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 2014  dicembre 08 Lunedì calendario

Sabato e domenica sono i giorni più felici della settimana, il 31 dicembre, San Valentino e la fine di luglio quelli dell’anno. Il periodo più triste? Tra fine aprile e inizio maggio. A dirlo è l’indice della felicità di Google che si basa sulla frequenza con cui vengono digitate cinque parole sul suo motore di ricerca: depressione, ansia, dolore, stress e stanchezza

I giorni più felici della settimana? Sabato e domenica. I più infelici? Martedì e mercoledì. I giorni più felici dell’anno? Natale, il 31 dicembre, San Valentino e la fine di luglio. Il periodo più triste? Tra fine aprile e inizio maggio. Il nostro stato d’animo varia con le stagioni. È il responso dell’“indice della felicità”, o della malinconia che ne è l’altra faccia, ricavato da Google analizzando la frequenza con cui vengono digitate cinque parole sul suo motore di ricerca: depressione, ansia, dolore, stress e stanchezza. Gli utenti possono ricercarle per ragioni non necessariamente legate al proprio stato d’animo: magari perché preoccupati per un familiare o perché incuriositi da qualche notizia d’attualità. Ma è curioso che in certi giorni o mesi vi sia un maggior numero di ricerche su argomenti dello stesso tipo, sebbene già Leopardi ci avvertisse che il “sabato del villaggio” batte la domenica, per non parlare del lunedì.
Il grafico compilato dal Washington Post analizzando le statistiche di Google Trends, il sito del motore di ricerca che individua le tendenze online, rivela picchi e discese continui. L’anno parte e finisce bene, se non all’insegna della felicità, perlomeno della speranza: il primo gennaio e il 31 dicembre, l’inizio dell’anno nuovo con l’augurio di una vita nuova e la fine dell’anno vecchio con la voglia di divertirsi al cenone e dimenticare quanto può essere andato storto nei dodici mesi precedenti. Passano pochi giorni o settimane, e c’è già una prima ricaduta: fa freddo, l’inverno sarà ancora lungo, il nuovo anno magari non si rivela tanto diverso dal precedente. Le cose migliorano attorno al 14 febbraio: giorno di gesti romantici, pensieri d’amore o illusioni da coltivare. Poi la dura realtà ricomincia a prevalere, peggiorando gradualmente con l’eccezione di un ritorno di serenità a metà aprile, più o meno attorno alla Pasqua. Il massimo dell’infelicità è dietro l’angolo, forse perché fine aprile-inizio maggio hanno esaurito qualsiasi effetto del- le feste di fine anno e sono ancora lontani dalle ferie estive.
Con l’approssimarsi della buona stagione, ritorna l’allegria. La settimana in assoluto più ottimistica dell’anno è l’ultima di luglio: perché si parte per il mare e la montagna, o ancora meglio ci si appresta a partire e com’è noto l’aspettativa è la parte migliore di una vacanza. Infatti a metà agosto tornano ad aumentare le ricerche su depressione, ansia e stanchezza: qualcuno magari rimpiange l’ufficio, quando si sta in famiglia solo poche ore al ritorno dal lavoro. Va un po’ meglio a settembre, quindi c’è un peggioramento costante fino a novembre. Dicembre vive dell’attesa del Natale, con il 25, il 26 e il 31 come giornate più felici; mentre il giorno più infelice del mese risulta il 29, forse schiacciato dal peso delle libagioni e dallo stress di dove andare, con chi, e che vestito mettere la sera di Capodanno.