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 2014  novembre 11 Martedì calendario

A Termini Imerese parte il progetto per la citycar. Dal 2016 due piattaforme una legata alla Fca e l’altra alla Grifa

Era salito insieme ad altri operai sul tetto del capannone dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese per avere rassicurazioni sul loro futuro. E ieri Roberto Mastrosimone, leader della Fiom siciliana, ha ricevuto quelle rassicurazioni che cercava dalla viva voce del sottosegretario per lo Sviluppo economico Claudio De Vincenti: il progetto proposto dalla Grifa per la produzione a Termini Imerese di citycar va avanti. Il sottosegretario ha ribadito a sindacalisti, a rappresentanti di Invitalia (presenti i vertici della Grifa) le rassicurazioni sulla solidità finanziaria dell’azienda. «De Vincenti – racconta Mastrosimone – ha reso noto che è pervenuta al ministero la lettera dell’istituto di credito brasiliano che avrebbe dovuto procedere alla ricapitalizzazione con 75 milioni a fronte del progetto presentato dalla società». Una dichiarazione che di fatto chiude la fase delle incertezze, dettate da una nota diffusa qualche settimana fa dal fondo Kbo Capital, che aveva smentito di avere interesse a investire in Sicilia. 
Dall’incontro di ieri è emerso che la produzione di automobili nell’ex stabilimento Fiat ricomincerà nella seconda metà del 2016. L’azienda, attraverso il suo amministratore delegato, Augusto Forenza, ha comunicato che gli investimenti per le nuove linee cominceranno a gennaio dell’anno prossimo, e ha dato garanzie sull’apporto di capitale necessario a far decollare il progetto: accanto ai 25 milioni che gli attuali soci dell’azienda, tra cui ex manager del gruppo Fiat, investiranno per la ricapitalizzazione della società, si aggiungeranno 75 milioni da parte del Banco di Rio de Janeiro.
Raggiungendo così la quota di cento milioni richiesta da Invitalia, che sta procedendo con la valutazione dell’operazione, per dare il suo benestare all’operazione.
Secondo quanto rappresentato ieri dai vertici Grifa, il piano per Termini Imerese prevede due piattaforme: una sarebbe legata a Fca e un’altra completamente Grifa. Per quanto riguarda la prima, si tratta di realizzare tre versioni di un’auto del segmento A, su pianale Panda, con motori ecologici: un ibrido a trazione integrale, un veicolo elettrico, e un altro veicolo elettrico «range extender», ovvero con la possibilità di passare a un modello di maggior comfort, ad esempio da due a quattro posti. I primi prototipi saranno pronti a partire da marzo 2016, la produzione dovrebbe essere avviata nel secondo semestre dello stesso anno. Parallelamente il piano di sviluppo prevede una seconda fase con una citycar quattro posti e una sportiva ibrida integrale. 
I sindacati intanto chiedono di fare presto. Lunedì prossimo è previsto un altro incontro nel corso del quale verrà concordato l’assorbimento graduale dei 760 operai ex Fiat: è previsto un periodo di cassa integrazione di un anno e mezzo, fino a giugno 2016, al termine del quale tutti i dipendenti dovrebbero tornare in produzione. Entro la fine del mese Invitalia e Grifa dovrebbero definire il patto di servizio che consente l’avvio del progetto di riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese.
«Bisogna subito procedere con la firma dell’accordo di programma quadro e arrivare entro dicembre alla cessione del ramo d’azienda. Bisogna pensare anche all’avvio del progetto di Mossi e Ghisolfi che prevede l’inserimento di altri lavoratori – dicono Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Giovanni Scavuzzo segretario provinciale Fim,- Troppo tempo è stato perso». Ma sulle proposte di Biogen e Mossi e Ghisolfi per la produzione di biodiesel di seconda generazione non ci sono novità: secondo indiscrezioni riportate dalle agenzie di stampa i due progetti sarebbero rimasti al palo.