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 2014  novembre 18 Martedì calendario

Klaus Iohannis, il «tedesco» di Romania che ha vinto le elezioni presidenziali

Quella di domenica non è stata tanto una vittoria del conservatore Klaus Iohannis quanto un’imprevedibile sconfitta del socialdemocratico e premier romeno Victor Ponta, super favorito della vigilia. I risultati del ballottaggio delle elezioni Presidenziali hanno segnato una débâcle del primo ministro che nemmeno il sostegno ricevuto da Matteo Renzi (in Romania per sostenere Ponta il 13 novembre) è riuscito a scongiurare.
Ponta arrivava al ballottaggio con quasi 10 punti percentuali di vantaggio sul conservatore di origini tedesche (40,4% contro il 30,37); ma il risultato definitivo è stato ribaltato: 54,5% per Iohannis e 45,5 per Ponta. 
In Italia, dove vive la più numerosa comunità romena d’Europa, hanno votato 97 mila elettori. Nella sola Torino erano in coda oltre 5 mila romeni: 3271 di loro ha votato per Iohannis (ovvero l’89,7%), soltanto 371 hanno sostenuto Ponta (8,9%).
Oltre all’aumento dell’affluenza (il 63,5% degli aventi al diritto contro il 53% del primo turno) sulla vittoria di Iohannis hanno influito anche le proteste suscitate dal (mancato) voto all’estero di centinaia migliaia di romeni della diaspora, dovuti a gravi carenze organizzative, che sono state abilmente cavalcate dalla destra. Se a Venezia alle 13 di domenica si registrava una coda di oltre 600 persone lunga più di 5 ore, ai seggi di Torino le tensioni hanno costretto gli agenti a utilizzare i lacrimogeni contro un gruppo di 200 persone che protestavano per le difficoltà nella votazione. 
A Bucarest, anche tra gli oppositori di Ponta il clima è di un moderato ottimismo. «Non ci aspettiamo miracoli – ha detto Mircea Radea, tra i più attivi nel movimento di opposizione civile che negli scorsi anni aveva più volte protestato contro il governo Ponta –. Anche Iohannis fa parte del vecchio sistema politico, che ormai non cambia da vent’anni. Iohannis non è un personaggio genuino al di fuori di questo sistema e non è un salvatore».
Klaus Iohannis, sostenuto dalla Cancelliera Angela Merkel, è sindaco della città transilvana di Sibiu (eletto grazie all’appoggio della comunità tedesca presente in Romania). Laurea in fisica all’Università di Cluji-Napoca, 55 anni, è anche Segretario del Partito Nazionale Liberale e succede al Presidente uscente Trajan Bascescu. Nella sua prima uscita pubblica, poche ore dopo la vittoria, ha ribadito ancora una volta il suo impegno nella lotta alla corruzione. 
Ora, oltre a un’immagine da professore che ne oscura il carisma, Iohannis dovrà anche fare i conti con alcuni processi in corso in cui è accusato di abuso di ufficio e incompatibilità, e con una coabitazione difficile, dal momento che Ponta ha già annunciato di non aver intenzione di dimettersi da premier.