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 2014  novembre 18 Martedì calendario

Per i comuni alluvionati arriva la deroga al patto di stabilità • Più di mille sfollati per la piena del Po • La Banca centrale europea pronta ad acquistare titoli di Stato • In Italia si fanno troppe cause, ma i giudici lavorano tanto • Il cioccolato sta per finire • Pedofili e assassini tra i deputati inglesi


Alluvioni/1 Per i comuni colpiti dalle alluvioni, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio annuncia una deroga al patto di stabilità: «Minori vincoli di bilancio, per dare così la possibilità di mettere in sicurezza edifici e strade». Ci sarà anche un piano nazionale con investimenti per 9 miliardi nei prossimi 7 anni per fare «tutto il possibile in un territorio tanto fragile come il nostro». Ci sono 25 stati di emergenza, ripete negli incontri con i sindaci e i presidenti di provincia a Genova, Alessandria e, nel pomeriggio, Milano, accompagnato dal capo della Protezione civile Franco Gabrielli. E altre procedure saranno aperte a breve. «Ci troviamo a dover recuperare 30 anni di ritardo» ha detto Delrio.

Alluvioni/2 Il timore di un’ondata di piena del Po ha convinto 1.122 persone a lasciare casa per essere ospitate da parenti e amici, altri sono stati alloggiati negli alberghi e nelle strutture messe a disposizione dai Comuni. Il fiume è sorvegliato speciale anche nelle province di Cremona e Mantova. In quest’ultima l’ordine di evacuazione ha riguardato 500 persone (in 24 centri abitati). La situazione resta difficile in Liguria, in particolare nel Tigullio e nel Levante. Anche ieri si sono verificate frane, allagamenti, frazioni isolate e persone che hanno dovuto lasciare l’abitazione. Mentre si cercano ancora le 70 bare del cimitero di Bolzaneto trascinate via dall’esondazione nel torrente Polcevera. In Piemonte continua l’emergenza anche nell’Alessandrino. Alcuni quartieri sono invasi da acqua e fango: in tutta la provincia gli sfollati sono circa 200. Livelli record per il lago Maggiore, mentre resta chiuso l’ospedale di Omegna allagato dalle acque del lago d’Orta.

Bce Mario Draghi nell’Europarlamento di Bruxelles ha detto che la Banca centrale europea è pronta a comprare titoli di Stato in caso di inflazione bassa per molto tempo. Ha poi fatto intuire un superamento dell’opposizione a questo intervento della componente tedesca della sua istituzione dichiarando che «il Consiglio dei governatori è unanime nell’impegno a usare strumenti non convenzionali» nell’ambito del mandato dell’istituzione di Francoforte. Draghi non ha nascosto la preoccupazione per i rischi di revisione al ribasso della previsioni di ripresa già moderata. «Lo slancio di crescita della zona euro si è indebolito durante l’estate. La ripresa è messa a rischio da disoccupazione alta, capacità produttiva inutilizzata e necessari aggiustamenti di bilancio».

Giustizia Secondo l’ultimo Rapporto sull’efficienza della giustizia della Comunità, l’Italia è al secondo posto per la «consistenza quantitativa annua di domanda di giustizia» dopo la Russia, ma secondi sono i nostri magistrati nella classifica del numero di procedimenti definiti, davanti a Francia e Spagna. I dati dei procedimenti iscritti e di quelli definiti riferiscono che nel 2011, a fronte di 4.475.419 nuovi fascicoli, ne sono stati chiusi 4.527.574; lo stesso trend s’è avuto nel 2012, finché nel 2013 sono stati definite 4.554.038 cause mentre quelle sopravvenute si sono fermate a 4.348.902. Cifre ancora da capogiro, ma che registrano come l’arretrato complessivo sia sceso, negli ultimi tre anni, di quasi cinquecentomila processi. Da questi numeri si deduce che i giudici italiani sono in grado di definire all’incirca 4,5 milioni di procedimenti all’anno, cioè in media 375.000 ogni mese. Ciò significa che, immaginando un ipotetico quanto irrealistico periodo senza nuovi processi, per smaltire l’intero arretrato civile sarebbero sufficienti 14 mesi, poco più di un anno. nei tribunali ordinari risultano ancora aperti 86.022 procedimenti avviati prima dell’anno 2000, 122.611 iscritti a ruolo fra il 2001 e il 2005, e ben 709.847 cominciati fra il 2006 e il 2010. Ad essi vanno aggiunti circa 130.000 cause pendenti nelle corti d’appello risalenti al periodo 2000-2010 (Bianconi, Cds).

Cioccolato C’è troppa richiesta di cacao: lo segnalano il colosso americano Mars, che già da tempo denuncia il deficit fra produzione (oggi pari a 3,7 milioni di tonnellate) e domanda, e gli svizzeri di Barry Callebaut Group, secondo cui la crescente richiesta di cioccolato, specialmente dai mercati asiatici, sta facendo volare i prezzi della materia prima, passati dai 1.465 dollari per tonnellata del 2007 ai 2.736 dollari attuali. La carenza si deve anche a difficoltà nella coltivazione: la siccità che da diverse stagioni sta colpendo la produzione in Africa Occidentale ha devastato le piantagioni di Ghana e Costa d’Avorio, dove si produce il 53% del cacao mondiale. In Costa Rica e Brasile, che sono gli altri grandi produttori di cacao, è invece un fungo ad aver aggredito la produzione: il cosiddetto frosty pod , “guscio gelato” che ha distrutto, secondo l’Organizzazione internazionale per il cacao, il 35% dei raccolti e ha poi trovato la via per raggiungere l’Africa. Mentre il cacao diminuisce, la richiesta aumenta: il nuovo ceto medio emergente in paesi come la Cina, l’India, ma anche il Brasile, ha sempre più fame di cioccolato. Nella sola Cina il consumo è già di 200 grammi pro capite, il doppio dell’anno scorso: ed entro il 2017 sarà il secondo più grande mercato mondiale cacao, dopo gli Stati Uniti (Lombardi, Rep).

Londra Scandalo a Londra dopo le dichiarazioni di un uomo di 40 anni, identificato come “Nick”, che ha raccontato alla Bbc di essere stato violentato per lungo tempo da ministri e deputati del partito conservatore, di avere assistito personalmente all’omicidio di un ragazzino di 12 anni da parte di un deputato dei Tories che aveva precedentemente abusato sessualmente la sua vittima, e di essere a conoscenza di almeno altri due delitti dello stesso genere commessi da una rete di altolocati pedofili in una lussuosa residenza di Londra. I fatti risalgono agli anni Ottanta: l’uomo afferma di essere stato abusato sessualmente da membri del parlamento e generali delle forze armate per ben nove anni. Fu suo padre a consegnarlo alla rete dei pedofili, evidentemente in cambio di soldi, e precisa di essere stato ripetutamente violentato durante “sex party” che si svolgevano a Dolphin Square, in un condominio del quartier di Pimlico, non lontano dal parlamento, dove molti deputati avevano un appartamento (Franceschini, Rep).

(a cura di Daria Egidi)