La Stampa, 9 dicembre 2014
Lei, ventiduenne inglese di origini pakistane, segue il marito, un combattente jihadista in Siria, e Londra toglie il passaporto a tutta la famiglia. Solo la mamma e un fratello disabile hanno potuto conservare la cittadinanza britannica ma non lasceranno il Pakistan per non separarsi. Eppure «Siamo completamente britannici, io sono cresciuto guardando il Benny Hill Show»
«Siamo completamente britannici, io sono cresciuto guardando il Benny Hill Show», protesta il presunto terrorista che, insieme a tre figli, si è visto revocare il passaporto dal governo di Londra. «Siamo innocenti». La misura li ha colpiti quando erano in Pakistan, Paese di origine di cui sono cittadini. Per le autorità i quattro sono «convinti terroristi islamisti» legati ad al-Qaeda e a Lashkar-e-Taiba, gruppo estremista con base in Pakistan ritenuto responsabile degli attentati di Mumbai in cui morirono circa 170 persone.
La notizia è stata rivelata dal «Sunday Times» ed è la prima volta, secondo i media inglesi, che il passaporto viene collettivamente ritirato a un nucleo familiare. Il padre, 51 anni, è nato a Newcastle da genitori pakistani; i figli, tutti sui vent’anni, sono nati a Londra. La moglie dell’uomo e un altro figlio della coppia, un ragazzo disabile, hanno potuto conservare il passaporto britannico ma non hanno lasciato il Pakistan per non separarsi dal resto della famiglia. Un’altra figlia, 22 anni, è andata in Siria al seguito del marito combattente jihadista. Ma il padre sostiene di non aver avuto nulla a che fare con la decisione della figlia.
L’uomo, la cui identità è rimasta anonima, sostiene che la sua famiglia parla solo inglese e si sente straniera in Pakistan, anche se, al momento della revoca del passaporto nel 2011, i quattro sospetti erano nel Paese da due anni.
Londra ha la facoltà di revocare il passaporto britannico in caso di minacce alla sicurezza nazionale. La misura è stata estesa recentemente ai cittadini che vanno a combattere in Iraq e in Siria al fianco dello Stato Islamico: le autorità temono che, una volta tornati in patria, possano compiere attacchi terroristici. Il ministro degli Interni Theresa May ha rivelato che, dagli attentati di Londra del 2005, l’intelligence britannica ha sventato quaranta tentativi di attacchi, inclusi piani di far saltare in aria un aereo e attaccare la sede della Borsa a Londra.
Nel caso del padre con i tre figli, il ministro May ha preso la decisione sulla base di informazioni dei servizi segreti MI5 e considerando che i quattro non sarebbero divenuti apolidi visto che sono anche cittadini pakistani.
La decisione è stata confermata nel 2012 da una commissione speciale (Siac) secondo cui i sospetti hanno dato sostegno finanziario ai gruppi terroristici e si sono probabilmente sottoposti ad addestramento. Ma il sistema della commissione è controverso perché la presentazione delle prove avviene in segreto e i sospetti vengono rappresentati da «avvocati speciali» vagliati dal governo. «Come ci si può difendere se non si conoscono le prove di accusa?» lamenta Rachel Robinson del gruppo umanitario Liberty.