La Stampa, 9 dicembre 2014
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Mafia Capitale, nelle intercettazioni di Odevaine spuntano i nomi di Veltroni («Ha agganciato il sottosegretario») e Lupi, che però risultano estranei all’inchiesta, anche se gli arrestati li tirano fuori in varie circostanze
Nel sodalizio criminale di Mafia capitale ci sono due imperativi: la pressione sui politici per «oliare le gare degli appalti pubblici» e il coinvolgimento della ’ndrangheta per siglare affari e sostenere campagne elettorali.
Va subito chiarito, tuttavia, che i nomi illustri citati nelle intercettazioni – dai ministri Lupi e Alfano e i sottosegretari Menzione e Bubbico, all’ex sindaco di Roma Veltroni e il presidente della Regione Zingaretti – risultano completamente estranei all’inchiesta. Alcuni arrestati li tirano in ballo in diverse circostanze.
Come per la questione di un nuovo centro profughi per gli immigrati sbarcati a Lampedusa. C’è chi lo vorrebbe a Mineo, ma la Cupola romana punta a piazza Armerina (Enna). Ecco allora Luca Odevaine (arrestato, ex vice capo di gabinetto di Veltroni), fare il matto, il 15 maggio scorso, per cercare appoggio dal sottosegretario Manzione. Tanto da volerlo farlo contattare anche da Walter Veltroni. Odevaine: «Io mo’ col fatto che ho parlato con Veltroni ieri, ho detto, “Waltrer parlaci pure te, che questo Manzione è persona molto vicina a Renzi… perché Mineo non è compatibile… però c’è la struttura di Piazza Armerina… Io a Manzione glielo sto facendo dire anche da Veltroni».
E quando Buzzi chiede ad Odevaine: «A Manzione siete riusciti ad agganciarlo?», l’altro risponde «Sì». Circostanze che non trovano riscontro da parte della procura e dei carabinieri del Ros. Sicuro, invece, il guadagno illecito sui centri profughi per Odevaine. È lui stesso, intercettato, a dichiarare il suo tariffario: «Il pro capite che mi darebbero a me, quindi con 80 persone 1.240 euro al mese, 100 persone 1.500 euro, a 400 sono 18.600 euro, perché più cresce il loro numero più aumenta il loro utile». Dall’esame dei suoi conti correnti segreti, intestati a familiari, emerge il passaggio di 90 mila euro di tangenti.
Odevaine è l’uomo che riesce a far ottenere gli appalti per i centri profughi e spiega che occorre trovare alleati importanti. Per lui «è tutto un do ut des». E per convincere Buzzi sul meccanismo delle mazzette, il 3 febbraio scorso, fa riferimento a un appalto che non trova sussistenza nelle indagini: «I Pizzarotti sono impresa importante di Parma, molto amici di Gianni Letta, di Berlusconi. Da quello che ho capito hanno fatto un accordo perché Lupi, il ministro Lupi gli ha sbloccato due o tre appalti grossi…».
Sulla gara per gli immigrati, invece, Odevaine assicura: «Il presidente della Commissione lo faccio io… è una gara finta». Senza riscontro è anche l’incontro accennato da Buzzi e Carminati con il viceministro Bubbico. «Dopodomani vedo il capo segreteria Bubbico» dice il primo e l’ex Nar replica: «Bubbico con Alfano non ce sta».
Il presidente della Regione Luca Zingaretti viene invece nominato dai due arrestati per associazione mafiosa Fabrizio Testa e Claudio Caldarelli. Quest’ultimo punta a Bioparco dentro Villa Borghese: «Il verde del Bioparco che se riusciamo a pigliassello proprio tutto…». Testa gli spiega: «Non hai capito… me dite è questo… poi lui va da...e quelli sono soldi che partono da… ricordati che passano… non passano dal bilancio cioè…passa sui tertti di Zingaretti». Testa: «Eh sono soldi della presidenza… quindi da là direttamente» e Caldarelli: «Vanno diretti, certo».
Poi c’è il capitolo del presunto coinvolgimento delle ’ndrine calabresi a sostegno dell’attività di Carminati, Buzzi e soci. Anche per sostenere la campagna elettorale di Alemanno alle ultime europee? L’ex sindaco era candidato al Sud per il Pdl. E Buzzi, l’11 maggio scorso in una telefonata lo rassicura circa «la possibiltà di portare voti a quest’ultimo grazie agli amici del Sud». L’ex sindaco chiede: «Devo fare delle telefonate? devo fare qualcosa?». Buzzi: «No, no, tranquillo... i nostri amici del Sud ti possono dare una mano». Buzzi poi spiega alla moglie: «Come dai una mano ad Alemanno? Dandogli i nomi di 7-8 mafiosi che c’avemo in cooperativa e gli danno una mano». Si tratta forse di esponenti dela ‘ndragnheta?