Il Sole 24 Ore, 14 novembre 2014
Fiat Chrysler Automobiles riceverà dalla Ferrari 2,25 miliardi di euro fra dividendi e trasferimenti di liquidità in vista del collocamento del gruppo a Wall Street. La manovra ha l’obiettivo di trasferire la liquidità dal business che è in grado di generarne (la Ferrari) e che ha una posizione finanziaria attiva, a quello che attualmente ne brucia (ovvero il resto delle attività Fiat)
Fiat Chrysler Automobiles (Fca) vola in Borsa (+4,7%) sulla maxicedola in arrivo da Ferrari: secondo un documento depositato dalla stessa Fca presso la Sec (l’autorità Usa di controllo sui mercati) in vista del collocamento di azioni Fca a Wall Street, Fca riceverà dalla Ferrari 2,25 miliardi di euro fra dividendi e trasferimenti di liquidità. «Prima della separazione da Ferrari intendiamo entrare in certe altre transazioni, comprese distribuzioni e trasferimenti di fondi da Ferrari, attualmente stimati a 2,25 miliardi di euro», è scritto nel Form F-1/A.
Lo stesso documento contiene una serie di altre informazioni sul collocamento e sul prestito convertendo. Ecco le principali. Fiat Chrysler ha nominato JPMorgan Chase, Goldman Sachs, Barclays e Ubs come joint book-running manager dell’offerta di titoli Fca e come underwriters del prestito convertendo da 2,5 miliardi di dollari (circa 2 miliardi di euro). Quest’ultimo avrà scadenza 2016, ovvero biennale, e pagherà cedole semestrali; l’ultima di queste potrà essere pagata, a discrezione della società, anche in azioni.
La conferma della maxicedola da Ferrari – già preannunciata a fine ottobre da Sergio Marchionne, ad di Fiat e presidente di Ferrari – ha fornito ulteriore benzina agli acquisti sul titolo Fca, già vivaci nelle sedute precedenti. Le azioni hanno chiuso a Piazza Affari a 9,795 euro, con un balzo del 4,76 per cento.
Il rialzo di ieri di Fca ha portato a oltre un euro il guadagno della settimana; dall’annuncio dello scorporo Ferrari, lo scorso 29 ottobre, il rialzo è stato del 28%. Per quanto riguarda il collocamento di azioni della stessa Fca, il numero di titoli che verrà offerto non è ancora stato determinato; secondo quanto annunciato a fine ottobre, dovrebbe trattarsi di «fino a 100 milioni di azioni Fca».
L’offerta del prestito convertendo è condizionata al closing del collocamento di titoli Fca. I sottoscrittori riceveranno alla conversione azioni Fiat, in base a un rapporto di conversione ancora da stabilire, e anche azioni Ferrari. A questo proposito il prospetto depositato ieri contiene anche un’importante precisazione: nel momento in cui Ferrari verrà scorporata da Fca (attualmente previsto «nel secondo o terzo trimestre del 2015»), una quota dei bond verrà immediatamente convertita in titoli Ferrari. La quota rispettiva di titoli Ferrari e Fiat che ogni obbligazionista riceverà, sarà calcolata in base al rapporto tra le quotazioni dei titoli Fca e Ferrari nei primi dieci giorni di quotazione di quest’ultima.
Per quanto riguarda la maxicedola, il pagamento di 2,25 miliardi di euro a Fiat dovrebbe corrispondere per Ferrari a un esborso complessivo di 2,5 miliardi, tenuto conto che Fca controlla il 90% del Cavallino e che al vicepresidente Piero Ferrari, proprietario del restante 10%, dovrebbero andare 250 milioni. Tempi e modalità dell’operazione – fanno sapere fonti vicine al Lingotto – non sono ancora stati definiti. In parte dipenderanno anche dalla rapidità con cui le altre due mosse (collocamento Fca e convertendo) potranno essere finalizzate; l’obiettivo di Marchionne è di concluderle «entro Natale», con un road show americano di circa una settimana il mese prossimo.
La manovra su Ferrari ha l’obiettivo di trasferire la liquidità dal business che è in grado di generarne (la Ferrari) e che ha una posizione finanziaria attiva, a quello che attualmente ne brucia – ovvero il resto delle attività Fiat; una strategia non diversa da quella attuata in occasione dello scorporo da Fiat di Fiat Industrial.
Dopo il collocamento di azioni Fca e del prestito convertendo, la maxicedola e la vendita sul mercato del 10% di Ferrari, Fca dovrebbe essere alleggerita di circa 4 miliardi di euro di debiti. L’azienda di Maranello – che a fine giugno aveva una posizione finanziaria attiva per 1,6 miliardi di euro – dovrebbe invece ritrovarsi con un debito netto di 900 milioni. Tenuto conto che il Mol è stimato da Mediobanca a 650 milioni per il 2014 e a 750 l’anno prossimo, il mantenimento del rating investment grade assicurato da Marchionne non dovrebbe essere un problema.
L’anno prossimo vedrà il collocamento da parte di Fca del 10% del capitale Ferrari, mentre il restante 80% verrà distribuito gratuitamente ai soci Fiat (compresi quelli nuovi che acquisiranno titoli Fca in occasione del suo collocamento e convertendo i bond del convertendo).
Alla fine del processo Fca e Ferrari saranno due aziende separate con un unico azionista di controllo, la Exor della famiglia Agnelli. Exor, che controlla il 30% del capitale Fca, ha intanto annunciato la cancellazione parziale, per un ammontare nozionale di 250 milioni di euro, della propria emissione obbligazionaria con cedola 5,375% e scadenza nel 2017. In seguito a questa cancellazione (ed alla precedente, perfezionata in data 17 Dicembre 2013 per un ammontare nozionale pari a 60 milioni di euro) l’importo nominale in circolazione di tale emissione è ora di 440 milioni di euro.