Corriere della Sera, 2 dicembre 2014
A Piazzapulita la telefonata fuorionda tra Renzi e Massimo Artini. E l’ultimo cacciato del M5S, infuriato, lascia lo studio. Federico Pizzarotti invece critica le modalità di scelta del direttorio voluto da Grillo
Tornare a parlare di politica per accantonare le divisioni interne: l’assemblea congiunta dei Cinque Stelle in programma giovedì vuole essere un nuovo punto di partenza. Tra l’ala critica e i fedelissimi prevale, per ora, l’attesa. Ecco allora che all’ordine del giorno della riunione si aggiungono la strategia politica su Consulta, riforme e presidente della Repubblica; oltre alla presentazione del direttorio e alla questione rendicontazioni.
Il futuro del Colle, soprattutto, sembra essere al centro del dibattito: possibile che agli utenti del blog vengano indicati già una lista di nomi tra cui scegliere. E anche una sponda con i democratici, sulla scia di quella che ha permesso l’elezione di Silvana Sciarra alla Consulta e Alessio Zaccaria al Csm, non viene esclusa. «Se il Pd dovesse mai aprire al «metodo» cinquestelle per l’elezione del capo dello Stato – spiega Danilo Toninelli – sappia che dovrebbe dire subito su chi».
Comunque è sul caso-scontrini che si registrano i principali segni di disgelo tra i parlamentari. Ieri tre deputati finiti nella «lista nera» (Paolo Bernini, Patrizia Terzoni, Walter Rizzetto) hanno aggiornato il loro profilo sul portale Tirendiconto.it. Anche il capogruppo alla Camera Andrea Cecconi esclude nuovi strappi: «Non voglio sentir parlare di espulsioni». I malumori, però, continuano a essere più o meno latenti. Al Senato, ieri ha preso posizione Elena Fattori. «Confermo la mia più assoluta contrarietà a modalità di espulsione non conformi al regolamento», ha ribadito.
Proprio l’ultimo degli espulsi, Massimo Artini, è stato protagonista a Piazzapulita su La7: nei servizi anche due telefonate private, la prima con Alessio Villarosa, contrario alle espulsioni e alle decisioni calate dall’alto «con l’accetta». La seconda con il premier. «C’è Renzi, un attimino – inizia Artini – Matteo buongiorno... un pochino...». E poi, tra le pause, prosegue: «scusami ma sono microfonato, non vorrei...», temendo la registrazione del giornalista. E quindi, chiude: «Comunque grazie.. `la frusta per il suo culo´, te lo dico sinceramente...». Artini, ex compagno di scuola di Renzi, infastidito, ha lasciato la trasmissione.
Federico Pizzarotti, in collegamento da Parma, ha invece criticato le modalità di scelta del direttorio, ha esortato a un cambio di passo («i parlamentari 5 Stelle devono prendere in mano la situazione»), ma anche ribadito la sua volontà di rimanere nel Movimento.