La Stampa, 2 dicembre 2014
Il record di Stephanie Roche: la prima volta di una donna candidata al premio Fifa per il gol più bello dell’anno accanto a Van Persie e James Rodriguez. Lei ha 25 anni, passa la maggior parte del tempo libero davanti alle partite e ha iniziato a tifare per Cristiano Ronaldo quando lui stava al Manchester United
Era dai tempi di Mia Hamm che il calcio femminile non riceveva una spinta così. Stavolta tocca a Stephanie Roche, l’irlandese che ha tolto il muro e che se la gioca con i maschi.
È tra i tre candidati al miglior gol dell’anno ed è la prima ragazza che entra nella nomination a tre del premio Puskas. Alla pari, senza remore e con una rete segnata ai tempi del Peamount United che dimostra quanto l’abilità con il pallone non sia esclusiva maschile. Lei riceve la palla sul destro, cambia piede, si smarca, con un sombrero supera l’avversaria e tira una botta da fuori area che si infila all’incrocio dei pali, una rete virale diventata subito simbolo. Di certo per questo ora se la gioca con due gol mondiali, quello di Van Persie segnato in tuffo contro la Spagna, e quello di James Rodriguez, il capolavoro piazzato in Colombia-Uruguay.
Stephanie ha visto quei due colpi di classe dal divano di casa, una distanza infinita che rende il piazzamento straordinario.
I tanti voti sono figli della campagna social sponsorizzata dall’Eire: Roche è nata a Dublino ed è il primo nome irlandese, donna o uomo non importa, che entra nella famosa terna. Hanno pompato la prodezza, l’hanno fatta circolare e chiesto sostegno. L’Inghilterra, in assenza di campioni di casa in grado di movimentare i sogni, si è unita alla raccolta di consenso. Si sono organizzati e il regolamento lo consente visto che si tratta di un voto popolare, ma il tiro spettacolo resta e pure l’esempio di una che sfida i maschi fin dal cortile di casa. Ha sempre giocato con e contro di loro «e nessuno ci ha mai trovato nulla di strano. Non ricordo che mi prendessero in giro e anche quando sono entrata nei club mi hanno spesso mischiata ai ragazzi, magari più giovani. Poi ho vinto un concorso, un anno di scuola calcio e ancora stavo in squadra con degli uomini. Solo da professionista le formazioni sono diventate tutte femminili. E ho scoperto che le donne non venivano prese sul serio in questo sport».
Lei ha 25 anni, passa la maggior parte del tempo libero davanti alle partite e ha iniziato a tifare per Cristiano Ronaldo quando lui stava al Manchester United. Ancora adesso posta le foto del portoghese in esultanze muscolari sul suo profilo twitter, come fosse una groupie. Solo che ha superato proprio Ronaldo e Messi e Ibrahimovic. Il suo gioiello ha preso il volo: «A questo punto posso persino vincere». Lo prende come un gioco ma non ci scherza troppo su. E non considera chi è convinto che il successo sia solo mediatico: «La rete è lì da vedere e la maggior parte delle nostre partite non viene ripresa quindi lo prendo come un segno del destino». Quella telecamera stava lì per testimoniare una rivoluzione. Le donne sanno fare gol da uomini.