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 2014  novembre 19 Mercoledì calendario

Elsa Maxwell, la donna che inventò il party hollywoodiano, Masterchef e anche l’Isola dei famosi

«Quando Maria Callas viene a una mia cena e il giorno dopo mi fa recapitare un mazzo di rose con un biglietto scritto di suo pugno, be’, io sono semplicemente fuori di me dalla gioia». Lo sarebbe stato chiunque, ma non è stato dato a chiunque di potersi vantare di tanto. Ad Elsa Maxwell sì. Il suo nome può risultare ancor più anonimo di quello della stessa Callas in un’Italia in cui – incredibile – su Youtube il video della «canzone» Ragione e sentimento della cantante napoletana Maria Nazionale, praticamente nessuno, ha 5.285.971 visualizzazioni, mentre quello della Callas nella Traviata soltanto 3.951.993. Grazie al lavoro di riesumazione che la casa editrice Elliot porta avanti, pubblicando ora Party. L’arte del divertimento (pp. 288, € 17,50), dopo averne tradotto l’anno scorso l’autobiografia Ho sposato il mondo, possiamo iniziare a colmare la lacuna. In questi tempi di crisi di tutto, anche dell’ottimismo, ce n’è bisogno. Elsa Maxwell era una donna che Silvio Berlusconi non avrebbe definito con sarcasmo «più bella che intelligente», come fece con Rosy Bindi, ma, fuor d’ironia, «più intelligente che bella». Era vitalità all’ennesima potenza e un goliardo come lui ne sarebbe stato conquistato. Sigmund Freud ne disse: «È una donna sana e non soffrirà mai di nevrosi». George Bernard Shaw: «È l’ottava meraviglia del mondo». Se Elsa avesse potuto invitare anche Dio a uno dei suoi memorabili party, ci avrebbe lasciato scritto anche il suo giudizio. Su tavole di pietra, come Mosè. Appaiamo a Silvio questa donna per nulla modesta e morta vergine – così pare – perché come lui cominciò suonando il pianoforte (non sulle navi) e arrivò altrettanto lontano. C’è chi ha fatto università, master, stage e bla bla bla accumulando varia paccottiglia di titoli culturali, perfino specialistico-letterari, e poi non sa scrivere né parlare. Né pensare né essere. Elsa, venuta al mondo in un buco dello Iowa a fine Ottocento da un padre che le diceva quanto fosse «brutta e grassoccia» prima che lo facessero gli altri, imparò a leggere e scrivere a casa eppure scriveva, elucubrava e parlava come una regina del pensiero. Suonava e cantava (anche lì autodidatta) come una musicista e una cantante, aveva una fantasia fenomenale, un entusiasmo che avrebbe resuscitato un intero cimitero, un’autostima da overdose non letale di cocaina: così, divenne una feroce columnist di gossip e soprattutto l’incontrastata organizzatrice di eventi che toccavano tutto il mondo quando di Paris Hilton non si sospettava nemmeno la futura nascita. Party è un libro che chiunque dovrebbe leggere. Il faceto viene considerato superfluo nei momenti epocali neri, e invece è l’unica cosa che dà coraggio. «Dare una festa non vuol dire solo tirar fuori le porcellane migliori e i tovagliati bianchi delle nozze, per poi sperare che tutto vada per il meglio. Si tratta di un atto d’amore. Di generosità Di volontà di condividere. Si tratta della possibilità, che ognuno di noi ha, di accendere una candelina negli angoli bui del mondo. Qualcuno ha detto che la vita stessa altro non è che una festa». Elsa, la socialite più racchia e più magica che gli Usa possano vantare, che pranzava e cenava con re e regine, non solo ha scritto il vademecum emotivo prima che formale del party davvero perfetto, elargendo preziosi consigli per ogni tipo di possibilità economica festaiola, dal barbone al magnate. Facendoci anche morire dal ridere mentre enumera tutti gli errori delle padrone di casa che soffocano gli invitati come ostaggi o degli invitati che si comportano come homeless perché non si schiodano mai dalla festa. Sarebbe sufficiente, come Bibbia del party. Ciò che colpisce ancora di più è notare, aneddoto dopo aneddoto, che aveva già inventato tutto lei. Masterchef? Pfui. Lei invitò le star del cinema hollywodiano al primo party gastronomico mai organizzato. Loro cucinavano, gli altri invitati mangiavano e votavano. Vinse Clark Gable. L’Isola dei famosi? Bah. Lei inventò una caccia al tesoro con così tanti invitati vip che arrivò la polizia e poi il Principe del Galles a dileguarla.