Corriere della Sera, 8 dicembre 2014
Grace Mugabe, 49 anni, dal 1996 moglie del «Vecchio Elefante» Robert, è la nuova guida dell’ala femminile del partito Zanu-Pf al potere in Zimbabwe. Ieri dattilografa, oggi sociologa farlocca, domani presidente? Intanto fa shopping perché la first lady di Harare, meglio nota come «Dis Grace», «The First Shopper», «Gucci Grace», ama fare spese folli
Ieri dattilografa, oggi sociologa farlocca, domani presidente? L’Africa forse avrà una nuova leader donna: Grace Mugabe, 49 anni, dal 1996 moglie del «Vecchio Elefante» Robert, è la nuova guida dell’ala femminile del partito Zanu-Pf al potere in Zimbabwe. Una carica che la proietta nella scia del marito novantenne, presidente unico dall’indipendenza strappata agli inglesi nel 1980.
«Dis Grace», «The First Shopper», «Gucci Grace»: fino a oggi la first lady di Harare era nota soprattutto per le sue spese folli. «Prima spendacciona»: da Milano a New York a Parigi, dove dieci anni fa sborsò 100 mila euro in una sola tornata di boutique. Le sanzioni decise da Ue e Usa contro gli alti papaveri del regime le impediscono di saccheggiare via Montenapoleone come prima.
Grace ha puntato verso l’Oriente: ha comprato magione a Hong Kong, dove ha preso a pugni un reporter inglese, fatto studiare la figlia Bona e piazzato il terminale di un business fondato sui diamanti delle miniere di casa.
In un Paese povero, con aspettativa di vita ferme a 50 anni, Grace ha sfruttato le sue conoscenze: era dattilografa al palazzo presidenziale quando l’Elefante mise gli occhi sulla sua macchina per scrivere. Cominciò a invitarla per il tè, ha raccontato lei in una rara intervista. Ai tempi era sposata con un pilota dell’Aeronautica, poi spedito all’ambasciata in Cina. Il presidente era sposato con Sally, ex collega insegnante, malata terminale di cancro, che secondo le agiografie avrebbe benedetto la sua relazione con la dipendente di 41 anni più giovane. Nel 1992 muore Sally, intanto è nata Bona, che oggi ha 24 anni, e Robert Junior, prima che i genitori si sposino nel 1996 in quelle che per la stampa governativa furono «le nozze del secolo». Per l’occasione Grace passa da una setta evangelica al cattolicesimo caro a Robert.
Vita da first lady (quasi) come tante in Africa: fa costruire un super palazzo ribattezzato Gracelands, poi venduto al Colonnello Gheddafi. Nel continente crollano dittature e dinastie, anche nello Zim la ditta Mugabe vacilla di fronte alla ventata democratica incarnata (e sciupata) da Morgan Tsvangirai, storico oppositore che una volta al potere si fa notare più per l’intricata vita sentimentale che per le riforme.
Il «Vecchio Elefante» invece sta in sella. Data l’età, le voci sulla successione sono sport nazionale. E si intensificano nel 2014.
In pole position Joyce Mujuru, veterana della guerra d’indipendenza, 59 anni, da 10 sua vice. Sembra lei la delfina. Fino all’estate 2014, quando scende in campo Grace: comizi e parole di fuoco contro Mujuru accusata di corruzione e complotti per uccidere «il vecchio Bob». A settembre sia Grace che Joyce sono all’università di Harare per ricevere un dottorato dalle mani del rettore onorario. Che è sempre lui: Robert Mugabe. In due mesi Grace ha prodotto una tesi sui bambini orfani di cui però non c’è traccia negli archivi. A ottobre, di ritorno da un viaggio in Vaticano con il marito, la first lady rifiuta di stringere la mano alla Mujuru. La campagna si intensifica fino al congresso del partito nei giorni scorsi. L’ex dattilografa che si vanta di farsi i vestiti da sé accusa la rivale di abbigliamento improprio perché è comparsa in minigonna.
La partita sembra chiusa: c’è chi sostiene che Grace sia una «lepre» per tirare la volata al ministro della Giustizia Mnangagwa, fedelissimo del presidente a capo di una fazione avversa alla cordata Mujuru.
Alri osservatori pensano che il Vecchio Elefante abbia messa in campo la moglie per sparigliare il partito e trionfare come mister stabilità: si è già ricandidato per le elezioni del 2018. Grace intanto cuce e azzanna. Non è questa la rivoluzione rosa che l’Africa aspetta.