Il Messaggero, 5 dicembre 2014
L’Isis si avvicina all’Europa. Il generale David Rodriguez, comandante delle forze statunitensi in Africa, ha rivelato che lo Stato Islamico ha basi di addestramento vicino Derna, lungo la costa orientale del Libano, ai confini con l’Egitto.
I militanti dell’Isis si stanno avvicinando all’Europa. In un incontro con la stampa presso il Pentagono, il generale David Rodriguez, comandante delle forze statunitensi in Africa, ha rivelato che lo Stato Islamico dispone ora di basi di addestramento nelle prossimità di Derna, lungo la costa orientale libanese, ai confini con l’Egitto.
DOPO GHEDDAFI
Derna si trova al centro di una delle zone territoriali più contestate in Libia, e non è mai tornata sotto il controllo di Tripoli dopo la caduta di Gheddafi tre anni fa. Emarginata e oppressa sotto il regime del colonnello, la città ha formato più militanti per capita alla scuola di al Qaeda di ogni altro centro urbano del Medio Oriente. Il confine egiziano dista appena 320 km a est, e la stessa a distanza a nord attraverso il Mediterraneo la separa dalla costa di Creta, primo avamposto della Nato. Lo scorso settembre Derna è caduta nelle mani della brigata al Battar, un gruppo di combattenti dell’Isis forte di almeno 800 persone, di ritorno dalla presa di Mosul in Iraq. Al loro testa c’era Abul Nabil al Anbari, uno dei luogotenenti del leader dell’organizzazione jihadista Abu Bakr al Baghdadi. L’Isis ha rivendicato la conquista, e ha lanciato un appello alla popolazione libica perché aiuti a creare una nuova regione del califfato in via di formazione.
A partire da Derna, l’influenza del gruppo che ora si fa chiamare “Mujiaddin libici” si è estesa ad ovest verso le città di al Bayda e di Bengasi, dove è entrata in contatto con la locale cellula dei qaedisti di al Shariah, e poi attraverso il golfo della Sirte, fino all’ omonimo centro costiero. Nei mesi passati diversi attentati a Tobruk, sede del parlamento provvisorio riconosciuto dalla comunità internazionale, sono stati rivendicati dai mujiaddin nel nome dell’Isis.
I VETERANI
I campi di addestramento di cui ha parlato il generale a quattro stelle americano ospiterebbero circa duecento militanti, arruolati tra la popolazione locale e istruiti da veterani di ritorno dalle campagne irachena e siriana. Le operazioni sono in una fase iniziale, secondo Rodriguez. Il comando statunitense non intende attaccarle, timoroso tra l’altro di invischiarsi nella complessa fase di transizione in cui si trova la Libia. Lo sviluppo è però minaccioso per l’intera comunità europea, che vede avvicinarsi il fronte di un movimento che non fa mistero delle sue ambizioni bellicose, e per la stessa Roma, città che i jihadisti indicano come un simbolo della storica contrapposizione tra est e ovest.
Negli ultimi tempi l’appello all’unità lanciato dall’Isis è stato raccolto da gruppi in Egitto, e il mese scorso da Ansar Beit al-Maqdis, i Partigiani di Gerusalemme. La lotta per la conquista di nuovi territori continua in Libano e nella provincia del Sinai, oltre che a segnare nuove tappe nel teatro principale di azione, tra la Siria e l’Iraq. Ieri i miliziani di al Baghdadi hanno sferrato un attacco all’aeroporto militare di Dayr az Zor, al confine tra i due paesi, prima con un’autobomba suicida, e poi con uno scontro a fuoco che ha ucciso 19 militari di Damasco. Dallo Yemen intanto è stato diffuso un video che minaccia la prossima esecuzione del giornalista americano Luke Somers, catturato dai qaedisti un anno fa a Saana.