il Fatto Quotidiano, 3 dicembre 2014
Peggiorano le condizioni del medico italiano di Emergency contagiato dall’Ebola. Fanno sapere dallo Spallanzani di Roma che, per cercare di risollevare la situazione, «sta per iniziare un ulteriore trattamento con un farmaco sperimentale appena arrivato dall’estero»
Le condizioni del medico italiano di Emergency contagiato dal virus Ebola sono peggiorate. Secondo il nuovo bollettino diffuso dall’ospedale Spallanzani di Roma, dov’è ricoverato, tuttavia “il quadro clinico, seppur grave, è tornato sovrapponibile a quello della giornata di ieri”. Per cercare di risollevare la situazione, il medico “sta per iniziare un ulteriore trattamento con un farmaco sperimentale appena arrivato dall’estero”. I sanitari non hanno però specificato di quale farmaco si tratti. Un’altra organizzazione in prima linea nella lotta a Ebola, Medici Senza Frontiere, ha lanciato pesanti accuse sull’impegno della comunità internazionale per fronteggiare l’emergenza in Africa: “La risposta contro l’Ebola in Africa occidentale è stata frammentaria e ha lasciato la maggior parte dell’azione concreta alle comunità locali, ai governi nazionali e alle Ong. È deludente che Stati con capacità di risposta ai disastri biologici abbiano scelto di non impiegarle”, ha dichiarato Joanne Liu, presidente internazionale di Msf.
Intanto l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato la Spagna “Ebola-free”. La certificazione avviene a 42 giorni, il doppio del tempo di incubazione del virus, dal contagio dell’infermiera Maria Teresa Romero Ramos. E la Corea del Nord lancia la sua provocazione: “Ci sono gli Usa dietro la diffusione di Ebola”, ha dichiarato Hong Sun Gwang, vice presidente dell’ispettorato alla Sanità statale.