il Giornale, 11 dicembre 2014
Veronica Panarello aveva un amante? Sarebbe coinvolto in qualche modo nel delitto del piccolo Loris? La madre dichiara: «Mia figlia copre qualcuno». E sul tavolo della Procura resta anche la pista sessuale
Chi ha ucciso il piccolo Loris? Mamma Veronica dal carcere di Catania, dove si trova rinchiusa in stato di fermo per l’omicidio aggravato del suo bambino Loris, effettuato «con elevata efferatezza e sorprendente cinismo», e il successivo occultamento del corpicino, continua a proclamarsi innocente. Contro di lei sussistono gravi indizi. Ma gli investigatori non hanno mai smesso di battere tutte le piste. Tra queste c’è ancora, nonostante le cautele degli investigatori, la più agghiacciante, quella sessuale. Veronica, tra l’altro, avrebbe una brutta storia alle spalle, mai verificata. Dopo il suo ricovero in ospedale a seguito del tentato suicidio del 2004 – così emerge dal racconto della mamma Carmela Aguzza agli inquirenti – Veronica sostenne di essere stata violentata da un infermiere in servizio. Ma dell’episodio non fu avvisato nessuno. Forse non fu creduta, perché anche nel 2002 aveva denunciato una tentata violenza da parte di un ragazzo che conosceva.
Ormai è assodato che ogni fotogramma ripreso dalle telecamere disseminate a Santa Croce Camerina racconta una verità che fa a pugni con quella che Veronica si ostina a ripetere, a cominciare dalla bugia di avere accompagnato Loris a scuola il giorno in cui è stato strangolato e gettato ancora vivo in un canale. Tutto riporta solo a lei. Ma è un dato di fatto che non si esclude che possa essere coinvolta un’altra persona. Ne sono convinti gli investigatori. E le parole della mamma di Veronica sembrano avallare l’ipotesi. «Mia figlia non può avere agito da sola, di sicuro copre qualcuno – ha detto -. È sempre stata una ragazzina irrequieta, viziata e bramosa di attenzioni, ma da qui a diventare un’assassina ce ne corre». Ma chi coprirebbe Veronica? E perché? Dal racconto della madre agli inquirenti emerge che in passato Veronica avrebbe avuto un amante. E in paese le voci di presunte «amicizie» si sono rincorse in questi giorni. Tutto è al vaglio di polizia e carabinieri. Pure la sorella Antonella ha dei dubbi che ha condiviso con gli inquirenti: «Anche se non ho prove, non ritengo di potere escludere che Veronica sia coinvolta nella morte del bambino o che stia cercando di coprire qualcuno o nascondere comunque la verità”. E poi lo sfogo di papà Davide, distrutto da quei frame mostratigli dagli investigatori, che gli hanno delineato dinanzi agli occhi una verità diversa da quella che aveva appreso dalla moglie. Come il fatto che Veronica quel giorno, in maniera insolita, abbia parcheggiato l’auto in garage. L’ha immortalata una telecamera che la inquadra mentre fa manovra per entrare nei bassi del palazzo. «Perché? – si chiede Davide -. Lei non ci andava mai. Parcheggiava sempre in strada». E poi lo sfogo. «Chi ha ucciso mio figlio deve pagare. Non mi interessa se è stata mia moglie o un altro. Deve pagare». Veronica si appella dal carcere a lui, a quel marito che gli è stato accanto, ma che adesso sembra vacillare: «Non mi abbandonare. Sono innocente».
L’avvocato Francesco Villardita ha detto che a Veronica mancano i figli, sia Loris che il più piccolo. E pensa al funerale del suo bambino. Ha espresso il desiderio di prendervi parte. Ma Loris resta ancora in obitorio. La chiave del caso starebbe proprio lì. In quel corpicino che, parlando attraverso i segni che vi sono rimasti impressi, come quello della forbicina presumibilmente utilizzata per tagliare le fascette che stringevano collo e polsi, reclama giustizia. In quegli esiti che potrebbero aprire uno scenario ancora più terrificante, che rivelerebbe il movente. Non sembra esservene alcuno finora. Almeno palese. Perché, ripercorrendo a ritroso i passaggi che da quel 29 novembre in cui è stato ucciso Loris portano a oggi, si ha come la sensazione che qualcosa che suggerisca un possibile movente sia saltata fuori, ma sia poi stata accantonata per mancanza di prove. Uno dei nodi cruciali è spiegare come Veronica da sola abbia potuto legare stretti i polsi del suo bambino e allo stesso tempo strangolarlo. Perché se prima – come è stato ipotizzato – ha bloccato le mani serrandole tanto da lasciarvi i segni delle fascette, nessuno ha sentito urlare Loris? E se con lei ci fosse stata un’altra persona? Tra oggi e domani il Gip si pronuncerà sulla convalida del fermo e sull’eventuale misura cautelare. Intanto la difesa si dice pronta a qualsiasi evenienza e chiederà l’incidente probatorio.