la Repubblica, 17 novembre 2014
Floyd Mayweather ha pugni d’oro. Imbattuto sul ring e pure in banca. Il campione di boxe guadagna 1,15 milioni di euro al minuto ed è pure quello che combatte meno. Su facebook lo si vede a letto, ricoperto di dollari ma da piccolo «dormivamo sette in una stanza e spesso ci staccavano la luce. Mia zia è morta di Aids, papà è finito in prigione, mio zio anche, ho lasciato la scuola per la boxe»
È il più ricco di tutti. E quello che combatte meno. Ma è il re degli incassi, per il terzo anno consecutivo. La sua paga: 1,15 milioni di euro al minuto. Lo chiamano Pretty Boy. E di soprannome: Money. Nella stagione che chiude porta a casa 105 milioni di dollari. Floyd Mayweather ha pugni d’oro. Imbattuto sul ring e pure in banca. Campione del mondo in cinque diverse categorie di peso: 363 round in 18 anni di carriera. Nel suo profilo non si nasconde: o si fotografa a letto, ricoperto di dollari, o in canottiera nella posa del tossico davanti a un tavolo pieno di bigliettoni verdi. La sua droga è quella: sniffare i soldi. Se li spara come vuole: in regali e scommesse. La classifica di Forbes lo conferma. Nello sport non lo frega nessuno: né Messi, né LeBron, né Tiger Woods. Finalmente un pugile (nero) che spaventa per il suo benessere economico. E non perché vive in miseria. I bassifondi non sono per lui. Infatti la sua proprietà a Las Vegas è di 22 mila metri quadrati. Floyd ha appena regalato sacche da ginnastica Vuitton, piene di argent de poche, agli uomini del suo staff e una Bentley d’oro (cart per il golf) per i 15 anni di suo figlio Koraun. Tranquilli, alla figlia Iyanna, per i 13 anni, ha dato gioielli per 180 mila euro. Il suo motto: “Money, power, respect”. Infatti ha litigato con il suo ex amico, il rapper 50 Cent, per una questione di soldi. Non indossa mai due volte la stessa biancheria (beato). Lascia le scarpe nelle stanze d’albergo dopo averle usate una volta o due, il suo iPod è protetto da una custodia da 36 mila euro. Ha due jet privati, l’altro è per le sue colossali guardie del corpo (molto pesanti). A Las Vegas tiene la sua collezione di auto bianche, a Miami quelle nere. Certi prezzi non lo spaventano. Cosa volete che siano per uno che guadagna 70 milioni di dollari a combattimento, 32 per il match e 38 per i diritti payperview? E che ha pure un suo brand. Il nome? Nemmeno a chiederlo: Money Team. Vende (anche) cappelli a partire da 220 dollari. E ha appena investito un milione di dollari in un app di foto per cellulari, con un altro socio che è il cantante Justin Bieber. Gli altri campioni si accomodino dietro, anche i quarterback (bianchi) del football americano.Floyd non è nato ricco. Viene da Grand Rapids, Michigan. Sua mamma beveva e si drogava, suo padre spacciava. «Dormivamo sette in una stanza e spesso ci staccavano la luce. Mia zia è morta di Aids, papà è finito in prigione, mio zio anche, ho lasciato la scuola per la boxe». Non si può dire che abbia sbagliato: a 37 anni, dopo 47 incontri, non ha mai perso. E soprattutto si è affrancato da una famiglia imbarazzante (suo padre si è offerto di allenare un suo avversario). Vi chiederete: guadagna molto perché combatte molto? No, al contrario: 2 match nel 2014, 2 nel 2013, 1 nel 2012, 1 nel 2010, 1 nel 2009, 2 nel 2007. Pochi e rari pugni, giusto per non arrugginirsi. Ma a prezzi sempre più alti. È una boxe da ostriche, caviale e champagne. Nel 2006 il suo incontro con Carlos Baldomir valeva per la Ppv (payperview) 49,95 dollari, sette anni più tardi il combattimento con Robert Guerrero era salito a 69,99. E Mayweather aveva lasciato l’Hbo per firmare un contratto con Showtime da 200 milioni di dollari. Perché i veri soldi non si fanno più al botteghino, ma con le percentuali sui diritti tv. E Floyd è uno showman perfetto. Se c’è da combattere contro Oscar De la Hoya, dio dei latinos, si veste da mariachi. Sul ring del mondo comanda lui. Non uno stinco di santo, viste le due denunce per violenza domestica (87 giorni di prigione) e per razzismo (si è scusato).Decide lui: chi e quando incontrare. È il grande dittatore della boxe. Pacquiao nel 2015? Forse, si vedrà.Nulla meglio dei soldi per farne altri. Dove Floyd picchia duro è nelle scommesse. Anche lì è il numero uno: per quantità. Non a caso vive immerso nel lusso, in un golf club di Las Vegas. Pubblicizza le sue puntate milionarie, non si nasconde, mentre altri preferiscono l’anonimato. A febbraio ha scommesso 10,4 milioni di dollari sul SuperBowl, puntando sul successo dei Denver Broncos. Peccato abbiano vinto i Seattle Seahawks per 43-8. Gli analisti del Nevada l’hanno definita la scommessa del secolo (quella più alta su evento sportivo), almeno tra quelle piazzate nel circuito ufficiale. Il pugile infatti ha spalmato la puntata su più bookies del Nevada, avendo anche i casinò di Las Vegas un tetto massimo su ogni scommessa singola. Non sempre le cose gli vanno male: nel 2013 aveva puntato (con handicap – 7) sui Miami Heat in gara 7 della finale di Conference, registrando un profitto di 6,5 milioni, dopo aver speso 5,9 milioni. Floyd gioca con i soldi, finora ha azzardato il 4,2% delle sue ricchezze. Certo è che nella Sin City in mezzo al deserto sanno che le puntate di Mayweather sono le più pesanti del mondo. E quelle che alla fine influenzano di più il giro. Il pugile ha annunciato che si ritirerà a settembre 2015. Anche fare soldi stanca.