffata senza precedenti.