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 2014  novembre 17 Lunedì calendario

L’Italia chiede soldi europei per finanziare più di duemila progetti • Renzi vs Regioni sul dissesto idrogeologico • Il record italiano delle catastrofi naturali • I terroristi dell’Isis uccidono un altro ostaggio americano • Scontri alla partita Italia-Croazia • Cosa pensano gli studenti


Progetti L’Italia ha chiesto all’Ue 40 miliardi per 2.204 progetti che ne valgono all’incirca il doppio ma che prevedono anche il supporto finanziario della Bei, Banca europea degli investimenti, e della Cassa depositi e prestiti. I più importanti per valore riguardano le infrastrutture, l’energia e i trasporti mentre i più numerosi (1.956) sono attinenti alla prevenzione dei rischi idrogeologici. I progetti, sempre che il piano italiano sia integralmente accolto dalla Commissione europea, saranno attivabili comunque nel prossimo triennio e dovranno essere avviati, con l’apertura dei primi cantieri nel corso del 2015. Tra gli interventi più consistenti spiccano quelli previsti in Liguria dove si propone di finanziare lo «scolmatore» del torrente Bisagno, nel comune di Genova, dal valore di 275 milioni, il completamento dell’«adeguamento idraulico-strutturale» del tratto terminale del torrente Bisagno, valore 210 milioni nonché, con tre progetti distinti, la «mitigazione del rischio idraulico» del tratto terminale del fiume Magra, per un valore complessivo di 93 milioni. Poi, per esempio, sul fiume Liri e allo «scolmatore di piena» che è destinato un progetto da 39 milioni della Regione Lazio mentre la Campania si preoccupa della protezione dall’erosione costiera e dei rischi in particolare che corrono i comuni di Ascea, Casal Velino e Pollica (45 milioni) oltre che della regolarizzazione della confluenza tra i fiumi Sele e Calore Lucano. I progetti più consistenti riguardano però i settori delle infrastrutture e delle telecomunicazioni, dove il piano per la banda ultralarga dovrebbe assorbire 7,2 miliardi di finanziamenti; nonché quelli dell’energia, dove trovano posto i piani di stoccaggio di gas in Lombardia e in Basilicata e il finanziamento per il Fondo per l’efficientamento energetico nazionale dei trasporti e dell’ambiente. Si tratta in tutto di 115 progetti di grossa entità, in grado a loro volta, dopo aver ottenuto le risorse europee, di attivare altrettanti finanziamenti privati.

Politica Renzi, commentando le gravi conseguenze delle piogge dei giorni scorsi, se l’è presa con le Regioni: «Vent’anni di politiche ambientali da rottamare». Burlando, governatore della Liguria: «Un problema legato anche ai condoni edilizi. Non li ha fatti il premier e non li abbiamo fatti noi, ma sono stati fatti a Roma. Tre condoni in 30 anni».

Italia Non esiste in Europa un Paese maggiormente colpito dell’Italia da ogni tipo di catastrofe naturale: terremoti, frane, inondazioni, tornado, grandine, valanghe. Frane e inondazioni - fenomeni spesso correlati - negli ultimi cinquant’anni hanno provocato 2.007 morti, 87 dispersi, 2.578 feriti e 423.728 sfollati. Il 2014, poi, sarà da ricordare: quattordici tra frane e inondazioni solo nei primi sei mesi dell’anno, con 9 morti, 12 feriti e 4.856 persone evacuate. Secondo un report del ministero dell’Ambiente, datato 2008, in 6.633 comuni su 8.071 esistono aree a rischio (Rossi, Sta).

Kassig I terroristi dell’Isis hanno diffuso un video con l’esecuzione di Peter Kassig, il cittadino americano 26enne ex militare in Iraq nel 2007 e poi operatore umanitario rapito nella Siria meridionale oltre 13 mesi fa. Non ci sono immagini della sua decapitazione, ma nella scena finale la sua testa insanguinata è ben visibile a terra vicino agli anfibi del boia. Se confermato, Kassig è il quinto ostaggio occidentale ad essere decapitato dal tempo dell’espansione armata dell’Isis dalla Siria nord-orientale all’Iraq centro-occidentale nel giugno scorso. Non sono serviti la sua conversione all’Islam, che tanti consideravano sincera, e gli appelli della famiglia. Al di là della propaganda dei militari americani secondo cui i terroristi sarebbero in crisi, è vero però che negli ultimi giorni hanno perso il controllo sulla grande raffineria di Beiji, a metà strada tra le province curde del Nord Iraq e Bagdad; a Kobane si sta svenando il fior fiore dei loro combattenti; per timore che le grandi tribù sunnite di Al Anbar passino dalla parte del governo centrale, nell’ultimo mese hanno massacrato centinaia e centinaia dei loro giovani, creando nuove inimicizie con quegli stessi iracheni tra cui cercano il consenso. I raid della coalizione internazionale guidata da Washington hanno creato non poche difficoltà alle attività militari, amministrative ed economiche dell’Isis. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Fumogeni La partita Italia-Croazia (per la qualificazione agli Europei) è finita 1-1. Ci sono stati scontri perché l’arbitro Kuipers ha rimandato le squadre negli spogliatoi al 30’ della ripresa, quando sono piovuti in campo razzi e fumogeni dallo spicchio di secondo anello occupata da un gruppo di ultrà croati. Sono state necessarie le cariche della polizia nella curva alla destra di Buffon per far cessare il lancio di fumogeni. Il c.t. Niko Kovac, dopo aver affrontato a testa alta quei duecento ultrà fra seimila croati che hanno scatenato il caos anche nel centro di Milano al pomeriggio, si scusa più volte: «Questi non rappresentano il popolo croato, che è allegro e accogliente».

Studenti Un sondaggio svolto tra gli studenti italiani rivela che secondo i più giovani c’è discriminazione per omosessuali (93%), Rom (92%), persone grasse (87%), africani (79%), poveri (72%), disabili (72%), musulmani (68%) e meridionali (43%). Per sei studenti su dieci a diffondere i pregiudizi sono soprattutto Internet e televisione. Mentre lo sforzo di contrastarli viene fatto soprattutto dalle famiglie, per quasi sette su dieci, e dalla scuola, per la metà dei 1.002 intervistati. Poi gli è stato chiesto: è giusto che siano soprattutto le donne a fare i lavori di casa? Solo il 16% è d’accordo, l’84% per nulla o poco. Così come non condividono le affermazioni di chi dice che un ragazzo straniero non sarà mai il primo della classe; che se in tivù parlano di un furto o un crimine viene subito da pensare che il responsabile potrebbe essere un extracomunitario; che se scoprissero che un compagno è gay lo eviterebbero in modo che non si pensi che pure loro lo sono (Serra, Cds).

(a cura di Daria Egidi)