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 2014  novembre 10 Lunedì calendario

Il caso della studentessa modello di Genova che aveva la media del 7 ma è stata bocciata alla maturità. Il Tar ha poi deciso che l’esame doveva essere ripetuto, la seconda volta l’ha superato. «Troppa difformità tra il curriculum e l’esito della prova» le motivazioni della sentenza

Il Tar annulla la bocciatura della studentessa modello. Una sentenza «per macroscopica difformità tra il curriculum scolastico della ricorrente e l’esito delle prove d’esame, in particolare della prova orale che è stata valutata con un punteggio così ridotto (10/30) da rendere perlomeno necessario il supporto di una motivazione particolarmente dettagliata e puntuale». Così recitano le motivazioni dei giudici che hanno disposto un altro esame, una nuova commissione, rivalutando i test scritti dello scorso giugno e la ripetizione della prova orale.
Una “maturità bis” per Federica M., studentessa al liceo linguistico Piero Gobetti di Genova, classe 5B, che lo scorso luglio non aveva passato l’esame nonostante un curriculum formativo di tutto rispetto: cinque anni senza debiti, la media del 6.8 e 16 crediti. Il diploma per lei è arrivato solo qualche giorno fa, dopo la decisione del Tar e un nuovo esame che ha passato con 67/100, la piena sufficienza, cinque punti in più solo nella correzione degli scritti.
«Carenza espositiva, logica, e lacune diffuse su tutte le materie» è la sintesi del giudizio finale che è stato approvato lo scorso luglio all’unanimità dalla commissione, senza contare il voto dell’esame orale, appena 10 punti su 30. Martina, la sorella di Federica che dopo la bocciatura aveva chiesto di poter visionare gli atti, polemizza: «La cosa incredibile è che a delineare questa situazione disastrosa oltre a quattro commissari esterni c’erano anche tre professori interni, gli stessi che hanno seguito la preparazione e appena un mese prima l’avevano ammessa all’esame con la media del sette».
Una storia che dai banchi del liceo Gobetti è finita nelle aule del tribunale con un ricorso al Tar della studentessa contro il ministero dell’Istruzione. «In questo caso è stata valutata la contraddittorietà e l’illogicità rispetto a prima e dopo l’esame – spiega Cristina Loiaconi, l’avvocato che ha assistito Federica in questi mesi – Ma non esiste una giurisprudenza in tal senso, il giudizio è rimesso al singolo caso e in quello di Federica c’era anche il grave pericolo di perdere un anno. Ricorsi di questo tipo sono in aumento, non solo per gli esami di maturità ma sempre più spesso per i test d’ingresso all’università». Una vittoria per una ragazza che oggi studia alla facoltà di Lingue straniere. Avrebbe voluto tentare il test d’ammissione per la laurea in logopedia ma a settembre non era ancora diplomata.