Il Messaggero, 18 novembre 2014
Beppe Grillo scomunica il filosofo Paolo Becchi: «Sta sbagliando tutto». Ma il movimento 5 Stelle teme il tracollo alle elezioni di domenica in Emilia Romagna e Calabria
«Grillo non verrà in Calabria? Mi spiace ma non la vedo come una mancanza di attenzione. Al contrario: per noi sarà una prova di maturità, dobbiamo imparare a crescere senza di lui». Nicola Morra, senatore calabrese, maschera bene la delusione. Ma il timore che senza il leader si vada incontro ad un altro flop è grande. «A Livorno abbiamo vinto senza Grillo», si dà la carica Morra. Dopo il voto per le comunali del 26 ottobre, che a Reggio Calabria ha affossato il Movimento portandolo al 2,49%, un bis sarebbe fatale. «Non snobbiamo queste elezioni, anzi, per noi è molto più importante mettere qualcuno negli enti locali che in Parlamento. Dobbiamo stare attenti a non ripetere gli stessi errori», avverte Morrra. «A Reggio il nostro candidato sindaco aveva incarichi di collaborazione con la vecchia giunta Scopelliti. Nella lista dei consiglieri c’era anche la moglie...».
La parola d’ordine è «contenere le perdite». Il candidato alla presidenza della Regione Cono Cantelmi, detto Nuccio, un avvocato di Catanzaro che alle primarie on line ha preso 183 voti. Sul suo profilo Facebook ha già anticipato cosa farà se diventerà governatore: «Andremo a bussare alle porte e ad aprire i cassetti. Dapprima con gentilezza, dopo con decisione, infine con la partecipazione di mille attivisti».
L’ANATEMA
Sulle prossime regionali peserà il giudizio preventivo, poco meno di un anatema, del professor Paolo Becchi che ha criticato duramente Beppe Grillo («sta sbagliando tutto»). L’ex comico lo aveva già scomunicato (con un tweet), stavolta gli è bastata un’alzata di spalle. Senonché le critiche che il professore ha mosso al leader, l’elencazione di tutti gli errori commessi negli ultimi giorni sono largamente condivisi da molti parlamentari e incontrano la simpatia di una buona parte del web.
Può il M5S permettersi un altro flop? E senza Grillo che ne sarà dei 5Stelle? Domenica prossima si voterà anche in Emilia Romagna, terra di militanza grillina ma anche di spietate lotte intestine. Da Federica Salsi, al dissidente Pizzarotti. Dopo l’esclusione di Andrea Defranceschi, vicinio al sindaco di Parma, tolto dalla lista perché inquisito, le urne virtuali hanno scelto con 229 clic Giulia Gibertoni, 39enne ricercatrice di Mirandola, una dei paesi più colpiti dall’ultimo sisma. Per sole due preferenze la Gibertoni, docente alla Cattolica, aveva lisciato un seggio in Europa. La candidatura è una forma di risarcimento. Non è chiaro se Grillo diserterà anche l’Emilia. Per ora in missione è partito un partito un gruppo scelto di parlamentari: Paola Taverna, Mara Mucci, Carlo Martelli e Federica Daga. Pretoriani pronti a immolarsi in nome di Beppe.