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 2014  dicembre 01 Lunedì calendario

Abbandona la polizia Derrel Wilson, l’agente che a Ferguson uccise il diciottenne Michael Brown. «Non voglio che la mia presenza metta a rischio colleghi e cittadini»

Derrel Wilson ufficializza le sue dimissioni dalla polizia nel giorno in cui i manifestanti marciano per 200 chilometri in segno di protesta contro la decisione del Grand Jury di non incriminare il poliziotto per l’uccisione del diciottenne afroamericano Michael Brown. «Non voglio che qualcuno si faccia male a causa mia», ha affermato in un’intervista al «St. Louis Post-Dispatch», spiegando che la decisione di appendere la divisa al chiodo «è una libera scelta anche se è stata la cosa più dura che abbia mai dovuto fare».
«Mi è stato detto che la continuazione del mio impiego potrebbe mettere a rischio i residenti e gli agenti di polizia della città di Ferguson, e non posso permetterlo – ha scritto Wilson in un a lettera ai media -, ho voluto aspettare fino a dopo la decisione del Grand Jury prima di prendere ufficialmente la decisione di dimettermi». Una decisione presa dunque per motivi di sicurezza, che arriva proprio mentre la marcia di protesta «per la giustizia» prende forma in una maratona di quasi duecento chilometri.
Un gruppo di manifestanti è partito ieri da Ferguson, in Missouri, per raggiungere a piedi la residenza del governatore dello stato a Jefferson City, in una nuova iniziativa contro la decisione di non incriminare il poliziotto. La marcia, organizzata dalla National Association for the advancement of colored people (Naacp, la maggiore associazione per la difesa dei diritti degli afroamericani), durerà sette giorni ed è simbolicamente iniziata proprio nel luogo dove è stato ucciso Brown. Vi partecipano un centinaio di persone e chiedono un nuovo capo della polizia di Ferguson e riforme della polizia in tutto il Paese.
Secondo alcune fonti, le trattative per arrivare alle dimissioni sono andate avanti per settimane, mentre Wilson afferma di non aver avuto alcuna liquidazione dalla polizia di Ferguson, in cui lavorava da sei anni. Intanto rimbalza in tutto il Paese l’immagine di un ragazzino nero, Devonte Hart, 12 anni, che abbraccia un sergente di polizia bianco, Bret Barnum, durante una manifestazione di protesta per le vicende di Ferguson.