il Fatto Quotidiano, 3 dicembre 2014
Cinepanettoni, è un Natale ricchissimo sul grande schermo. Resistono Massimo Boldi e Neri Parenti, De Sica ha abbandonato, Aldo Giovanni & Giacomo vanno sul sicuro, mentre la banda di Boris e Lillo & Greg cercano una via alternativa al film per le feste
Ventitré giorni. Quelli che ancora mancano per replicare alla Riccardo Garrone: “E anche questo Natale... se lo semo levato dalle palle!”. Vacanze di Natale 1983, il padre (cornuto) di tutti i cinepanettoni: la battuta non solo ha fatto storia, ma viene sempre buona per recensire su due piedi, anzi, due palle l’erede designato del Vanzina-Boldi-De Sica. Eppure, il 23 non è solo il countdown della speranza, ma anche di Lillo & Greg e del loro Natale stupefacente, la versione 2.0 del cinepanettone Filmauro che punta tutto su una delle migliori coppie comiche italiane.
Fatti, strafatti o strascemi
Terzo anno alla corte natalizia di De Laurentiis, ma mai Lillo & Greg così protagonisti: nei panni di due zii svalvolati a cui viene affidato il nipotino Niccolò Calvagna (i genitori vengono beccati per coltivazione di stupefacenti), troveranno le tipine fine Ambra e Paola Minaccioni e, questa la speranza, i fasti del panettone che fu. Attenzione, non solo non c’è più l’abituale Neri Parenti alla regia, ma per l’Aurelio nazionale è la prima volta sotto l’albero senza Christian De Sica: dal 18 dicembre, o la va o la spacca. Appunto, e Christian? Ha anticipato le vacanze con La scuola più bella del mondo, al fianco di Rocco Papaleo: 5 milioni e 300 mila euro, rastrellati dal 13 novembre. Già, ci sono divorzi più infausti. Ma per una coppia che scoppia, un’altra si riaccoppia, nel segno della deficienza assoluta: Scemo & + scemo 2, ovvero il nostalgico ritorno di Jim Carrey e Jeff Bridges 20 anni dopo. Massacrato dalla critica americana per manifesta demenza, ha risposto con 36 milioni di dollari nel weekend d’esordio del 14-16 novembre, l’apertura migliore di sempre per i fratelli Farrelly alla regia: coglioni si cresce, e si guadagna. Da oggi nelle nostre sale, per gradire.
Babbi, Bilbi e babbioni
Meglio l’ultimo capitolo della seconda saga tolkeniana di Peter Jackson o la Nona del trio Aldo, Giovanni e Giacomo? La battaglia delle Cinque Armate congeda il piedone Bilbo Baggins, fa ciao ciao alla Nuova Zelanda e – l’augurio in casa Warner Bros – prova a migliorare i risultati non eccelsi dei due precedenti Lo Hobbit: dal 18 dicembre, la Terra di Mezzo come non la vedrete mai più, avanti mezzadri! Viceversa, dopo La banda dei Babbi Natale, A, G & G ritentano con Il ricco, il povero e il maggiordomo, da un soggetto labilmente zavattiniano: Miracolo a Milano? Nel caso, alla city di Porta Nuova...
I dolori del non più giovane Massimo Boldi
Missione eroica – I pompieri 2 (1987): “Che dolore, dolore affabulante...”. Anni 90 (1992): “Mi hai fatto un male pazzesco”. Vacanze di Natale ’95: “Mi hai fatto molto, molto male”. Ma tu di che segno 6? (2014): “Ahia, bestia che dolor! Ahia, che dolor!”. Di certo, non si può accusare Massimo Boldi di incoerenza: le primavere passano anche per lui, ma non le botte e le battute sul grande schermo. Fedele alla sua vis comica, a 69 anni suonati continua a farsi male e dolersene in copia & incolla: il “dolor 2014” è forse omaggio a quel Neri Parenti che non lo dirigeva dall’ultimo cinepanettone con De Sica e Boldi, Natale a Miami del 2005. Ritrovato il suo regista, come non servire la carrambata?
Il passato remoto è sempre prossimo per lui, e Cipollino armeggiando con la cerniera dei pantaloni incappa nel “taglio letale” vaticinato dall’oroscopo: comicità di pancia, anzi, di basso ventre. Sì, son dolori, ma in platea: riusciranno Gigi Proietti, Vincenzo Salemme a metterci una pezza? Dall’11 dicembre in sala, per soli scaramantici.
Nel nome di Boris
Dalla banda di Boris, alias Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, la svolta migliore sotto l’albero: demolire i dogmi del cinepanettone e puntare su una comicità altra, sgrammaticata, scorretta, appunto, borisiana. Ogni maledetto Natale parte dall’adagio “Natale con i tuoi” e immerge Alessandro “microcredito” Cattelan e Alessandra Mastro-nardi in un doppio girone infernal-familiare: ricchi e poveri che siano, i parenti sono ugualmente fulminati. Menzione speciale al filippino Corrado Guzzanti, questo ‘maledetto’ è il primo film natalizio ad arrivare in sala: accoglienza? 829.150 euro nel weekend, quarto posto al botteghino.
Pellicole Omega-3
Cinepanettone e i suoi derivati non fanno per voi? Se tenete famiglia, provate con Il ragazzo invisibile, il fantasy supereroico e made in Italy di Salvatores, oppure Big Hero 6, l’animazione Disney. Ancora, ma senza bimbetti, L’amore bugiardo di David Fincher, il gay-operaio Pride e Jimmy’s Hall di Ken Loach: per non levarsi il Natale dalle palle.
P.S. Paolo Sorrentino. C’è anche il film di Natale di Paolo Sorrentino, e merita assai: lo trovate in Ogni maledetto Natale dei The Jackal. Ma solo sul web.