Corriere della Sera, 3 dicembre 2014
Fiorella Mannoia ha ancora fiducia in Grillo «ma deve finalmente lasciare parlare gli eletti. Non arrivo a chiedergli di lasciare il Movimento ma un padre deve sapere quando arriva il momento di lasciar camminare i figli sulle proprie gambe»
«Ho ancora in fiducia in Grillo, ma ci vuole un altro passo indietro». Espulsioni e dissidenti, il leader e il direttorio... Fiorella Mannoia, ex voce a sinistra convertita da tempo ai 5 Stelle, ha un’altra idea per risollevare il Movimento. «Grillo, che ha fatto anche uscite inopportune come quelle sugli extracomunitari, deve finalmente lasciare parlare gli eletti – dice la cantante —. Non arrivo a chiedergli di lasciare il Movimento ma un padre deve sapere quando arriva il momento di lasciar camminare i figli sulle proprie gambe. I deputati e senatori 5 Stelle mi sembrano persone oneste che lottano contro tutto e tutti».
Per la Mannoia il rischio è che Grillo li oscuri. «Lui è un megafono troppo amplificato. Il suo essere uomo di spettacolo non lo abbandona. Ha sempre il gusto della battuta ma oggi la gente nuon vuole ridere». Basta con la voce unica o con quella di pochi, quindi. «Se non vanno in tv, se non parlano mai come facciamo a giudicarli? La gente deve poterli conoscere e poter capire se dicono cose buone o stupidaggini».
La sua parte pasionaria non arriva sul palco. In queste settimane è in tour, per celebrare i 60 anni e i suoi successi raccolti in Fiorella, album antologico con ospiti da Celentano a Ligabue, dalla Pausini a Ruggeri (con lei sul palco sabato agli Arcimboldi, seconda data a Milano): «Mi espongo, discuto, mi sono presa una valanga di insulti ma a 60 anni dico quello che mi pare. Lo show però è un racconto della mia storia, della mia musica e dell’Italia dal Castrocaro del ‘68 a oggi». Il passare del tempo è segnato dai cambi d’abito che citano le mode del passato più che dalle vicende della cronaca. «È uno spettacolo leggero. C’è un momento serio quando parlo di femminicidio. E parlando di anni 80, quando ricordo la mia prima ospitata in una tv nascente che aveva dato speranze a tutti, mi concedo una battuta su quello che è accaduto dopo con Berlusconi».
Adesso a Palazzo Chigi c’è Matteo Renzi. «Da lui mi aspettavo un cambio di rotta. La priorità è una legge anticorruzione. Senza quella l’Italia non si salva. Come molti cittadini mi sento una rabdomante in cerca di acqua pulita». Fiorella rivendica la sua storia a sinistra: «Io non mi sono mai mossa, sento di appartenere ancora a quella parte. Che però non mi rappresenta più – sottolinea —. Ce l’ho con la sinistra perché mi ha costretta a seguire un altro carro».