Il Sole 24 Ore, 9 dicembre 2014
Il business mondiale della cosmesi è passato da 24 miliardi di dollari nel 2008 ai circa 31 miliardi dello scorso anno ed entro il 2018 si attende il raddoppio con oltre 43 miliardi di dollari. Ma in Italia il giro d’affari è in calo
Creme illuminanti, sieri sbiancanti e concentrati anti-macchia: le donne di tutto il mondo sono accomunate da un unico obiettivo. Avere la pelle di porcellana e senza imperfezioni. La tendenza emerge da una ricerca condotta da Euromonitor secondo cui, se nel mondo asiatico per cultura una carnagione eterea è simbolo di perfezione, nel mondo occidentale le donne che da sempre amano, forse troppo, il sole ora combattono contro le macchie scure e la mancanza di tonicità.
Così, dalle profumerie alle farmacie passando per super e ipermercati, negli ultimi 6 anni nel mondo la spesa per sieri antirughe, creme per occhi e collo, idratanti, sbiancanti, con fattore di protezione o no, per pelli secche o grasse, sensibili o che si arrossano troppo, è passata da 24 miliardi di dollari nel 2008 ai circa 31 miliardi dello scorso anno ed entro il 2018 si attende il raddoppio con oltre 43 miliardi di dollari.
La top ten dei marchi più venduti, secondo Euromonitor vede L’Oréal Paris al primo posto seguita da Olay (Olaz in Italia), Nivea, Shiseido, Clinique, Mary Kay, Pond’s, Lancôme, Artistry, Estée Lauder.
«Siamo di fronte a una nuova era dello skincare – spiega Nicole Tyrimou, analista di Euromonitor –. Quasi come se fosse un’ossessione, le donne delle aree asiatiche e dell’oceano Pacifico, preoccupate di mostrare una pelle di porcellana, scelgono idratanti illuminanti e sbiancanti; l’altra metà del mondo è invece angosciata dalle macchie scure, dal tono della pelle e dai danni del sole».
Tanto è vero che le vendite di maschere sbiancanti sono salite del 12% l’anno scorso in tutto il mondo, soprattutto in Cina e Giappone. Ma anche in India, dove la richiesta di creme sbiancanti ha raggiunto l’80% della domanda e molte case cosmetiche che le producono sponsorizzano le attrici e gli attori di Bollywood. Un fenomeno che preoccupa tanto al punto che alcune attrici famose come Nandita Das, hanno avviato una contro-campagna dal nome «Dark is beautiful» (Scuro è bello, ndr), per placare l’ossessione femminile per la pelle chiara percepita come chiave per il successo e la felicità. «A occidente gli ingredienti sbiancanti sono meno prioritari – conclude Tyrimou –. Si punta piuttosto a correggere le macchie, la pigmentazione irregolare, il tono della pelle, la luminosità piuttosto che sbiancarla». Nella fotografia del comparto è compresa l’Italia dove le tendenze di acquisto delle ricalcano le abitudini delle europee, anche se con una spesa media inferiore. Anche da noi alla crema per il viso non si rinuncia ma il fenomeno è destinato a calare lievemente nei prossimi quattro anni.
Secondo Euromonitor, infatti, mentre in Europa la febbre dello skincare continua a salire e si passerà dai 5,7 miliardi di dollari spesi lo scorso anno ai 6,2 miliardi previsti per il 2018, in Italia le vendite sono previste in calo, passando dagli oltre 532 milioni di dollari spesi nel 2013 ai circa 529 milioni stimati per il 2018. Ancora una volta è il gruppo L’Oréal a guidare la classifica dei marchi più venduti, seguito da Estée Lauder, Beiersdorf, Shiseido, Bolton (Collistar), Procter & Gamble, Clarins, Pierre Fabre Laboratoires, Lvmh e Kelemata.