Corriere della Sera, 14 novembre 2014
La storia del giovane francese impazzito che prima investe con un auto rubata un novantanovenne uccidendolo e poi fracassa il cranio della viscontessa di Catelbaljac nel suo castello di Caumont. «Il presunto colpevole ha dichiarato di avere agito volontariamente — ha detto il procuratore Aurignac —, e dà delle spiegazioni deliranti sul suo gesto. Afferma di avere eseguito gli ordini di alcune voci nella sua testa, e di essere a casa sua nel castello»
Il castello di Caumont è un gioiello rinascimentale a 40 chilometri da Tolosa, abitato da secoli dalla stessa famiglia. Nel 1979 vi si trasferirono la viscontessa Michèle de Castelbajac e il marito, cugino dello stilista Jean-Charles de Castelbajac. Nel castello, noto per i concerti di musica classica e per il grande parco aperto ai turisti, la 78enne Michèle de Castelbajac viveva ormai da sola, dopo essere rimasta vedova nel luglio scorso. Mercoledì la donna è stata aggredita e uccisa da uno squilibrato, che poco prima aveva investito con l’auto e tolto la vita anche al 99enne ex sindaco del paesino Cazaux-Savès, 282 abitanti.
L’atmosfera tranquilla della campagna nel Sud della Francia e i rituali aristocratici fuori dal tempo del castello di Caumont sono stati travolti da un uomo di 28 anni, già conosciuto per precedenti problemi psichiatrici, che lavora in un’azienda vinicola di Agen, nel dipartimento Lot-et-Garonne. Mercoledì mattina l’uomo era andato nella zona del castello per incontrare una persona conosciuta su Facebook. Vedendolo arrivare senza preavviso, e intuendo che non era lucido, la donna ha chiamato la polizia. Questo ha scatenato la follia del 28enne, che ha rubato un’auto e ha cominciato a percorrere le strade di Cazaux-Savès a grande velocità, finendo per prendere a bersaglio e investire – volontariamente, assicurano i testimoni —, il quasi centenario ex sindaco Hubert Baron, che è morto sull’ambulanza.
Poi l’uomo ha rubato una seconda auto, e si è diretto verso il castello di Caumont. È entrato nella proprietà. La viscontessa ha sentito dei rumori sospetti e ha telefonato a degli amici per chiedere aiuto. L’assassino l’ha raggiunta e l’ha colpita più volte alla testa. Quando i conoscenti sono arrivati lo hanno subito visto all’entrata: l’uomo affermava di essere il padrone di casa e di fare parte della famiglia Castelbajac. Poi li ha salutati ed è tornato all’interno, e a quel punto è stata finalmente avvisata la polizia. Gli agenti hanno trovato il corpo della viscontessa in una pozza di sangue, con il cranio fracassato. L’assassino, che si aggirava ancora dentro il castello, è stato arrestato. Tra i due omicidi sono passate circa due ore, dalle 12 alle 14.
«Il presunto colpevole ha dichiarato di avere agito volontariamente – ha detto il procuratore di Auch, Pierre Aurignac —, e dà delle spiegazioni deliranti sul suo gesto. Afferma di avere eseguito gli ordini di alcune voci nella sua testa, e di essere a casa sua nel castello». È stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, verrà trasferito in un’ospedale speciale per malati pericolosi.