la Repubblica, 6 novembre 2014
Ntv e Trenitalia ottengono uno sconto del 37% delle tariffe per l’utilizzo della rete per l’Alta velocità. Per il ministro dei Trasporti Lupi «così è stimolata la concorrenza». L’azienda di Italo: «È un primo passo positivo, ma strada è ancora molto lunga»
L’autorità di Regolazione dei trasporti ha definito le regole per l’accesso alle infrastrutture ferroviarie. Un nuovo sistema di norme che nei prossimi anni darà maggiori certezze su investimenti e ricavi alle imprese, soprattutto quelle oggi impegnate nell’alta velocità.
E proprio per Ntv e Trenitalia spunta un taglio del costo dei pedaggi, ovvero dell’uso della rete ferroviaria, pari al 37% per il 2015 e una limatura di poco inferiore per gli ultimi due mesi del 2014. Un risparmio importante per le aziende, in particolare per il privato Ntv in crisi e con una forte ristrutturazione in corso, che nel caso della compagnia privata guidata da Antonello Perricone arriverà a circa 35 milioni di euro per il prossimo anno e circa 5 milioni per il 2014. Per Trenitalia, invece, i risparmi saranno più che doppi rispetto al concorrente e di poco inferiori agli 80 milioni. Ntv, quindi pagherà il prossimo anno circa 65 milioni di euro e Trenitalia dovrebbe sborsare 140 milioni per l’accesso ai binari.
Il documento dell’authority presieduta da Andrea Camanzi, che per la prima volta nel nostro Paese affronta le criticità del sistema ferroviario, potrebbe avere un forte impatto sul prezzo pagato dai passeggeri. I pedaggi, infatti, pesano sul calcoli effettuati dalle compagnie ferroviarie per fissare i prezzi “minimi” applicabili su ogni singola tratta. Se il costo di questa voce scenderà, le aziende avranno maggiori margini di manovra sui biglietti. «Il quadro di regole più trasparenti, stabili e certe che sono state fissate, attrarrà investimenti perché le imprese anche estere potranno ora programmare meglio i loro piani di sviluppo», spiega lo stesso Camanzi. Il costo del pedaggio sarà quindi da oggi di 8,2 euro per treno/ km (per ogni chilometro percorso da ciascun treno) rispetto ai 12,8 euro, chiesti a Trenitalia e Ntv per il 2014 (meno 36%) e del 37,2% rispetto ai 13,1 euro per treno/chilometro fissati per il 2015. Dal 2016 sarà Rfi, il gestore della rete, a definire il costo partendo dai parametri fissati dall’autorità.
Per Rfi si prospettano invece tempi molto più bui. Nelle intenzioni del regolatore, il gestore della rete dovrà puntare sostanzialmente al pareggio di bilancio e quindi offrire i propri servizi e la rete a prezzi equi. Ma il taglio netto di una cifra complessivamente vicina ai 110 milioni ogni anno per i pedaggi, potrebbe causare un rallentamento negli investimenti previsti sulla rete: «Dovremo allungare i tempi e rivedere la curva di restituzione del debito che andremo a contrarre e vedere quanto ci costerà» dice il numero uno del gruppo Fs Michele Elia. Si tratta di un debito acceso per mettere in campo investimenti pari a 8,5 miliardi in autofinanziamento previsti dal piano industriale. E circa la metà di questa somma (4,2 miliardi) sarebbe stata messa sul piatto dell’alta velocità.
Per Ntv «il provvedimento a favore di tutte le imprese, è il primo, indispensabile e positivo passo di un percorso ancora lungo». E sul tema dei costi eccessivi dell’accesso alla rete, la compagnia ferroviaria privata ritiene che «la nuova formulazione del pedaggio dimostra comunque l’esosità di quanto Ntv ha dovuto finora pagare a Rfi e dà di fatto ragione alle denunce presentate in tal senso nei mesi scorsi». Possibile quindi un ricorso per recuperare il pregresso pagato in eccesso.
Per il ministro Maurizio Lupi si tratta di un «importante provvedimento che stimola la concorrenza» ma Rfi sottolinea come la propria lettura della delibera «è diametralmente opposta. Il pedaggio che sarà rivisto, sarà frutto di una rimodulazione, peraltro temporanea, limitata al 2015 e non retroattiva per il periodo in cui lo scenario competitivo si va dispiegando e consolidando». Quindi, secondo il gestore della rete «la riduzione sarà recuperata con i futuri pedaggi ad avvenuto consolidamento dello scenario competitivo».