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 2014  ottobre 31 Venerdì calendario

La Lazio aggancia il terzo posto mentre la Roma vola a Napoli per una partita blindatissima. Tutti i problemi della Juventus di Allegri. Le mogli dei calciatori scatenate su Twitter. Il mistero sul futuro di Alonso

Il meglio dalle pagine sportive dei giornali di oggi.
 
Lazio, pareggio a Verona e terzo posto
Pareggiando 1-1 a Verona, la Lazio ha agganciato al terzo posto in classifica Milan, Sampdoria e Udinese. Scrive sul Messaggero Gabriele Di Bari: «C’è profumo di Champions in casa Lazio. Per una ventina di minuti ha persino cullato il sogno del quinto successo di fila, spezzato dal rigore causato da Cavanda, che ha consentito a Verona di riacciuffare il risultato. Non è stata una prova brillante, ma sicuramente valida per determinazione, concretezza e abnegazione che ha confermato la quadratura dell’impianto e legittimato le aspirazioni. La squadra ha giocato come doveva: corta, attenta, compatta, sfruttando l’unica vera occasione della serata. Il Verona, dopo 3 sconfitte consecutive, è uscito dal tunnel giocando soprattutto una buona ripresa».
 
Castan: «Non ho un tumore»
Nelle ultime settimane era circolata la voce che il difensore della Roma Leandro Castan avesse un tumore al cervello, essendo sparito dai campi da inizio settembre. Ieri il brasiliano si è presentato in conferenza stampa a Trigoria: «Sto bene, grazie a Dio è tutto a posto e tra poco rientro in campo. Non vedo l’ora. Ho passato un periodo difficile con tanti problemi: prima tre infortuni muscolari, poi un’infiammazione alla testa e un virus intestinale. Giravano tante voci brutte su di me: ho due bambini piccoli e potevano sentirle anche loro. Lo dico chiaramente: non ho il tumore, non ho il cancro. Ci vuole più rispetto per me e per la mia famiglia» [Stefano Carina, Mess].
 
Napoli-Roma, partita blindatissima
Domani alle ore 15 al San Paolo si gioca Napoli-Roma, partita a rischio dopo la morte del 3 maggio di Ciro Esposito. I giallorossi arriveranno oggi a Napoli col volo charter e poi in bus scortato fino allo stadio. Rimane top secret l’indirizzo dell’hotel dove alloggeranno. Lo stop ai tifosi della Roma per la trasferta allenta la tensione ma si aspettano le mosse di quelli napoletani, dentro e fuori lo stadio, per capire quanto il percorso di riavvicinamento tra le due tifoserie sia praticabile in tempi brevi. Ufficialmente non ci saranno tifosi dalla capitale, in realtà si parla di un presidio romanista a ridosso dello stadio [Jacopo Granzotto, Grn].
 
Destro, decisivo e scontento
Mattia Destro è scontento, e l’ha fatto sapere al termine della partita vinta con il Cesena mercoledì («alla fine della stagione farò le mie valutazioni»). Qualche dato: dal 30 agosto ad oggi, il bomber ventitreenne ha giocato 468 minuti in A, 0 in Champions League. In A viaggia alla media di una rete ogni 117’, ma, in A, è stato titolare soltanto quattro volte [Guglielmo Buccheri, Sta].
 
Primo ma criticato, i problemi di Allegri
La Juventus di Massimiliano Allegri comincia a suscitare più di una critica. Ad esempio Paolo Ziliani sul Fatto: «In campionato, a dispetto del primo posto ex aequo con la Roma, i tifosi stentano a riconoscere il carattere rapace della squadra di Conte (basta leggere Tuttosport, organo non ufficiale degli umori del tifo bianconero, che ieri addossava all’ex allenatore del Milan tutta la responsabilità del ko contro il Genoa) mentre in Champions, dove mister “agghiacciante” balbettava, la Juve rischia di cadere dalla padella alla brace messa sotto – 2 sconfitte in 3 partite – persino dai greci dell’Olympiakos, non esattamente il Real Madrid».
 
Scrive invece Massimiliano Neirozzi sulla Sta: «Altri numeri confortano Massimiliano Allegri e la società, da Agnelli a Marotta, che ieri si sono ritrovati a Vinovo, ma senza istruire processi: nessuno in serie A tira al nemico come i bianconeri (19,2 a partita) e nessuno ne subisce così pochi (6,9 a gara). Buffon potrebbe dedicarsi al sudoku, perché con 10 parate in 1080 minuti resta molto tempo libero, mentre i colleghi sono spesso i migliori in campo: da Roberto a Perin, passando per Consigli, c’è una lista di numeri uno candidati alla beatificazione».
 
Paolo Tomaselli sul Cds: «Il primo problema che ha la Juventus in questo momento è proprio quello di dribblare i molti nostalgici del contismo rampante. Un anno fa la Juve aveva perso malamente a Firenze: da lì era cominciata la striscia di 12 successi di fila su cui è stato costruito lo scudetto dei record. Ma nella neve di Istanbul i bianconeri si erano impantanati, uscendo al primo turno in Europa: per questo il vero bivio di questi giorni è rappresentato dalla sfida da vincere contro l’Olympiacos. Mentre per riconquistare lo scudetto «non servono 128 punti, ma basta farne uno in più della seconda» come ha puntualizzato Allegri, con stizza: prima ci si libererà del mito dei 102 punti del Conte III e meglio sarà».
 
La moglie di Pazzini: «Nel calcio non c’è meritocrazia»
La moglie di Giampaolo Pazzini, Silvia Slitti, ha scelto Instagram per difendere il marito troppo spesso relegato in panchina dal mister Inzaghi. Ha scritto: «Supponiamo che ci vengano date 9 possibilità per far colpo su una persona. E che ogni volta dopo 3.8 minuti di media ci venga detto “basta così”. Chi può dire se quella persona è brava? In Italia la meritocrazia non sempre esiste». Il caso è poi proseguito con una telefonata tra Pazzini e Adriano Galliani, che ha confermato la fiducia all’attaccante [Silvia Galbiati, Lib].
 
«Un’altra protagonista del genere social è Benedetta Balleggi, Lady Antonini, già famosa per il commento all’esonero di Max Allegri dal Milan (“Godo”). Al gol al 94’ del marito, ora al Genoa, alla Juve guidata proprio dall’inviso tecnico si è prima limitata a esultare, poi, però, è caduta sul retweet: “Alla faccia di chi non ti faceva giocare”» [Arianna Ravelli, Cds]
 
Berlusconi in visita a Milanello
Oggi, a Milanello, arriverà Silvio Berlusconi per la decima visita. «Che parli dei recenti dolori del gioco d’attacco non è neanche da dire» [Arianna Ravelli sul Cds].
 
Il mistero sul futuro di Alonso
«Volete sentire il sapore prima che il piatto sia cucinato» (Fernando Alonso rispondendo alle domande sul suo futuro).
 
Sembra che il piano di Alonso al momento sia il seguente: strappare un contratto di un anno alla McLaren-Honda e tenersi una via di uscita per la Mercedes nel 2016. Stefano Mancini sulla Sta: «Ma è complesso mettere d’accordo tanti soggetti: la McLaren ha piani ambiziosi e vorrebbe un impegno di lungo termine, la Mercedes non ha ragione di cambiare una formazione vincente, con la coppia Hamilton-Rosberg che si gioca il titolo nelle ultime tre gare. Non sono previsti annunci, non è ancora ora e chissà quando lo sarà, però Alonso sfoggia grandi sorrisi: “Ho un progetto molto ambizioso e tutto sta andando secondo i miei piani”».