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 2014  dicembre 11 Giovedì calendario

C’è la crisi, niente più cimitero: il morto si seppellisce in giardino. La ricetta degli inglesi contro il caro-funerali

Dimenticate quei bei prati verdi e quelle cerimonie composte di bare che vengono calate con dignità dentro la nuda terra, come si vede nei classici film britannici.   
Oggi decine di migliaia di inglesi delle classi più povere non possono più permettersi neppure di seppellire il caro estinto con tutti gli onori. Per gli ultimi nella scala sociale del regno anche un funerale è diventato un lusso e la deputata laburista Emma Lewell-Buck la spara grossissima: “Alcuni disperati cittadini della mia circoscrizione elettorale sono stati costretti a seppellire i propri cari nel giardino di casa”. La denuncia è arrivata ieri alla Camera dei Comuni. La parlamentare ha avuto parole durissime contro il governo e i tagli ai benefit per le famiglie più povere, che sempre più spesso sono costrette a ricorrere ai cosiddetti “pauper’s funeral”, funerali pagati dallo Stato, con una cerimonia ridotta all’osso, una bara di assi e poco più. Lo stesso trattamento “di base” offerto anche da alcune compagnie funerarie private, che offrono funerali low cost, con cremazione diretta senza passare neppure per una cappello o un semplice suffragio o una cerimonia formale di accompagnamento. Il problema, secondo la deputata laburista, è che il costo dei servizi funebri è cresciuto più dell’inflazione. Delle 500mila famiglie che hanno un lutto ogni anno, circa 100mila non possono sostenere i costi di un vero funerale.   
Il prezzo medio è di 3.551 sterline (4000 euro), dice il Royal Report sui Servizi Funerari citato dalla deputata, ma in certe aree del paese si raggiungono le 7000 sterline. Così sempre più persone vendono i propri averi o chiedono prestiti pur di regalare al defunto una degno ultimo saluto.   
Ma le banche, anche in Gran Bretagna, non prestano soldi a chi non ne ha. Il tasso di rifiuto è del 50 per cento, anche in questi casi. Si devono affrontare spese immediate e l’attesa di una risposta dalla banca arriva in media dopo 17 giorni.  
 Quindi sono sempre più i britannici che si rivolgono agli strozzini e aprono un debito che cresce a dismisura e non sono più in grado di ripagare.   
Come nel caso di una concittadina della Lewell-Buck: “Non aveva soldi neppure per pagare la lapide sulla tomba del fratello e ha chiesto un prestito sul quinto dello stipendio. Quando è arrivata a chiedere aiuto alle autorità pubbliche il suo debito era fuori controllo. Non è un caso isolato. E sempre più persone si ingegnano come possono, inventandosi funerali ‘fai da te’ e anche seppellendo i defunti nel proprio giardino”.