la Repubblica, 10 dicembre 2014
«Fammi gestire i tuoi risparmi avrai il 7 per cento al mese». Così Carminati prometteva d’assi d’interesse d’oro. Il supertestimone Grilli svela il sistema-banca dell’ex Nar. Brugia diceva: «Se rivuoi indietro i soldi, dammi due settimane di tempo»
Un interesse mensile del 7 per cento sulle somme affidate. Dagli allegati dell’inchiesta Mafia capitale emergono nuovi interessi di Massimo Carminati e dei suoi amici. È il 9 maggio 2012, e il pm Giuseppe Cascini interroga Roberto Grilli, lo skipper arrestato a largo delle coste della Sardegna con 500 chili di droga sulla sua barca. Sarà lui, nell’aprile successivo a cominciare a raccontare il gruppo di potere sgretolato la settimana scorsa con l’inchiesta della Procura diretta da Giuseppe Pignatone. Ed è ancora lui – che conosce Carminati grazie al suo braccio destro Riccardo Brugia – a raccontare gli interessi dell’ex Nar: dai negozi a Corso Francia al riciclaggio dei soldi. «Riccardo – mette a verbale Grilli – mi disse due anni fa se volevo mettere dei soldi, dare dei soldi a loro al 7 per cento li avrebbero gestiti loro. Gli davo 100 mila, mi davano 7 mila tutti i mesi». E a conferma del legame strettissimo tra Carminati e Brugia, le parole del secondo, riferite ancora da Grilli. «Io gli facevo: “Riccà, sì, ma se sparisci te, se domani ti investe un camion, speriamo che non succeda, ma ‘sti 100 mila a chi li chiedo?”. M’ha detto: “Se parli con me o parli con Massimo è la stessa cosa, siccome Massimo è una persona di estrema fiducia, estrema rigorosa”». Solo per la mancanza di liquidi di Grilli, l’operazione non fu realizzata, come racconta lo stesso skipper, ma il pm vuole saperne di più: «Evidentemente il surplus se lo prendevano loro. A me il 7 l’avrebbero dato pulito tutti i mesi».
Cascini rilancia: «E che ci facevano con quei soldi?». E Grilli: «Che ci facevano non lo so perché prometti a uno il 5 o il 7... Io non voglio entrarci in niente, io basta che mi dicono: “Guarda quando vuoi mi dai due settimane e ti ridò i centomila, ovviamente me lo devi dì due settimane prima che hai bisogno della somma perché non è che ce l’ho il giorno dopo, però un paio di settimane e ti ridò i centomila e ti do il 7 per cento tutti i mesi”.
Carminati e Brugia però erano guardinghi e Grilli era a corto di soldi: «A giugno scorso racconta ancora lo skipper – affrontai Riccardo per riparlargli di questa cosa che poteva... dico fammici pensare un po’ visto che mo’ m’arrivano un po’ di soldi vediamo un po’ cosa si può fare e lui mi disse: “Guarda, in questo momento ci siamo un po’ fermati perché mi sa che ci stanno tenendo un po’ sott’occhio... non è il momento, ne parliamo tra qualche mese”, tanto io l’introito dovevo avercelo... mi dovevano arrivare l’estate scorsa, poi la cosa si è spostata». L’affare non andò in porto anche perché a settembre Grilli sarebbe stato arrestato, Brugia però gli aveva già detto: «Parliamone dopo l’estate, adesso facciamo un po’ raffreddà le cose». Ma il vero dominus è Carminati: «Massimo è uno estremamente scaltro e sveglio. Per esempio quando successe quella cosa di Marrazzo lui mi disse due giorni prima: “Va be’ ma state facendo qualcosa qui nel quartiere qui in zona?”. Dico: “no”. “In campana che vedo movimenti in borghese, moto, girano, salgono, vanno nella Cassia, ridiscendono, fanno il giro e ritornano”. E due giorni dopo successe quella cosa».