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 2014  novembre 12 Mercoledì calendario

A 72 anni, Aretha Franklin esce con un nuovo disco. Intanto la regina del soul cucina, stira e si lava i panni da sola «Nessuno può mettere mano al mio bucato!»

Aretha Franklin sings the great diva classics è il nuovo album della settantaduenne leggenda del soul che ha eseguito brani vecchi e nuovi, comprese canzoni di Etta James, Gladys Knight, Alicia Keys, e Adele. Al telefono dalla sua casa di Detroit la Franklin ci saluta in tedesco: «Lo parlo un po’».Cosa significa per lei questo album?«Sono entusiasta dell’eccezionale accoglienza. E, a parte la mia soddisfazione personale che è enorme, è importante che alla gente piacciano ancora queste canzoni. In studio di registrazione ho trascorso momenti bellissimi».Con quale criterio ha scelto i brani?«In stretto coordinamento con Clive Davis (responsabile del primo “ritorno” di Aretha negli anni 80, ndr). È stato lui a venire da me con una selezione meravigliosa. Davis e io ci siamo scambiati le nostre idee su quali canzoni di R&B e pop fossero più adatte a me e alla mia voce».A chi è venuto in mente di mixare Rolling in the deep di Adele con il classico Ain’t no mountain high enough ?«A me! Secondo me Ain’t no mountain... è una delle canzoni più importanti nella storia della musica».E la canzone di Adele gliela ricorda?«No, ma adoro Adele. Il suo album è veramente unico. È molto difficile imbattersi in un album che ti piace tutto, e che ti puoi godere dalla prima all’ultima traccia: 2-1per me è così. Ci ha saputo fare quella ragazza».La chiamano “la Regina del Soul”, etichetta pesante...«No, no… è un complimento inimmaginabile. Non posso definirmi da sola una leggenda, ma se lo fanno gli altri la cosa mi onora, è ovvio. Ciò che conta è che la gente sia contenta di quello che faccio. Solo allora sono contenta anche io».Come ha scoperto Adele?«Ho ascoltato Rolling in the deep alla radio e ho chiesto a qualcuno di prendermi il cd. La giovane Adele è molto espressiva. È profonda e le parole che canta sono magnifiche».Lei mixa anche I will survive di Gloria Gaynor con Survivor delle Destiny’s Child. Negli ultimi anni lei ha trascorso lunghi periodi in ospedale. Si definisce una sopravvissuta?«Naturalmente sì. Sono sopravvissuta. Sono viva. Survivor è una canzone fantastica per chiunque abbia dovuto affrontare una battaglia: infonde forza e coraggio. Prima o poi, a chiunque serve una canzone del genere».Ha un ottimo aspetto, sano e in forma.«La ringrazio, è proprio così. Mi sento favolosa. E sana come un pesce. Ed entusiasta, assolutamente entusiasta di come mi sento bene di nuovo».Cosa fa di preciso per tenersi in forma?«Cammino, cammino davvero tanto. Ogni tanto poi vado anche in palestra o faccio un giro in bicicletta».Va a fare la spesa al supermercato?«Certo. Chi altro dovrebbe andarci?».Beh, magari una signora famosa come Aretha Franklin ha qualcuno che le dà una mano...«Non faccio proprio tutto da sola in casa, ma mi piace fare gli acquisti e la spesa. La gente per lo più mi lascia stare. Oppure, quando mi parla, è sempre molto cordiale».Cucina lei?«Può scommetterci!».E che altro fa in casa?«Stiro! Tutti i miei abiti. Da sola. E faccio il bucato. Nessuno può mettere mano al mio bucato!».Ma come, l’ultima diva si stira da sola le camicie… «Sembra proprio di sì».Qual è la sua definizione di diva, allora?«In principio le cantanti liriche erano considerate dive. Poi il termine è stato esteso alla mu- sica contemporanea e popolare. La diva in genere è una vocalist con un timbro eccellente. Lo definirei un bel complimento».Ma...?«A volte la parola è usata in senso spregiativo. Un’artista con un bel caratterino... Ma la maggior parte degli artisti cerca di fare del proprio meglio per dare il meglio di sé alla gente. Una “diva” quindi non è maligna o dispettosa. È soltanto una donna (o un uomo) con standard molto elevati. Io la penso così».Lei sembra una donna con i piedi per terra. Ho incontrato un buon numero di sue colleghe altrettanto famose che si comportano diversamente...«Mio padre era un predicatore e mi ha insegnato, moltissimo tempo fa, come comportarmi. Mi disse di non lasciarmi travolgere dai dischi di platino, dal successo o dal denaro. Di rispondere sempre con calore umano e gratitudine. E di non permettere mai che il successo mi travolgesse pensando di essere migliore degli altri».Confrontando il movimento delle donne degli anni 60 e 70 con quello di oggi, c’è qualcosa che la colpisce?«Le donne hanno fatto tantissima strada. Sono riuscite da tempo a spaccare il “soffitto di vetro” nel mondo del lavoro. Ne conosco molte che occupano posizioni ai vertici di aziende. Ho avuto a che fare con parecchie donne boss. Qui in Occidente le donne hanno ottenuto molto. In altre regioni del pianeta, invece, stanno ancora lottando per la loro indipendenza».Pensa che l’America sia pronta per una presidentessa?«Non lo so, ma lo scopriremo presto».Cosa pensa di Obama?«Ha ottenuto il meglio, tenuto conto delle circostanze e di quello che si è ritrovato. Quando è stato eletto, per il paese si profilava la bancarotta».È vero che ha superato la paura dell’aereo?(Ride) «Ci sto ancora lavorando… spero di riuscire a venire in Europa prima della fine del 2015».
© IFA Amsterdam, 2-014 Traduzione Anna Bissanti