La Stampa, 12 novembre 2014
Il caso della ragazza che si è dipinta i capelli di blu ed è stata espulsa da scuola. Da allora studia privatamente e i genitori hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri
Per essersi tinta i capelli di blu a una studentessa di 18 anni di Barletta è stato impedito di frequentare una scuola superiore paritaria gestita dalle Suore salesiane dei sacri cuori. Da allora studia privatamente per prepararsi all’esame di maturità e i genitori hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri: a loro parere, la disposizione della scuola è descriminatoria. Inoltre, «il colore dei capelli non ha nulla a che vedere con il rendimento scolastico.
La famiglia della giovane lamenta anche che l’originario regolamento di disciplina interno («ogni studente è tenuto con la collaborazione e la supervisione della famiglia a indossare un abbigliamento consono all’ambiente educativo») è stato recentemente modificato con un’integrazione relativa a colore e taglio dei capelli.
Le religiose responsabili dell’istituto non negano l’episodio. ma precisano: «Questa è una scuola cattolica e ci sono delle regole e chi si iscrive a questa scuola le conosce, lo sa. Se lasciassimo fare a ciascuno quel che vuole, qui dentro diventerebbe un arcobaleno».