Corriere della Sera, 18 novembre 2014
Così la Fed sta pensando di mandare in pensione il Libor: «È nell’interesse di tutti, da chi detiene mutui agli istituti finanziari che fanno affidamento su questi, che siano integri, ben costruiti e resistenti alle manipolazioni»
I mercati provano a inventarsi un’alternativa al Libor, il tasso interbancario fiaccato nella sua credibilità dallo scandalo delle manipolazioni da parte delle maggiori banche mondiali. Visto che un tasso – cioè un prezzo al quale le banche si prestano reciprocamente il denaro – ci vuole, e serve che sia corretto, le autorità stanno correndo ai ripari. Così ieri è stata la Federal Reserve ad avviare le danze, incontrando a New York i rappresentanti di colossi come Bank of America, Goldman Sachs, Hsbc e delle banche centrali d’Europa, Gran Bretagna e Giappone per discutere del processo di sviluppo di un’alternativa priva di rischi al Libor, da usare nei derivati in dollari e in altri contratti finanziari. Per la Fed l’incontro rappresenta «un importante passo verso l’applicazione delle raccomandazioni del Financial Stability Board» di luglio. «I tassi di riferimento sono tra le fondamenta del sistema finanziario», ha detto Jerome Powell, membro del board della Fed. «È nell’interesse di tutti, da chi detiene mutui agli istituti finanziari che fanno affidamento su questi, che siano integri, ben costruiti e resistenti alle manipolazioni».
(F. Mas)