La Stampa, 3 dicembre 2014
Applicazioni che servono a normare le transazioni nei mercati azionari, laser in grado di misurare quantità e qualità del particolato atmosferico, sensori che consentiranno di misurare il contenuto di acqua nei cibi, allo scopo di stabilire le caratteristiche nutritive dei componenti e nuovi metodi per la formulazione di farmaci nano-ingnerizzati. Le nuove frontiere del futuro
Inguscio elenca alcune tra le applicazioni: gli strumenti che «spaccano» il millisecondo servono a normare le transazioni nei mercati azionari e alla standardizzazione, sempre più fine, dei metodi per la formulazione di farmaci nano-ingnerizzati, ma anche dei metodi per la diagnostica per immagini, basata su magneti, piccoli un miliardesimo di metro, che fungono da traccianti per la risonanza.
Altri sistemi di metrologia, come la telemetria, calcolano le distanze siderali dove uomini e sonde si muovono e si muoveranno verso nuovi mondi. Con gli stessi orologi atomici si possono studiare gli spostamenti millesimali dei continenti. E ancora: stabilire dimensioni e capacità di componenti utili alla meccatronica, la disciplina che mette insieme meccanica, elettronica e informatica per creare sistemi destinati ad auto e robot.
E non solo. Con speciali laser siamo in grado di misurare quantità e qualità del particolato atmosferico e, dunque, di monitorare l’inquinamento. Nell’aria, ma perfino nei cosmetici, dove, spesso, la difficile tracciabilità delle materie prime del prodotto consente di sfuggire ai controlli sui metalli pesanti. Sensori già in sperimentazione, sui quali l’Ue ha dato l’ok all’INRiM, consentiranno, inoltre, di misurare il contenuto di acqua nei cibi, allo scopo di stabilire le caratteristiche nutritive dei componenti. E non solo: l’istituto torinese, insieme con il Laboratorio Lens per la spettroscopia non lineare di Firenze, sta testando gli atomi ultrafreddi di itterbio per realizzare nuovi simulatori quantistici.
La perfezione di queste misure è possibile grazie a orologi atomici sempre più sofisticati: oltre a quelli che sfruttano lo spettro delle microonde, si sperimentano quelli a radiazione laser. Volendo dare un’idea della loro accuratezza, c’è un esempio classico: se fossero stati messi in funzione al tempo del Big Bang, oggi avrebbero accumulato un ritardo, al massimo, di meno di cinque secondi. «Misurare significa conoscere le cose – riflette Inguscio – e dunque maneggiarle, stabilendo dei riferimenti universali». Una considerazione che non è puramente filosofica, ma pratica: «Grazie alle tecnologie per definire standard assoluti, e dunque unici perché accettati dalle autorità mondiali, come INRiM e come Italia saremo sempre più il riferimento della produttività industriale futura – conclude Inguscio -. Con tanti importanti ritorni economici».