7 novembre 2014
L’uomo che ha ucciso Osama bin Laden si chiama Rob O’Neill. Rivelando la sua identità ha infranto il codice dei Seals. Ma lo ha fatto perché, dopo 16 anni, 400 missioni, 52 decorazioni e tre film a lui ispirati, l’esercito lo ha lasciato senza pensione e senza assistenza sanitaria
Il meglio dai giornali di oggi sul caso di Rob O’Neil, il soldato americano che ha ucciso Osama bin Laden.
All’età di 19 anni Rob O’Neill fu lasciato dalla fidanzata. Per riprendersi dal dolore ha ucciso Osama bin Laden [Mastrolilli, Sta].
Nella notte fra il 1 e il 2 maggio del 2011 un gruppo di 23 Navy Seal del Team Six arrivarono in elicottero nella casa di Bin Laden. Ma a salire l’ultima rampa di scale nella palazzina di Abbottabad, Pakistan, erano in cinque. Tutti membri del Team Six dei Navy Seal. Il primo ha aperto il fuoco su Bin Laden e forse ha mancato il bersaglio. Allora è toccato al secondo centrare il fondatore di Al Qaeda. Quindi lo hanno finito. Solo allora hanno lanciato il messaggio radio criptata: «For God and country, Geronimo, Geronimo, Geronimo. Geronimo, E.K.I.A», ossia per Dio e il Paese, Geronimo, il nemico, è morto in azione [Olimpio, Cds].
Finora l’uomo che aveva ucciso Bin Laden veniva chiamato The Shooter (il tiratore). L’identità era rimasta nascosta, perché così vuole il codice d’onore dei Seal. Quando un alto membro del governo aveva chiesto a O’Neill chi aveva sparato, lui aveva risposto «tutti noi». Il codice però non ha resistito alle pressioni della fama [Mastrolilli, Sta].
A rompere di nuovo il codice, Rob O’Neill, con un’intervista al Washington Post: «Osama è apparso sull’ingresso della camera da letto al terzo piano. Il mio compagno ha aperto il fuoco ma ha sbagliato. L’ho superato e ho visto il bersaglio davanti a me. Eravamo al buio ma avevo i visori. In una frazione di secondo ho sparato due volte, colpendolo alla testa. È morto all’istante» [Olimpio, Cds]. I proiettili sparati erano calibro 7,62 [Zucconi, Rep].
La settimana prossima O’Neill racconterà tutto di persona durante uno speciale di Fox News intitolato The Man Who Killed Osama bin Laden. Questo ha provocato la reazione dei comandanti dei Seal, che hanno chiesto ai loro uomini di tacere («Noi non rispettiamo il disprezzo egoista dei nostri valori per avere una notorietà pubblica e un compenso finanziario»). Rob però ha lasciato il servizio nel 2012, dopo 16 anni, e rischia di perdere la pensione e l’assistenza sanitaria perché non ha completato il mandato previsto di 20 anni. Per sostenersi ha avviato una carriera da motivational speaker, e la pubblicità gli è essenziale [Mastrolilli, Sta].
Robert O’Neil ha il corpo coperto da cicatrici e soffre di artrite, tendinite, borsite, ernia del disco e sciatica [Zucconi, Rep]
«Non mi arrendo mai» (così recita il suo slogan) [Olimpio, Cds].
Il primo a violare il codice fu però Matt Bissonnette, anche lui membro della squadra, pubblicando il libro No Easy Day, dove sosteneva che O’Neill aveva sparato a Osama ma senza ucciderlo. Poi Rob ha rilasciato un’intervista anonima a Esquire, in cui ha corretto la versione essenziale [Mastrolilli, Sta]. Rob: «Ma c’era anche lui e ha sparato insieme a un terzo soldato» [Olimpio, Cds].
Bissonette è finito sotto inchiesta per aver rivelato informazioni top secret e quelli del suo reparto hanno tagliato qualsiasi contatto. [Olimpio, Cds].
O’Neill, trentotto anni, nato a Butte, Montana, una moglie e due figli, è entrato nei Commandos a 19 anni e c’è rimasto per altri 16. Mi sono arruolato, ha spiegato lui, dopo una love story fallita. No, lo ha fatto dopo che siamo andati a caccia con un Navy Seal, lo ha corretto Tom, il padre. Dettagli, conta il seguito sui tanti fronti di guerra [Olimpio, Cds e Zucconi, Rep].
Durante i suoi discorsi, molto apprezzati, offre sempre questo consiglio: «La paura è utile, il panico ti uccide» [Mastrolilli, Sta].
Prima di partire per Abbottabad O’Neil si comprò occhiali da sole Prada: «Visto che dovevo morire, volevo morire con stile».
O’Neill non è un soldato qualsiasi: 400 missioni di cui 12 in Afghanistan e Iraq, ha ucciso almeno 30 target. 52 decorazioni ricevute tra medaglie e onorificenze – di cui una consegnata personalmente da Obama –, tre film ispirati alle sue azioni: Zero Dark Thirty, dove ammazza Osama; Captain Phillips, perché fu lui il primo Seal a salire sulla nave Maersk, dove i pirati somali avevano rapito il capitano Phillips; Lone Survivor, perché fu ancora lui a salvare in Afghanistan Marcus Luttrell, unico sopravvissuto di una missione fallita per uccidere un capo talebano [Olimpio Cds e Mastrolilli, Sta].
Uno così poteva finire a consegnare birre a domicilio in Michigan, come gli avevano proposto i suoi comandanti quando aveva lasciato il servizio per via dei suoi dolori? Oltretutto Rob ha una famiglia, che vive nell’ombra. Si era separato dalla moglie, ma ora sono di nuovo vicini, e lui l’ha istruita su come difendere i figli e scappare da casa in un secondo, se fossero attaccati [Mastrolilli, Sta].
«Ho detto a mia moglie e ai miei figli di tenere una borsa sempre pronta, nel caso dovessimo scappare all’improvviso». Più spavaldo il padre. A chi gli chiede se non teme i jihadisti ha replicato: «Dipingerò un grande bersaglio sulla porta della mia casa e dirò: venite pure» [Olimpio, Cds].
La casa di Tom O’Neil, irlandese di 65 anni, ex minatore, è piena di fucile e animali imbalsamati: orsi, cervi, pecore, alci e caribù [Gulli, Gio].