Corriere della Sera, 11 novembre 2014
C’è il rischio concreto che vadano perduti per sempre i documenti che raccontano quello che è davvero successo nel fallimento di Lehman Brothers, nel settembre 2008. La società di revisione e consulenza a cui è stato affidata la pulizia delle operazioni europee di Lehman potrebbe infatti ordinare di distruggere gli archivi di tutte le registrazioni dell’attività di trading
A 6 anni di distanza dal fallimento di Lehman Brothers, nel settembre 2008, la banca d’affari che con la sua caduta ha fatto precipitare il mondo in una crisi senza fine, esiste il rischio concreto che vadano perduti per sempre i documenti che raccontano quello che è davvero successo. PricewatehrhouseCoopers (PwC), la società di revisione e consulenza a cui è stato affidata la pulizia delle operazioni europee di Lehman, potrebbe ordinare di distruggere gli archivi di tutte le registrazioni dell’attività di trading. PwC dovrebbe completare il suo compito entro il 2020. A quel punto i documenti elettronici saranno conservati, com’è prassi, per altri 6 anni. E alla scadenza gli archivi saranno distrutti o depositati presso una terza parte, ha spiegato Tony Lomas di PwC al Financial Times. In caso di distruzione, sarebbe una perdita grave per ricostruire una delle più drammatiche crisi del nostro tempo. Una rinomata istituzione accademica si sarebbe già fatta avanti, subito dopo il fallimento di Lehman, per prenderne in custodia gli archivi. La decisione non è così facile. In gioco c’è il diritto alla privacy dei clienti.