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 2014  dicembre 05 Venerdì calendario

Il Premio alla Peggiore Scena di Sesso in Letteratura è stato assegnato a The Age of Magic di Ben Okri. Ecco il passo incriminato: «Quando la sua mano strofinò il suo capezzolo, fece scattare un interruttore e lei si accese. Lui le tocco la pancia e la sua mano sembrò prendere fuoco. Poi profuse il suo corpo di carezze e sensazioni agrodolci allagarono il suo cervello. Alla deriva su calde correnti, non più in questo mondo, lei si rese conto che lui stava scivolando dentro di lei. Lui l’amo con gentilezza e forza, mentre accarezzava il suo collo, finché lei non ruppe in un gemito ritmico e basso. Ormai era certa che ci fosse un paradiso e che fosse qui nel suo corpo. L’universo era in lei e con ogni movimento si svelava. Da qualche parte nella notte un razzo decollò»

Peggior scena di sesso, il premio letterario più temuto a Londra
di Caterina Soffici
   Il Premio alla Peggiore Scena di Sesso in Letteratura è stato assegnato mercoledì sera a Londra dalla prestigiosa rivista Literary Review al nigeriano Ben Okri per un brano tratto dal suo decimo e ultimo romanzo, The Age of Magic. Ben Okri, ex Booker Prize, maestro del realismo magico africano, precipita dalle stelle alle stalle: il Bad Sex Award è il più temuto dei premi. Chi lo riceve fa buon viso a cattivo gioco, ci scherza su o commenta con imbarazzate risatine. Ma sotto sotto rosica e mastica amaro.
   Giunto alla 22esima edizione, se lo sono aggiudicato grandi nomi della letteratura, da Tom Wolfe a Sebastian Faulks. Il Bad Sex è nato nel 1992 da un’idea di Auberon Waugh (figlio del grande Evelyn Waugh, con l’intento di mettere alla berlina le peggiori scene di sesso. Non è un premio al cattivo sesso, ma alla cattiva letteratura. Nella motivazione Waugh era stato chiaro: “Serve a richiamare l’attenzione degli autori e degli editori su scene di sesso prive di gusto, scritte male, superficiali e ridondanti”. Per questo sono esclusi i romanzi esplicitamente erotici e la letteratura pornografica.
   Ben Okri ha vinto per questo non memorabile passo: “Quando la sua mano strofinò il suo capezzolo, fece scattare un interruttore e lei si accese. Lui le tocco la pancia e la sua mano sembrò prendere fuoco. Poi profuse il suo corpo di carezze e sensazioni agrodolci allagarono il suo cervello. Alla deriva su calde correnti, non più in questo mondo, lei si rese conto che lui stava scivolando dentro di lei. Lui l’amo con gentilezza e forza, mentre accarezzava il suo collo, finché lei non ruppe in un gemito ritmico e basso. Ormai era certa che ci fosse un paradiso e che fosse qui nel suo corpo. L’universo era in lei e con ogni movimento si svelava. Da qualche parte nella notte un razzo decollò”. Nella lista dei finalisti anche quest’anno comparivano grandi nomi. Da Haruki Murakami al Pulitzer Michael Cunningham, dal Booker Prize Richard Flanagan al bestsellerista Wilbur Smith, che secondo la giuria popolare meritava di vincere.
   La votazione online del Guardian aveva scelto Wilbur Smith (28%) come il peggiore. Il missile di Ben Okri è stato scelto solo dal 3% di lettori. Ma la giuria è insindacabile.
   WAUGH ci aveva visto lungo: nelle scene di sesso gli scrittori danno il peggio. Più usano giri di parole e metafore, più si attorcigliano in descrizioni grottesche. Wilbur Smith, è finito il lista per questo aulico brano (da Desert God): “Il suo corpo era glabro. Anche il suo pube era depilato. Le estremità delle piccole labbra sporgevano timidamente dalla fessura verticale. E su loro brillava una rugiada di eccitazione femminile”. Mentre Cunningham racconta una sveltina, Flanagan esagera: “Le sue mani avevano trovato carne, carne e ancora carne. Lui baciò la striscia rosata che sbucava dall’elastico delle mutande e girava intorno al suo ventre come la linea dell’equatore intorno alla terra. Come si persero nella circumnavigazione l’uno dell’altro, arrivarono grida acute che finivano in un ululato più profondo”.
   Niente paura, non l’ha strozzata. È solo un grosso cane che sbuca da dietro una duna e interrompe l’idillio.