Fior da fiore, 27 novembre 2014
L’Europa dice che bisogna assumere gli insegnanti precari • Il 90% dei soldi falsi proviene da Napoli • Il reato di evasione ricade anche sugli eredi • I commercianti si sentono poco sicuri • Arriva il latte della Coca Cola: più proteico, meno grasso, molto più caro • 159 parrucche utilizzate nel programma Tale e quale
Insegnanti La sentenza della Corte di giustizia europea sugli insegnanti precari della scuola in Italia recita: «La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato». Secondo la Corte di Lussemburgo non esistono criteri «oggettivi e trasparenti» per giustificare la mancata assunzione del personale con oltre 36 mesi di servizio, né l’Italia ha fatto niente per impedire il ricorso abusivo al rinnovo dei contratti. La questione nasce dalle cause presentate da un gruppo di lavoratori precari assunti in istituti pubblici come docenti e collaboratori amministrativi in base a contratti di lavoro a tempo determinato stipulati in successione: tutti hanno lavorato durante periodi differenti, ma non sono mai stati impiegati per meno di 45 mesi su un periodo di 5 anni. Secondo i giudici di Lussemburgo hanno diritto all’assunzione e agli arretrati, e come loro tanti altri precari della scuola: 250mila persone secondo i sindacati (che costerebbero allo Stato 2 miliardi di euro), 60mila secondo il ministero dell’Istruzione.
Assunzioni Commento del ministro Stefania Giannini: «Abbiamo anticipato una soluzione con un piano di assunzioni straordinario di circa 150mila insegnanti, anche per i posti vacanti e disponibili».
Falsari Il 90% dei soldi falsi che girano nel mondo, in massima parte euro ma anche dollari, viene prodotta a Napoli e in Campania, da dove poi vengono distribuiti in tutta Europa e anche in altri continenti, Africa compresa. I falsari erano riusciti a fabbricare una banconota che non esiste, taglio 300 euro, e a venderla a un artigiano in Germania. Un’indagine dei carabinieri ha identificato 11 gruppi criminali, tutti riconducibili a due cartelli malavitosi, che hanno determinato un danno stimato in oltre mezzo miliardo di euro da quando è stato introdotto l’euro. Nel centro di Napoli una stamperia clandestina produceva milioni di banconote. Le monete da uno e due euro erano fabbricate in provincia di Roma, a Gallicano, mentre ad Arzano è stato individuato un laboratorio che falsificava marche da bollo e “Gratta e vinci”. Per ordine del giudice Dario Gallo, sono state emesse 56 ordinanze cautelari: 29 di custodia in carcere, 10 agli arresti domiciliari, 12 divieti di dimora e 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Fra gli indagati, Domenica Guardato, mamma di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni morta a luglio precipitando da un palazzo del Parco Verde di Caivano dove abitava con la famiglia: è accusata di aver acquistato in un paio di occasioni le monete false.
Evasione Il pm milanese Alessandra Dolci ha ottenuto dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano il sequestro da 70 milioni di tre imprese del gruppo del «re delle bonifiche ambientali» Giuseppe Grossi, oggi controllate e amministrate dai suoi figli Andrea, Paola e Simona dopo la morte del padre tre anni fa. Grossi è morto prima che iniziasse il processo per il quale nel 2009 era stato arrestato con l’accusa d’aver nel 2003-2009 costituito all’estero 22 milioni di fondi neri fatti poi rientrare in Italia per risparmiare sulle tasse e avere maggior competitività rispetto alle imprese oneste concorrenti, nonché per disporre di somme in nero da spendere sia per godimenti personali sia per «pagamenti a soggetti rimasti “anonimi”, che portano a ipotizzare episodi di corrutela». Estinto il fronte penale con la morte, il sequestro è legato all’assunto che i proventi dell’evasione fiscale del deceduto avessero alimentato per anni il patrimonio aziendale ora dei figli, in parte persino legittimamente per la quota sanata tramite un condono tombale.
Commercianti Indagine Confcommercio-Gfk Eurisko: il 47% dei commercianti ritiene che i livelli di sicurezza per la propria attività siano peggiorati negli anni della crisi, tra il 2008 e il 2013. La percentuale sale al 58% nelle grandi città del Centro-Sud e al 63% per i tabaccai. L’anno scorso il 60% degli intervistati dichiara di aver respinto le richieste di estorsione: erano il 73% nel 2007. Chi dichiara di aver accettato sale al 27% dal 19% del 2007. L’indagine stima che per l’intero settore del commercio, alberghi e pubblici esercizi, le perdite subite a causa delle attività illegali arrivino nel 2014 a 26,5 miliardi di euro. Per questo motivo sono a rischio 260.000 posti di lavoro regolari.
Latte Quelli della Coca Cola produrranno un latte speciale che si chiamerà Fairlife: avrà il 50% di proteine in più, il 30 per cento di zuccheri in meno, molto calcio e zero lattosio. Costerà il doppio del latte tradizionale, «perché tanto costa il latte che utilizziamo per produrla», ha spiegato Sandy Douglas, vicepresidente di Coca Cola. La decisione di vendere del latte è arrivata dopo che l’azienda ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto in calo del 14% a 2,11 miliardi di dollari su ricavi in calo a 11,98 miliardi di dollari. E dopo che Stati Uniti e Messico - i due più grandi consumatori di bibite zuccherate al mondo - hanno aumentato la tassazione su questi prodotti per combattere l’obesità (Corbi, Sta).
Protesi Numeri del programma Tale e quale, condotto da Carlo Conti, in cui personaggi famosi devono imitare, anche grazie a trucco e parrucco, dei cantanti. In dieci puntate i personaggi imitati sono stati 159, per complessive 1.716 ore di trucco (12 truccatori). Per cambiare i connotati, sono state utilizzate 1.859 protesi e 159 parrucche. Il trucco più lungo è stato di quasi nove ore. Ore passate a provare le canzoni: 1.001; a recitare: 286; a ballare: 143 (Maffioletti, Cds).
(a cura di Daria Egidi)