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 2014  novembre 18 Martedì calendario

Il nuovo progetto per Manhattan si chiama Hudson River Park: sarà un parco pensile sull’acqua, sarà un grande anfiteatro all’aperto, sarà un auditorium da mille posti. Sorgerà sull’Hudson al largo della 14esima Strada. A finanziarlo il magnate dello spettacolo Barry Diller e la moglie von Furstenberg

Sarà un parco pensile sull’acqua. Sarà un grande anfiteatro all’aperto. Sarà un auditorium da mille posti. Tutte e tre le cose insieme: siamo a Manhattan, qui si pensa in grande. The City That Never Sleeps, la città che non dorme mai, non vuole assopirsi sugli allori. Non lascia dormire neppure gli architetti e gli urbanisti. Le innovazioni a getto continuo ridisegnano interi quartieri. Il nuovo progetto lanciato ieri si chiama Hudson River Park. Dietro c’è la mano (e il portafoglio) degli stessi artefici della fortunata High Line: l’ex ferrovia sopraelevata trasformata in passeggiata-belvedere e giardino pensile, divenuta in pochi anni una delle maggiori attrazioni turistiche. Loro sono i coniugi Barry Diller, magnate dello spettacolo, e la stilista Diane von Furstenberg.
In un certo senso lo Hudson River Park è il prolungamento della High Line: sempre vicino al quartiere del Meatpacking District, la cui reinvenzione è stata geniale, da ex-area industriale dismessa (mattatoi e macellerie all’ingrosso, fabbriche d’inscatolamento della carne, biscottifici) a quartiere modaiolo, con musei e gallerie d’arte, hotel e ristoranti, discoteche e club di jazz. Ora la reinvenzione urbanistica si estende e arriva fino alla riva del fiume. Diller e la Furstenberg donano 130 milioni di dollari, per creare questo nuovo “concetto”: una vasta area di verde pubblico che si affaccia sul fiume Hudson all’altezza della 14esima Strada, comprensiva di spazi per gli spettacoli, un teatro all’aperto che può ospitare fino a 2.500 spettatori, un altro coperto con due sale da 800 e 250 posti.
Il tutto sorgerà in un luogo denso di memoria storica: l’ex Pier 54 era il molo da cui partivano i transatlantici dell’epoca d’oro, come il Lusitania (che fece una tragica fine, silurato dai tedeschi nel 1914, il suo affondamento contribuì all’entrata degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale). Ora sarà demolito e sostituito con un Pier 55, la sede nuovo parco da 11.000 metri quadrati. Una sfida da tanti punti di vista, compreso quello ambientale. Dopo i danni inflitti a New York dall’uragano Sandy nell’ottobre 2012, tutte le normative sono state adeguate per la sicurezza dei quartieri vicini ai fiumi. Il progetto dell’Hudson River Park poggia su una “base ondulata”, fatta di 300 colonne di cemento armato a forma di funghi, la cui altezza andrà dai 5 ai 25 metri sopra il livello dell’acqua come impongono le nuove regole dopo-Sandy.
La piattaforma di sostegno sarà concepita in modo da tutelare l’ambiente marino, flora e fauna acquatica. Per quanto possa stupire, nelle vicinanze di una metropoli come New York sopravvive un ecosistema ricco, gli estuari dello Hudson e East River sono “santuari marini” protetti, luoghi di riproduzione di varie specie di pesci. La piattaforma del nuovo Pier 55 sarà al tempo stesso una protezione della città dagli uragani, e una coperta “trasparente” che lascia filtrare la luce solare di cui hanno bisogno le specie marine. Visto dalla terraferma – cioè dall’isola di Manhattan – il nuovo Pier 55 sembrerà un’escrescenza verde sull’acqua, verso il New Jersey. Per chi arriva in battello, potrà sembrare un isolotto verde.
La fondazione Diller-Furstenberg oltre ai 130 milioni per la costruzione iniziale, si farà carico delle spese di gestione per i primi 20 anni. La coppia di mecenati ha già ingaggiato tre direttori di teatro che dovranno ideare le stagioni di spettacoli. L’idea del giardino pubblico a ridosso del fiume era già stata esplorata con il Brooklyn Bridge Park, anch’esso concepito con vocazioni miste: dai festival della fotografia agli spettacoli all’aperto. Con lo Hudson River Park l’innovazione si fa ancora più ardita visto che il verde pubblico in un certo senso galleggerà sopra l’acqua.
Il connubio tra verde pubblico e cultura è già una costante di New York che sfrutta da tempo Central Park e i giardini pubblici di Harlem e del Bronx per spettacoli teatrali o concerti. Ora la punta sud di Manhattan che già ospitava l’avanguardia teatrale off-off-Broadway, si vede aggiungere delle sedi ricche di dotazioni e “nobili”. La vocazione culturale dell’area di Chelsea-Metpacking sarà rafforzata dall’inaugurazione del nuovo Whitney Museum, opera di Renzo Piano, proprio all’inizio della High Line. Per lo Hudson River Park, una volta superati tutti gli esami d’impatto ambientale, l’inizio dei lavori è previsto nel 2016. E qui a New York, tra l’inizio e la fine l’attesa è minima.