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 2014  novembre 27 Giovedì calendario

Dopo il caso di Ghoncheh Ghavami, la venticinquenne condannata ad un anno di carcere in Iran dopo aver tentato di assistere ad una partita di pallavolo maschile, ora la vicepresidente iraniana ammette: «Il governo è pronto a modificare la legge e aprire gli stadi alle donne»

Il caso di Ghoncheh Ghavami, la venticinquenne condannata ad un anno di carcere in Iran dopo aver tentato di assistere ad una partita di pallavolo maschile (e da poco uscita su cauzione in attesa dell’appello) ha riportato l’attenzione delle organizzazioni internazionali per i diritti umani e della Federvolley sull’accesso delle donne agli stadi, che è vietato dal 1979 per le partite di calcio e più di recente anche per la pallavolo. Ne parliamo con Masoumeh Ebtekar, vicepresidente di Rouhani, in visita a Roma.
«È ciò che vogliono certi elementi radicali e conservatori che cercano di imporre limitazioni alle donne iraniane – dice al Corriere —. Credo che cose del genere avvengano in ogni società. Ma c’è una forte resistenza, non solo nei social media e tra i giovani, ma anche nel nostro governo. Lo stesso ministero dello Sport e della Gioventù e la vicepresidente per gli Affari delle Donne stanno cercando di risolvere questa questione, per consentire alle ragazze di entrare negli stadi. Comunque, anche se temi come questo diventano simbolici e sono importanti per le attiviste e per i social media, nella società in generale sono altre le priorità delle iraniane: come l’accesso all’istruzione superiore, l’occupazione, i diritti coniugali, che non sempre vengono rispettati anche se la legge e i tribunali oggi sono più favorevoli alle donne che in passato».
Lei è andata a trovare una delle donne «mal velate» vittime di attacchi con l’acido e ha twittato la foto di quell’incontro.
«Ero andata a trovare una parente all’ospedale di Isfahan e ho deciso di far visita a quella ragazza, Razieh Ebrahimi. Non sono stata l’unica. Il ministro della Sanità ha personalmente operato all’occhio una delle vittime e il governo provvederà alle spese. Il presidente era molto preoccupato, ha ordinato alla polizia e alla magistratura di trovare i responsabili di questo terribile crimine. Ho sentito che alcuni sospetti sono stati arrestati».
Io ho letto che sono stati rilasciati per mancanza di prove. Ci sono stati altri sviluppi?
«Non sono certa degli ultimi sviluppi».
Alcuni parlamentari hanno detto che la colpa era dei Paesi occidentali e di Israele.
«Abbiamo persone che danno spesso la colpa a forze esterne, ma non credo sia una corretta interpretazione di questi eventi. Questi attacchi sono un crimine terribile, una cosa che non succede di solito, le donne iraniane si muovono liberamente, guidano, escono di sera. Ovviamente è necessario che le donne come gli uomini rispettino un codice minimo di modestia: ma può essere applicato in modo diverso, indossando il chador ma anche i jeans e vestiti di stile occidentale. I sostenitori del rigore credono che le regole vadano applicate in ogni modo, anche con la forza, i riformisti che non si possa parlare di dignità umana se non si tiene conto della libertà di scelta».
Rouhani prometteva maggiori libertà personali ma è stato criticato per le promesse non mantenute.
«Non ha il potere assoluto. Il parlamento spesso lo critica, ha proposto 4 ministri dell’Istruzione senza ottenere la fiducia, e spesso non è d’accordo con la magistratura».