Il Messaggero, 1 dicembre 2014
Tra Camera e Senato, la carica dei 164 grandi elettori che aspettano l’inizio delle votazioni sul successore di Napolitano per abbattere i candidati che indossano la divisa del Patto del Nazareno. «Vogliono vedere scorrere il sangue dei king makers, Silvio e Matteo. I quali, oltretutto, in queste ore hanno cominciato aspramente a litigare tra di loro, con la conseguenza che tutti potrebbero sparare addosso a tutti»
Dopo la carica dei 101 che impallinarono Romano Prodi nel suo cammino verso il Colle, ecco che si preparano – lucidando i loro fucili da franchi tiratori – i loro emuli. Un battaglione di 164 guastatori, tra Senato e Camera, aspetta l’inizio delle votazioni sul successore di Giorgio Napolitano, per abbattere i candidati che indossano la divisa del Patto del Nazareno. Si tratta di fucilieri così pericolosi che ieri, in certe parti del Pd e di Forza Italia, la mossa di Renzi sull’acquisto dell’Ilva da parte dello Stato è stata interpretata anche come un modo per rabbonire la sinistra dem nella partita ad alta tensione sul Colle e nei due match, molto intrecciati con l’altro, che precedono l’elezione del presidente della Repubblica. Ossia le votazioni (senza voto di fiducia) sull’Italicum, a Palazzo Madama, e sulla riforma costituzionale, alla Camera: le prove generali del grande impallinamento dei concorrenti verso il Colle. I quali cominceranno la loro gara presumibilmente verso la fine di gennaio e Renzi avrebbe già cerchiato sulla sua agenda la data precisa di inizio dei giochi: il 30 gennaio.
ARMATA BRANCALEONE
Da quel momento, i malpancisti azzurri e dem più la legione straniera dei delegati regionali, insomma l’armata un po’ brancaleone e molto trasversale dei 164 fucilieri, spargeranno il terrore intorno ai primi scrutinii. In un Vietnam aggravato da una trentina di ex grillini e post grillini che si muoveranno random e senza tetto né legge rendendo il caos ancora più caotico, e facendo diventare ubriaco il pallottoliere in una elezione che si gioca sul filo dei numeri. E infatti Renzi, a caccia di voti in questa situazione difficilmente contabile, sta puntando ad annettere in vista del big match grillini fuoriusciti e grillini in bilico e spera che Gennaro Migliore attiri nell’area della maggioranza qualche altro vendolista voglioso da salto della quaglia. A Palazzo Madama la massa d’urto anti-renzusconi si compone di una trentina di senatori – si va da big come Vannino Chiti fino al quartetto Mineo-Ricchiuti-Tocci-Casson – che anche pubblicamente hanno chiesto modifiche all’Italicum e sono pronti tra defezioni e aggiunte a trasferire la voglia di sparigliare anche sul terreno del Colle.
Trenta dem dissidenti. E ventidue – l’ultimo calcolo è stato fatto l’altro giorno alla riunione dei seguaci di Raffaele Fitto ma la quota di 40 franchi tiratori è tutt’altro che irraggiungibile – sarebbero i berlusconiani critici pronti a tendere la trappola nelle forche caudine di Palazzo Madama prima all’Italicum e poi agli scalatori del Colle. I quali già da adesso devono mettere in conto che, se sulla loro maglietta da corsa ci sarà l’insegna del Nazareno, avranno contro – a parte possibili cecchini dell’area centrista del fritto misto chiamato Gruppo Misto – quasi tutti i delegati regionali. I grandi elettori in arrivo dai territori controllati dal Pd saranno 58 ma una quarantina di essi è di religione anti-renziana e contro-nazarenica. Un mare magnum in cui D’Alema ha molto seguito, e Baffino non è amico di Matteo, e ha molto seguito sul versante azzurro Fitto: per le due volpi del Tavoliere la partita del Colle è anche una forma di battaglia interna ai rispettivi partiti.
KING MAKERS
E tra i deputati, quel è la situazione numerica? Nei calcoli degli amici di Renzi, una quarantina nel segreto dell’urna potrebbero mettersi a sparare sul Nazareno versione Colle. A questi 40 vanno sommati gli anti-nazarenici di Forza Italia, calcolati a quota 32. Tirando le somme: i 164 guastatori non risparmieranno i candidati e soprattutto vogliono vedere scorrere il sangue dei king makers, Silvio e Matteo. I quali, oltretutto, in queste ore hanno cominciato aspramente a litigare tra di loro, con la conseguenza che tutti potrebbero sparare addosso a tutti.