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 2014  novembre 11 Martedì calendario

Biografia di Carmelo Barbagallo

• Termini di Imerese (Palermo) 12 maggio 1947. Sindacalista. Segretario generale della Uil (dal 21 novembre 2014).
• «A chi gli fa notare che con i suoi 67 anni è il più anziano leader tra i sindacati confederali, Barbagallo rsiponde con ironia: “Io non sono anziano, ho solo iniziato prima”. In effetti Barbagallo ha iniziato a lavorare a 8 anni e, dopo 5 anni di lavoro minorile, 1 anno di lavoro nero e 3 mesi di apprendistato, è stato assunto con contratto regolare in una concessionaria d’auto. La sua carriera lavorativa spazia da un’esperienza in un negozio di barbiere a un pastificio, da una cooperativa ittica a un magazzino di smistamento postale, per approdare alla Fiat di Termini Imerese» (Giorgio Pogliotti) [S24 11/11/2014].
• «A Termini Imerese, diventa operaio specializzato, e gradualmente inizia a svolgere l’attività sindacale. In casa Uil smentiscono recisamente: ma la leggenda vuole che al momento di iscriversi al sindacato Barbagallo scelse la Cisl, e che solo successivamente passò alla Uil. Dopodiché, la salita fino alla carica di segretario generale della Uil Sicilia, dove Barbagallo diventa anche un bersaglio della mafia: sotto i colpi dei mafiosi muore infatti il suo amico sindacalista Uil Domenico Geraci, assassinato a Caccamo nel 1998. E lui stesso viene fatto segno di ulteriori gravissimi atti intimidatori e di un colpo di fucile. Approda a Roma alla segreteria confederale nel giugno del 2000, con Luigi Angeletti leader, che lo nomina segretario organizzativo consegnandogli in pratica la chiave del sindacato di Via Lucullo. A gennaio del 2014, il Consiglio confederale lo elegge segretario generale aggiunto» (Roberto Giovannini) [Sta 11/9/2014].
• «“Chiddu da tuta”. Quello della tuta. A Termini Imerese, molti degli operai della Fiat, una volta colleghi di lavoro del nuovo segretario Uil, Carmelo Barbagallo, se lo ricordano così. L’espressione deriva da un aneddoto rimasto impresso a molti, avvenuto quando nello stabilimento l’azienda volle introdurre il terzo turno lavorativo notturno. Ci fu una battaglia sindacale per evitarlo, assemblee, qualche sciopero. In una delle giornata più concitate, Carmelo Barbagallo, che in Fiat ha avuto il suo battesimo sindacale, si fece largo tra gli operai. Prese una sedia e invece di sedersi la utilizzò come scalino per salire sopra un tavolo in modo che tutti potessero sentirlo. La voce, tonica e comiziante, lo assisteva e così tutti udirono: “Se passa il terzo turno, io torno in fabbrica e mi rimetto la tuta”. Il terzo turno passò ma la tuta non se la rimise mai. E da allora, gli operai giocano con le parole e Barbagallo è rimasto “quello della tuta”» (Salvatore Cannavò) [Fat 12/11/2014].
• Due figlie e due nipoti.