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 2014  dicembre 08 Lunedì calendario

Zoella, la videostar da record su YouTube ha 6 milioni di fan e il suo esordio letterario è il più acquistato di sempre. Vende più di Harry Potter

Prima c’erano gli scrittori, i cantanti, gli attori. Adesso ci sono i famosi. I quali, a seconda dell’umore, decidono se essere scrittori, cantanti o attori. Miley Cyrus per esempio è una cantante (la linguaccia è il suo marchio distintivo), ma in certi casi preferisce le arti visive. «Se mi fumo una canna per esempio appiccico insieme palloncini, pupazzetti di Hello Kitty, caramelle e compongo i miei collage, una serie che ho chiamato Dirty Happy. Mi viene facilissimo», ha dichiarato. Cara Delevigne (la modella inglese coi sopracciglioni) ogni tanto canta, James Franco scrive. Nella categoria dei famosi e basta, i più famosi sono i famosi sul web. Potendo vantare ascolti planetari, si stanno trasformando in espressivi polimorfi, creativi ad ampio spettro, super artisti on demand.
Zoe Elizabeth Sugg, in arte Zoella, è una delle più influenti web star del mondo. Nasce come fashion and beauty vlogger.
Ha iniziato pubblicando sul suo canale YouTube, Zoella280390, video che insegnavano come vestirsi, truccarsi, comportarsi in situazioni spinose. Sono i cosiddetti tutorial, veri blockbuster della rete. Corsi online per imparare a tingersi i capelli, decorarsi le unghie, costruire un drone, praticare ashtanga yoga... Zoella ai suoi 400 milioni di contatti insegnava tutto, cioè a essere “fichi”, cioè a essere come lei. Ottenuto il successo, si entra nella fase due dell’essere famoso e basta, che consiste nel togliere di mezzo qualsiasi contenuto seppur vago, e puntare decisamente a vendere se stessi.
In questa fase, Zoella ha aperto un altro canale, MoreZoella, dove pubblica filmetti che documentano la sua vita: Zoella che fa shopping, Zoella sotto le lenzuola col fidanzato, Zoella con le amiche mentre si prepara per una festa, Zoella fa colazione, Zoella aspetta il Natale. Il “quotidianismo”, la nuova eccitantissima forma espressiva. Zoella è carina, ma non è bellissima. È normale, che è il modo migliore per sviluppare empatia con chi ti guarda. Ma è famosa, che è il modo migliore per suscitare entusiasmo. Attualmente ha circa sei milioni e 600mila iscritti nei suoi canali, ed è entrata nella terza fase, nella quale il famoso differenzia gi investimenti e anche un po’ si toglie gli sfizi. Ha cantato nel gruppone di Do they know it’s Christmas, la nuova edizione un po’ mesta, i cui ricavati andranno alla ricerca per combattere il virus Ebola. È stata protagonista di varie trasmissioni televisive, ha lanciato la sua linea di prodotti di bellezza. Quindi ha deciso che voleva fare lo scrittore, e ha scritto un romanzo, Girl Online. Un romanzo di finzione, una specie di “Notting Hill per adolescenti” dicono i giornali.
Non un’autobiografia, come ha fatto Lena Dunham, autrice, attrice e regista della serie tv Girls. Non sono quel tipo di ragazza ( Sperling and Kupfer) ha una genesi simile: 3,7 milioni di anticipo, uno sfacelo di copie stampate e il successo preparato prima, che arriva puntuale e senza sorprese. Ma Dunham, 28 anni, ha raccolto pensieri e ricordi (qualcuno già precedentemente proposto in altra sede, ma pazienza) mentre Zoella, 24 anni, ha inventato una storia. Vince Zoella, mi sa. Girl Online è uscito il 25 novembre, e nella prima settimana ha venduto 78mila copie. Battendo tutti i record precedenti, comprese le performance di Dan Brown, EL James e perfino qualsiasi Harry Potter. Come se non bastasse, Zoe Elizabeth Sugg è la sorella maggiore di Joe Sugg (canale TatcherJoe, tre milioni e 300omila iscritti) e la fidanzata di Alfie Deyes, (canale Pointlesseblog tre milioni e 300mila iscritti).
Insieme producono una massa critica tale che se decidessero di lanciare una campagna per far adottare l’euro in Gran Bretagna, sarebbe difficile contrastarli. Invece postano video in cui fanno gare di rutti o si spalmano la nutella in faccia fingendo sia qualcos’altro. Che è come usare lo shuttle per andare a comprare le sigarette. E forse anche un po’ peggio. Non sono cattivi maestri, anzi. I genitori non si allarmano quando i loro figli si inebetiscono di fronte ai loro video. Non bevono, non fumano, non si drogano. Sono l’equivalente della biondina del primo banco e i due simpatici in ultima fila, quelli che tiravano le palline di carta con la cerbottana. I giornali definiscono la tenera Zoella sickly sweet e trasecolano davanti a quell’immagine femminile tutta rossetti e smorfiette. Che cosa ci siamo battute a fare per sfondare il soffitto di vetro, se le nostre figlie vorrebbero essere una che passa la giornate a ritoccarsi le sopracciglia? Basta decidersi: pensiamo che realtà e finzione siano la stessa cosa? Allora insieme alla violenza e il sesso, tocca sanzionare anche la cipria e i rutti, in quanto istigatori di comportamenti moralmente mosci. Oppure, come sarebbe assai più sensato, non sanzioniamo proprio niente e ci divertiamo a guardare cose assurde, non dimenticando che si tratta soltanto di un gioco.