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 2014  novembre 14 Venerdì calendario

In India è vietato baciarsi in pubblico. Le effusioni sono ritenute atti osceni, dunque reati. Ma i giovani hanno iniziato a ribellarsi: contro i moralisti è nato il movimento di piazza Kiss of Love e perfino un partito politico

Essere innamorati e darlo a vedere, in India, è come andarsene a zonzo bevendo un frullato in tempo di siccità. È offensivo per gli assetati. Oggi come oggi per far infuriare ogni sorta di persone, soprattutto i facinorosi politici sotto occupati, i giovani di questo paese non hanno bisogno di lasciarsi andare a manifestazioni di affetto nella pubblica piazza. In tutta l’India è caccia agli innamorati nelle case, nei villaggi turistici, nei locali e nei caffè. Li si accusa di concedersi il piacere della gioventù.
Lo schema è ormai ben chiaro: a un gruppo di frustrati giunge notizia che ragazzi e ragazze si appartano in uno spazio ricreativo che tali frustrati di solito non frequentano. Allora partono, con al seguito telecamere e fotografi delle testate giornalistiche, ben lieti di essere complici in ciò che avviene in seguito. I facinorosi spaccano oggetti e aggrediscono le coppie. In passato nel giorno di San Valentino hanno costretto le coppie sorprese nei parchi a fare flessioni per punizione. Altre coppie sono state sposate a forza in strada. Tutto questo servirebbe a salvaguardare la cultura indiana per come è concepita in larga misura nel paese. Spesso l’idea è che solo gli indiani posseggono la cultura, mentre il resto del mondo è una gigantesca orgia. Qualche giorno fa, nello stato meridionale del Kerala, un gruppo di uomini ha assaltato un noto caffè dove, a loro detta, i ragazzi andavano a baciarsi e “abbracciarsi”, così si è espresso uno dei guardiani della cultura. I giovani presenti sono stati accusati di atti osceni. L’oscenità è reato in India, anche se non si sa bene cosa sia osceno. Non c’è ambiguità però su cosa si configuri come atto di vandalismo.
Tre anni fa quando la classe media del paese fu coinvolta in un movimento di massa contro la corruzione in politica, il Kerala rimase relativamente apatico. La ragione è che la popolazione, inclusi i giovani, vanta un impegno politico di lunga data e le piazze in rivolta non sono una novità.
Ma l’assalto al caffè ha risvegliato i giovani della regione facendo esplodere una allegra protesta in strada, con tanto di baci in pubblico, talvolta sulla bocca, ma per lo più sul viso, in maniera meno provocatoria. Il movimento ha preso il nome di Kiss of Love, Bacio d’Amore.
I dimostranti sono stati avvicinati da energumeni che hanno chiesto loro cosa volessero. Semplice, volevano il diritto di manifestare il proprio affetto senza essere aggrediti da energumeni.
Benché in India esistano centinaia di partiti politici che rappresentano piccoli segmenti di società, dare rappresentanza politica agli innamorati è considerato frivolo e risibile, anche se sono milioni e affrontano seri problemi derivanti da una società ostile.
Ma a qualcuno l’idea è venuta. Qualche anno fa un tizio ha fondato l’Indian Lovers Party, con l’obiettivo di fare gli interessi degli innamorati “regolari”, escludendo quelli coinvolti in relazioni illecite. Ma l’idea non è decollata. La campagna Kiss of Love ha attirato subito centinaia di sostenitori nel mondo reale e migliaia su Facebook. La polizia ne ha arrestato alcuni. I facinorosi li hanno aggrediti. Hanno aggredito, inavvertitamente, anche quelli che protestavano contro Kiss of Love. Da qui l’importanza delle uniformi.
Nei giorni successivi il movimento si è diffuso ad altre città, inclusa Delhi, dove si sono verificate colluttazioni tra i bacianti e i guardiani della cultura. Ma l’escalation non c’è stata, sembra che il movimento sia evaporato, perché la maggior parte degli aderenti preferisce difendere in privato il proprio diritto alla pubblica espressione.
Dunque la maggioranza degli indiani è contraria alle manifestazioni pubbliche di affetto. I nazionalisti indù e i religiosi musulmani sono uniti nel dire no. Se indù e musulmani si coalizzano, in genere è contro cose divertenti.
Come è accaduto per tutte le battaglie combattute dall’India per la modernità, la battaglia tra i bacianti e i guardiani è una battaglia tra città e villaggi, che sono tanto luoghi spettrali della mente quanto luoghi fisici. È lo scontro tra chi trae vantaggi dal cambiamento e chi invece lo teme, tra chi cerca la propria identità nello sfascio della cultura e chi ha stima di sé solo se la conserva.
©2014 New York Times News Service
(traduzione di Emilia Benghi)