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 2014  dicembre 04 Giovedì calendario

Umberto Bossi torna a dettare la linea: «Sulla scelta per il Quirinale la Lega è pronta a discutere con Renzi un candidato condiviso». Poi boccia la corsa di Salvini: «Il centrodestra vince solo con Silvio»

Sembrava, la giornata, destinata a chiudersi con il vociare (non solo) sui social network riguardo all’esuberante pelo mostrato da Matteo Salvini. Un’esibizione desnudo, tranne la cravatta, tra i cuscini di un hotel di Lione, comparsa sulla copertina di Oggi. Molto se ne è discusso, fuori e dentro la Lega. Poi, Umberto Bossi ha interrotto la tregua che si era autoimposta riguardo al suo successore. Mentre lo stesso segretario leghista ha aperto a Matteo Renzi sulla corsa al Quirinale: «Se c’è un nome serio, non totalmente schierato a sinistra», la Lega è disponibile a votarlo: «Ci tenevo a dirlo, siamo assolutamente in partita» spiega Salvini. Il che toglie margine di manovra al M5S: un sì leghista renderebbe superflui i voti stellati.
Dopo mesi in cui il fondatore del movimento aveva misurato le parole nei confronti del successore, sia pure senza mai dare segni di entusiasmo, ieri il vecchio Capo ha preso la parola con un’intervista all’agenzia LaPresse per dire che c’è poco da fare: «Il centrodestra adesso è fermo, perché Berlusconi è fermo». Non molto lusinghiero nei confronti del segretario leghista, acchiappa consensi certificato e ormai superstar mediatica: «Quando Berlusconi entrò in politica il centrodestra volò di colpo, perché lui ne è il centro, il perno». D’accordo. Ma Salvini? «Lui ha tenuto accesa un po’ la miccia, però la grande impresa può farla solo Berlusconi. Se si muove lui, tutto si rimette a volare».
Quello che il fondatore della Lega non riconosce a Salvini è la capacità di unire: «Salvini si propone, poi anche Tosi si propone, sono possibilità. Il centrodestra però non necessariamente deve annullarsi nello scontro, deve avere la capacità di sommare». E quindi, Salvini «sarebbe ottimo se fosse capace di sommare. Leader lo si è se si sa evitare lo scontro, se si sa sommare anziché dividere». Anche i nuovi compagni di strada della Lega come Marine Le Pen e il suo Front national non entusiasmano l’ex «Capo»: «Il fascismo è centralista e alla fine non ti porta verso il federalismo e tanto meno verso l’indipendenza».
Bossi non sembra troppo convinto neppure della «discesa al Sud» della Lega. Anche se lui stesso, Roma a parte, in passato ha fatto alcune puntate (non indimenticabili) sotto la linea gotica: «Speriamo che non guadagni voti al Sud per perdere quelli al Nord».
Il tema, a prima vista, non è banale. Le lamentele della vecchia guardia leghista per il progetto di calata al Sud già si sentono. Però, almeno a giudicare dai sondaggi, la partita sembra vinta da Salvini. Un’indagine dell’istituto Demopolis per La7 assegna alla Lega il 4% al Sud e il 7% al Centro. Ma ben il 21% al Nord. Secondo Salvini, «questa è la prova che siamo sulla strada giusta. Il nostro progetto non soltanto interessa in tutta Italia. Ma questa idea fa anche da traino al Nord, perché il 21% significa un raddoppio dei nostri consensi rispetto a non molto tempo fa». Tra l’altro, la media nazionale sarebbe del 13%, superiore a quella di Forza Italia, in ritirata sul 12,5%. La Lega sarebbe dunque il terzo partito italiano.
Ma le foto al naturale su Oggi ? Salvini è soddisfatto del ribollire mediatico? «Mah, fatti i conti tra il positivo e il negativo, devo dire proprio di sì. Avevo un po’ di paura, lo ammetto, anche se l’idea mi faceva ridere. Ma, alla fine, grazie a quelle foto, ho potuto parlare del nostro progetto a un pubblico assai vasto».